lunedì 31 ottobre 2016

Chiusure festive dei negozi: chi sfiderà la Regione?



Da 15 a 36 mila euro la sanzione per gli esercizi della grande distribuzione (con più di 5000 mq di superficie di vendita) che, sfidando la Regione, decideranno di rimanere aperti domani primo novembre. E, in caso di recidiva, è prevista anche la chiusura del negozio da un minimo di 5 ad un massimo di 20 giorni.


di Marilisa Bombi

Quanto una prova di forza contro lo Stato è sinonimo di capacità progettuale, di efficienza, di tutela di una Comunità? Se ci si dovesse limitare a prendere in considerazione la vicenda tragico-comica dell’obbligatorietà delle chiusure domenicali o comunque festiva imposta dalla Regione con la legge 4 di quest’anno la domanda sarebbe addirittura pleonastica. Ciò che comunque è certo e dimostrabile, è il fatto che i comuni sono stati lasciati da soli a fronteggiare una situazione che ha dell’incredibile, al solo riassumere gli eventi che si sono succeduti. Ed oggi i telefoni degli uffici regionali dai quali molti comuni speravano di avere anche solo un minimo di indicazioni operative, hanno suonato a vuoto.

sabato 29 ottobre 2016

Il realismo pittorico di Stefano Ornella

Aperta fino a dicembre, a Borgo Colmello, la mostra "Ritratti e bestialità di corte".


di Marilisa Bombi

Stefano Ornella è uno di quegli artisti che parla poco ma colpisce nel segno e non ho nessun dubbio che, in fatto di disegno, fin da piccolo, nessuno nemmeno tentasse di essere alla sua pari. Ed anzi, credo che la sua insegnante di disegno fosse riluttante a proporre il disegno dal vero. Ciò in quanto, come a volte la fantasia supera la realtà, un disegno può essere talmente perfetto, da dare vita a soggetti fantastici, quando sono stupendamente precisi. Ho avuto la fortuna di conoscere Stefano il decoratore, prima ancora che l’artista, per restare stupita davanti alle sue canne di bambù che spuntano dall’acqua e solo perchè non ho coraggio di osare fino a tanto, non gli ho ancora chiesto di realizzare il bosco dei miei sogni, dove perdermi tra i sentieri.
“La regina esita”, acrilico più veloce e di tocco più libero rispetto ai lavori più realistici degli asini e altri recenti ammirabili nel suo sito d’artista www.stefanoornella.it razzola, come altri galli e galline, nella corte virtuale di Borgo Colmello, ma il suo sguardo è attonito: diffidente ma anche incuriosito. Pare incerto, infatti, nel dubbio: mi vuol tirare il collo o mi porta del cibo? Stefano, per ora, non ci vuole svelare se è inganno o intento.
L’arte di Stefano Ornella, come racconta Cristina Feresin, è un realismo portato all’estremo, fino ai confini della visione onirica, dai forti contrasti cromatici, da soggetti in cui il mondo animale e quello umano si scambiano di ruolo e la spazialità diventa un concetto relativo. E’ visionaria e surreale l’arte di Stefano Ornella, molto vicina per attitudine ed interessi alla pittura contemporanea nordeuropea (Germania, Belgio), con cui condivide l’attenzione per la pittura antica e moderna ma attualizzandone la prospettiva e l’immagine. Le figure che costituiscono le ultime composizioni dell’artista, cavalli, centauri, viandanti resi con un intenso turchese, si innestano su sfondi, dalla profondità appena percepita, monocromatici e di tonalità neutra, e si completano con elementi simbolici, una mano, l’albero, il cancello. Le opere così concepite vanno ben oltre i codici classici della rappresentazione, ponendosi in quello spazio privo di coordinate temporali definite, sospeso tra il visibile e il non visibile.
Stefano Ornella
Nato nel 1969. Originario di Monfalcone,  studia pittura all’Istituto Statale d’Arte di Gorizia e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Venezia diplomandosi nel 1992.
Oltre l’attività di pittore e incisore affianca quella di illustratore e decoratore.
Vive e lavora a Turrida di Sedegliano 33039, Udine, in via Gen. Pressacco 33.
e-mail: imaginariuspictor@gmail.com
www.stefanoornella.it
www.prologoart.it/

giovedì 27 ottobre 2016

Gorizia ha più storia di Waterloo: l'associazionismo cittadino lo dimostri



Fino a 40 mila euro dalla Regione per la gestione e valorizzazione di percorsi legati alla Grande guerra.


