Aperta fino a dicembre, a Borgo Colmello, la mostra "Ritratti e bestialità di corte".
di Marilisa Bombi
Stefano Ornella è uno di quegli artisti che
parla poco ma
colpisce nel segno e non ho nessun dubbio che, in fatto di disegno, fin
da
piccolo, nessuno nemmeno tentasse di essere alla sua pari. Ed anzi,
credo che la
sua insegnante di disegno fosse riluttante a proporre il disegno dal
vero. Ciò
in quanto, come a volte la fantasia supera la realtà, un disegno può
essere
talmente perfetto, da dare vita a soggetti fantastici, quando sono
stupendamente
precisi. Ho avuto la fortuna di conoscere Stefano il decoratore, prima
ancora
che l’artista, per restare stupita davanti alle sue canne di bambù che
spuntano
dall’acqua e solo perchè non ho coraggio di osare fino a tanto, non gli
ho ancora chiesto di realizzare il bosco dei miei sogni, dove perdermi
tra i sentieri.
“La regina esita”, acrilico più veloce e di tocco più libero
rispetto ai lavori più realistici degli asini e altri recenti ammirabili nel
suo sito d’artista
www.stefanoornella.it
razzola, come altri galli e galline, nella corte virtuale di Borgo Colmello, ma
il suo sguardo è attonito: diffidente ma anche incuriosito. Pare incerto,
infatti, nel dubbio: mi vuol tirare il collo o mi porta del cibo? Stefano, per ora, non ci vuole svelare se è inganno o intento.
L’arte di Stefano Ornella, come racconta Cristina Feresin, è
un realismo portato all’estremo, fino ai confini della visione onirica, dai
forti contrasti cromatici, da soggetti in cui il mondo animale e quello umano
si scambiano di ruolo e la spazialità diventa un concetto relativo. E’
visionaria e surreale l’arte di Stefano Ornella, molto vicina per attitudine ed
interessi alla pittura contemporanea nordeuropea (Germania, Belgio), con cui
condivide l’attenzione per la pittura antica e moderna ma attualizzandone la
prospettiva e l’immagine. Le figure che costituiscono le ultime composizioni
dell’artista, cavalli, centauri, viandanti resi con un intenso turchese, si
innestano su sfondi, dalla profondità appena percepita, monocromatici e di tonalità
neutra, e si completano con elementi simbolici, una mano, l’albero, il
cancello. Le opere così concepite vanno ben oltre i codici classici della
rappresentazione, ponendosi in quello spazio privo di coordinate temporali
definite, sospeso tra il visibile e il non visibile.
Stefano Ornella
Nato nel 1969. Originario di Monfalcone, studia pittura all’Istituto Statale d’Arte di
Gorizia e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Venezia diplomandosi
nel 1992.
Oltre l’attività di pittore e incisore affianca quella di
illustratore e decoratore.
Vive e lavora a Turrida di Sedegliano 33039, Udine, in via
Gen. Pressacco 33.
e-mail: imaginariuspictor@gmail.com
www.stefanoornella.it
www.prologoart.it/