Pubblicata l’intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata del 27 novembre relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, come previsto dall’articolo 3, comma 4, del D.P.C.M. del 24 luglio 2014.
Insomma, sotto a chi tocca! Purchè non sia un’ulteriore
occasione per fare businness, come già è successo con gli immigrati ed anche
altri casi a proposito dei quali si è già parlato in questo Blog! Perché tra il
dire e il fare non solo c’è di mezzo il mare, ma soprattutto la burocrazia.
Come ben dimostra il fatto che il nuovo canile di Lucinico, da quest’estate già
ultimato (e necessariamente ampliato) non è ancora in funzione e le lucine
verdi che si vedono la notte transitando lungo la strada che da Lucinico porta
a Villanova di Farra sembrano occhi spettrali di qualche grigio alieno o del
fantasma di qualche cane che cerca ancora la sua cuccia confortevole.
Sta di
fatto che Stato, regioni ed enti locali si sono trovare d’accordo (pur con
alcuni distingui) circa la necessità di fissare i paletti perché alle donne in
stato di bisogno siano messi a disposizioni locali idonei gestiti da soggetti
preparati. Chi vivrà vedrà! Sono talmente tanti gli immobili, anche di pregio,
inutilizzati in provincia, che resta solo da vedere quale sarà il Comune che,
per primo, aprirà le porte alla speranza di un rifugio. Leggi il testo dell’intesa.
2 commenti:
Questo post inizia a parlare di rifugio per donne, poi parla di canili e cucce, poi di nuovo di rifugio per donne.
Insomma, un po' di dignità.
Mi dispiace si sia associato il connubio donne e cani. La mia intenzione era solo quella di dimostrare come, molto spesso, la burocrazia frena, a prescindere da coloro i quali siano i destinatari del provvedimento.
Marilisa
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