di Marilisa Bombi
archivioirredentista.wordpress.com/tag/gorizia/
Una decina di anni fa, su un noto quotidiano nazionale, Paolo Rumiz, di ritorno da Waterloo, si interrogava sui motivi che ancora non hanno indotto, chi avrebbe il potere di farlo, a valorizzare i siti legati alla grande guerra. “Così, luoghi d' orrore diventano luoghi d' incontro e riconciliazione per l' Europa. Una strada dove l' Italia è ancora indietro, anche in luoghi-simbolo come il fronte dell' Isonzo”. Abbiamo un tesoro, insomma, che non siamo in grado di investire, di far sfruttare e si sta anche perdendo la straordinaria opportunità data dal centenario della cosiddetta Grande guerra, perché ciò che è stato fatto è una briciola di ciò che si sarebbe potuto fare, a partire dal recupero dell’immobile (ex case Fogar, di proprietà della Regione, posto sulla riva dell’Isonzo) che soltanto i miopi non riescono a vedere come luogo ideale nel quale realizzare il centro visite dei luoghi legati alla guerra.

mercoledì 26 ottobre 2016

I presidenti Mattarella e Pahor a Gorizia, in occasione del centenario di Gorizia italiana. Unanime anelito all'Europa. Garanzia di pace.



Stanno uscendo le  agenzie e i primi articoli sull’incontro di quest’oggi, a Gorizia, del presidente Sergio Mattarella con il presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor. Ad esempio Askanews, insieme a tante altre; e poi leggeremo e vedremo in abbondanza. Il sindaco Ettore Romoli chiede ufficialmente una zona economica speciale modellata sul bacino del Gect.


di Martina Luciani

Il nostro presidente, al Teatro Verdi affollato di politici, amministratori, cittadini e moltissimi studenti, ha detto molte cose, anche andando oltre la retorica della riconciliazione  collegata al centenario della stramaledetta prima guerra mondiale, e di tutto quel che è venuto dopo. Spiego in coda perché mi permetto di usare la parola retorica.
Mattarella ha ricordato ad esempio che il progetto Europa ha fatto tacere le armi e parlare i popoli, ed è prima un progetto politico e sociale, poi economico. Appunto non da poco, di questi tempi.
L’Unione Europea, se coesa e coerente con i suoi valori fondativi, è in grado di svolgere un ruolo decisivo nello scenario internazionale, e sostenere uno sviluppo equo in ogni parte del mondo.
Se le parole contano ancora, a me questa assunzione di responsabilità europea piace molto.

Affitto casa via web: offerte anche da Gorizia su Airbnb



Se non c'è lavoro, se ne può inventare uno. Via libera alla fantasia. Dall' UberEats alle offerte della casa o anche soltanto di una stanza, la rete offre mille possibilità.


di Marilisa Bombi



La rete racconta di tutto. Da chi si è inventato l'Ufficio informazioni a piacere, a chi guarda con attenzione alla ricerche delle professioni del futuro, dove pare saranno richiesti - secondo le previsioni degli esperti - mestieri come «guida turistica spaziale» o «filosofo di etica delle nuove scienze». Ma rimanendo con i piedi per terra e pensando a ciò che, invece, è fattibile già da oggi, c'è chi ha deciso di fare l'host.
Senza tenere conto dei bed and breakfast, a Gorizia città, sono già cinque, per ora, coloro i quali hanno deciso di mettere a disposizione la propria casa e di promuoverla, attraverso il sito Airbnb, un fenomeno che sta dilagando, a livello mondiale, e che consente – a conti fatti – di avere a disposizione un appartamento al costo di una camera d’albergo. Che, per chi non vuole trovare tutto pronto e non ha problemi a rifarsi il letto alla mattina, è opportunità da prendere attentamente in considerazione.

martedì 25 ottobre 2016

Laura Fasiolo. Scuola e sicurezza. Nuovo disegno di legge per delimitare la responsabilità penale dei dirigenti scolastici in caso di grave pericolo negli edifici.

Presentato oggi dalla senatrice goriziana un ddl che modifica il  decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza degli edifici scolastici e  consentirà "ai dirigenti scolastici di essere più sereni nelle scelte che devono assumere per mettere in sicurezza i ragazzi"


di Martina Luciani

Il ddl presentato da Fasiolo, in sala Nassirya, al Senato, nasce dalle riflessioni sulle carenze e incongruenze delle leggi in materia di sicurezza degli edifici scolastici, seguite alla condanna del preside Livio Bearzi, condannato  a seguito del crollo del convitto causato dal sisma del L'Aquila.
Due articoli soltanto, che tuttavia capovolgono la situazione normativa attuale e stabiliscono la possibilità per i dirigenti delle istituzioni scolastiche ed educative - includendo i dirigenti delle pubbliche amministrazioni o pubblici uffici - di interdire l'utilizzo parziale o totale dei locali e degli edifici assegnati, nonché di ordinarne l'evacuazione, evitando in questi casi l'applicazione degli artsicoli del Codice penale. Nei casi suddetti, non si applicano gli articoli del codice penale relativi all'interruzione di pubblico servizio e  procurato allarme.
"Soprattutto alla luce - scrive in una nota Laura Fasiolo - della condanna del preside Livio Bearzi, oggi affidato ai servizi sociali, per le note vicende  conseguenti al crollo del  Convitto nazionale dell'Aquila che nella notte del terremoto causò purtroppo alcune vittime, osservo che, senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria,  la situazione ha posto molti interrogativi a tutti i dirigenti responsabili della sicurezza degli edifici e servizi pubblici, in particolare sulla necessità di sollevare le figure dirigenziali non dalla responsabilità connessa alla funzione, ma da condizionamenti controproducenti che possano intimorire, inibire o anche solo ritardare l'assunzione di decisioni, pressoché istantanee, in caso di percezione del pericolo.  L'esperienza mi dice che non servono sanzioni ulteriori afflittive, servono strumenti e misure, previste nel nostro ddl, che rendano concreta l'efficienza decisionale, quando è necessaria. Mi auguro che il testo, ad oggi firmato e sottoscritto da molti colleghi, possa essere incardinato in commissione Istruzione e Cultura al Senato.
Per la cronaca, a maggio scorso una proposta di legge attinente la questione della responsabilità penae, civile e amministrativa dei dirigenti scolastici, era stata presentata alla Camera dei deputati dall'on. Serena Pellegrino ( SEL - SI)

Prandino Prandi de Ulmhort: lo ricorda Carolina Levetzow Lantieri.



Si celebreranno a Gorizia, domani, 26 ottobre, i funerali di Prandino Prandi de Ulmhort, nella chiesa di Piazzutta.
Un breve scritto di Carolina Levetzow Lantieri.



Ho sempre provato tenerezza ed ammirazione per il conte Prandino Prandi. Quando lo incontravo era come fare un tuffo in un mondo che non esiste piú, quando nobiltá significava rispetto,  umiltá e tradizioni basate su dei valori di cui oggi si sono perse le tracce: uno fra i tanti, la fedeltà alla la parola data.
A chiacchierare assieme,  non potevamo fare a meno di riparlare, spesso usando anche il tedesco, dei tempi quando erano ancora vivi i miei genitori, con i quali aveva rapporti di stretta amicizia nonostante fosse tanto più giovane di loro, quando dopotutto "die Welt schien noch in Ordnung zu sein"  e l'Europa,  nonostante i suoi confini fisici era ancora una realtá culturale sentita, un riferimento ampio e variegato, ma certo e decifrabile, nel bene e nel male.
Prandi era una persona intimamente elegante,  galante con la naturalezza di chi non si da troppa importanza e capace di rivolgere ad una donna complimenti pieni di charme,   ti metteva sempre a tuo agio,  capace di intrattenerti e spiegarti con lucidità questioni complesse senza indurre in alcuno la sensazione di inferiorità o di ignoranza, ma pronto anche di scherzare con quel suo bel modo allegro e però mai invadente.
Quando sposò Corinna, l'amata Mimí, una donna meravigliosa che ha forgiato la mia vita insegnandomi a danzare con passione, ne fui personalmente immensamente felice.
Alla notizia della sua morte, rimpiango di non averlo visto di piú, in questi ultimi tempi.
Ma lui faceva parte di quel gruppo di persone così particolari  che non immagini possano andarsene un giorno, perché circondate da un’aura perenne di eterno presente,  frutto della solidità del loro animo.
Non faremo piú le nostre rilassanti  conversazioni , un pò in italiano ed un pò in tedesco,  a Gorizia chi lo fa più?,  é ormai definitivamente sparita un’epoca culturale che caratterizzava la nostra città, il nostro  vivere qui,  pur così ai margini, quasi in una nicchia di un Europa molto diversa da quella che oggi conosciamo come Unione Europea. Ma per tanti versi infinitamente più ricca e feconda sul piano intellettuale, politico, etico, artistico. 

lunedì 24 ottobre 2016

Michele Nardon, pittore solare, a Borgo Colmello



Tra galline e gallinelle, nell'aia metafisica di Borgo Colmello, razzola anche il gallo di Michele Nardon


di Marilisa Bombi

Michele Nardon, classe 1983, è il più giovane artista che partecipa alla rassegna Ritratti e bestialità di corte che si sta svolgendo a Borgo Colmello, Farra d’Isonzo. Ma pur essendo poco più che trentenne non per questo non può vantare un curriculum di assoluto prestigio, soprattutto per la sua ricchezza e particolarità. Basti pensare alla partecipazione, nel 2009, ad un viaggio a piedi, attraverso le province friulane, in compagnia di un fotografo, uno scultore ed uno scrittore, per ricercare all’interno dei comuni, le tracce lasciate da persone scomparse che usarono la poesia per esprimersi e raccontarsi. Progetto che poi portò alla realizzazione di una mostra itinerante.
Anche Michele proviene dalla quella fucina d’artisti che è l’Istituto d’arte Max Fabiani di Gorizia, anche se successivamente ha proseguito i suoi studi all’Accademia delle Belle arti di Venezia, frequentando il corso di tecniche dell’incisione di Gianfranco Quaresimin e laureandosi con il massimo dei voti discutendo la tesi dal titolo “La figura dell’insetto tra metamorfosi e metafora”, presentando un portfolio contenente incisioni calcografiche, incisioni su vetro ed elaborati pittorici.

Pur essendo, comunque, un grafico, come racconta anche Davide Polo nella gradevolissima presentazione di questo artista, che ha deciso di aprire il suo studio laboratorio a Cormons, per la collettiva a fine benefico ha usato la tecnica pittorica nel rappresentare un gallo, mantenendo inalterata la straordinaria solarità delle altre sue opere. E non potrebbe essere diversamente al solo conoscerlo. Perchè Michele, alto, con la barba, gli occhi buoni è veramente l'ideale rappresentazione del personaggio di una fiaba e non ho alcun dubbio che se vivesse negli USA sarebbe stato già scritturato dagli autori di Once upon a time.

Medici obiettori nelle strutture sanitarie pubbliche: cui prodest?



Attraverso Change.org, piattaforma per le petizioni, è stata avviata oggi la campagna a difesa della donna: Solo medici non obiettori nelle strutture pubbliche!


di Marilisa Bombi

Il recente fatto di cronaca, successo a Catania, dove una donna è morta e così i due gemellini che portava in grembo, sta enfatizzando un problema che, tuttavia, nel caso specifico non aveva alcuna rilevanza. Ma si sa, le notizie vengono a volte manipolate per essere più appetibili, se quanto affermato dal Fattoquotidiano corrisponde al vero e non ci sono motivi per dubitarlo.
Ciò che è avvenuto in Sicilia, tuttavia, porta in primo piano un problema che non è assolutamente irrilevante. Ovvero, è possibile che un medico, dipendente pubblico, si possa rifiutare di fare ciò che la legge, invece, consente? E solo per il fatto di dichiararsi obiettore di coscienza? A mio avviso, giuridicamente no. Soprattutto in relazione al fatto che in Italia ci sono ben 50 specializzazioni nelle quali il medico può scegliere quella a lui più congeniale, come risulta dall’elenco fornito dal Ministero competente e relativo alle domande (o quiz) di accesso. Insomma, non c’è nessun obbligo di fare il ginecologo.
Invece, dovrebbe fare scandalo il fatto che oggi in Italia (secondo i più recenti dati diffusi dal Ministero della salute), oltre il 70% dei medici sono obiettori. Ciò in quanto questo determina un grave pregiudizio per la vita e il benessere della donna, cui viene di fatto negato il diritto alla salute.
Il diritto alla vita, e più in generale alla salute, dell’individuo è un diritto fondamentale e inderogabile, tutelato da una serie di norme (artt.575 ss. Cp., art 32 Cost.) alcune delle quali puniscono anche penalmente chiunque cagioni la morte di un uomo o gli provochi delle lesioni personali.
Ed è per questo motivo che, a livello personale, mi sento di promuovere la campagna indetta da Change.org con la petizione diretta al Ministero della Salute: Solo medici non obiettori nelle strutture pubbliche. Firma anche tu!

domenica 23 ottobre 2016

Volontariato all'opera: anche gli anziani senza fornitura di gas e con i pentolini in bilico sui fornelli elettrici sono un'emergenza.

Iniziativa per dare concretamente una mano - e un pasto caldo -  nelle situazioni di maggior fragilità della casa per anziani del Comune di Gorizia: proposta di un gruppo di volontari, Caritas e Comunità Arcobaleno già disponibili, si passa alla verifica concreta delle necessità.


di Martina Luciani

Noi ci proviamo. Grazie alla disponibilità del presidente della Comunità Arcobaleno di Gorizia, Massimo Bressan, e del direttore della Caritas diocesana, don Paolo Zuttion, siamo in dirittura d'arrivo nella  realizzazione di un servizio mensa serale per gli anziani che da mesi sono costretti ad improvvisare qualcosa da mangiare su fornelli elettrici, a causa della mancanza della fornitura di gas nella casa di via Campagnuzza. Ne avevamo già parlato qui.
E' vero che i lavori per il ripristino dell'impiantistica sembra stiano per cominciare, ed è anche vero che non tutti  i titolari di un alloggio nell'immobile comunale sono anziani in difficoltà, ma certamente il problema dell'erogazione del gas non si risolverà in qualche giorno e per diverse persone andrà ad assommarsi ai già tanti problemi del quotidiano.
Quindi, un gruppo di volontari, che ben si conoscono per aver calcato scene di distribuzione pasti infinitamente più complesse - quelle affollatissime dei richiedenti asilo privi di accoglienza -  ha pensato di riorganizzarsi.
Ora siamo in attesa di conoscere l'interesse delle persone cui è rivolto il questionario intitolato " Sei invitato a cena con noi",  distribuito porta a porta, e le problematiche eventuali, ad esempio il trasporto di chi non può camminare fino al refettorio della Comunità Arcobaleno o qualche esigenza alimentare che richieda attenzione. Verificata nel concreto l'esigenza, la fase successiva è:  menù, turni di lavoro dei volontari e relativa organizzazione.

venerdì 21 ottobre 2016

Appunti per una emergenza. A Gorizia, Palazzo Lantieri, domani, inaugurazione dell'ottavo capitolo della mostra di visual art " La fine del nuovo".



Si inaugura domani a Palazzo Lantieri , alle 18, l’ottavo capitolo  della mostra  di visual art ‘La fine del nuovo’, intitolato “ Appunti per un’emergenza”.
La mostra  è partita a maggio da Villa Manin di Passariano, è proseguita con tappe successive tra Friuli e Liguria, presentando opere e artisti italiani ed esteri, toccherà ancora diverse città e luoghi, e terminerà, dopo aver raggiunto le capitali della Slovenia e della Croazia,  a maggio 2017.



 

 di Martina Luciani

Complessivamente ottanta artisti, con circa 400 opere,  si interrogano sul tema della fine della produzione del ‘nuovo’ nell’arte contemporanea.  La sezione goriziana, che vuole incidere sul tema dell’emergenza globale della società umana, comprende le opere di quattro importanti artisti contemporanei. Gianluca Codeghini è un artista performativo milanese, aperto a ricerche musicali e collaborazioni in ambito artistico, letterario e scientifico. Il bresciano Bruno Muzzolini, docente all’Accademia di Brera, si presenta attraverso immagini fotografiche poetiche mentre il lavoro di Paolo Parisi , tra i fondatori dello spazio Base / Progetti per l’arte, riflette sulla pittura e sulle relazioni che essa può stabilire con ciò che le sta intorno. E infine Koka Ramishvili, artista originario di Tbilisi che vive a Ginevra, con la serie fotografica ‘Ektoplazm Phenomena’ si interroga sul visibile e l’invisibile, indagando e osservando ciò che è occulto per ragioni politiche.
Per l’allestimento della mostra, che resterà aperta fino al prossimo 15 novembre, Palazzo Lantieri ha reso disponibili spazi ulteriori oltre a quelli normalmente coinvolti nelle esperienze espositive. Oltre alla Sala degli affreschi e all’ala della loggetta seicentesca, “Appunti per un’emergenza” si colloca negli ambienti delle vaste cantine del Palazzo, finora mai aperte al pubblico.
“La fine del nuovo” è organizzata  da Neo , associazione culturale di Udine che coordina Anticiclone, un network di soggetti pubblici e privati interessati alla produzione, comunicazione e documentazione dell’arte contemporanea,ed  è curata da Paolo Toffolutti. Tra i partners e le collaborazioni, la Regione Friuli Venezia Giulia con l’assessorato alla Cultura e l’Erpac,  una fitta di schiera di Amministrazioni comunali del Friuli Venezia Giulia, istituzioni e associazioni culturali  italiane, slovene e croate, Mittelfest, Pordenonelegge, e il festival Invisiblecities di Gorizia.