L'intervento del segretario provinciale di Rifondazione
Comunista Roberto Criscitiello e del consigliere comunale della Federazione
della Sinistra Emanuele Traini.
"Gorizia ha già dato? Cosa ha dato, visto
che le strutture che ospitano i profughi sono di proprietà della chiesa e le
convenzioni in essere sono economicamente a carico del Ministero
dell'interno."
"L'ordinanza del sindaco Romoli sugli insediamenti di
fortuna dei richiedenti asilo è inaccettabile, e presenteremo immediatamente
formale richiesta di revoca. Verificheremo a breve se sia incostituzionale e
quale sia l'iter per ottenerne la cancellazione, come del resto immaginiamo
possa aspettarsi lo stesso sindaco, visto che nel corso dell'ultima seduta del
Consiglio Comunale, rispondendo ai consiglieri della sua maggioranza che gli
chiedevano un provvedimento per ripristinare il decoro del Parco della Rimembranza,
ha affermato che altri comuni che avevano emesso ordinanze similari hanno
dovuto revocarle a fronte di una sentenza della Corte di Cassazione.
Il sindaco quindi, dopo una settimana in cui alcune associazioni hanno dato i loro spazi e molti cittadini il loro tempo e a volte anche il loro denaro per risolvere i problemi urgentissimi di queste persone affrontando una vera e propria emergenza umanitaria in sostituzione ad un'amministrazione assente, dà una risposta istituzionale clamorosamente stridente, e sceglie la militarizzazione del territorio.
L'ordinanza trae motivazione da una nota del dipartimento di
Prevenzione dell'ASS Isontina che descrive in modo molto chiaro quali siano le
necessità, ma decide di tralasciare l'ultimo paragrafo, nel quale si esprime la
proposta di collocare i richiedenti asilo in edifici adeguati, perché
"Gorizia ha già dato". Non si capisce però cosa abbia già dato, visto
che le strutture che ospitano i profughi sono proprietà della chiesa e le
convenzioni sono economicamente a carico del Ministero dell'Interno. E'
peraltro del tutto evidente che quest'emergenza è assai lontana dal
concludersi, vista la situazione geopolitica e i paesi da cui la maggior parte
dei richiedenti asilo provengono. I profughi, piaccia o non piaccia,
continueranno a venire. Sono necessarie ben altre misure per far fronte alla
situazione.Il sindaco quindi, dopo una settimana in cui alcune associazioni hanno dato i loro spazi e molti cittadini il loro tempo e a volte anche il loro denaro per risolvere i problemi urgentissimi di queste persone affrontando una vera e propria emergenza umanitaria in sostituzione ad un'amministrazione assente, dà una risposta istituzionale clamorosamente stridente, e sceglie la militarizzazione del territorio.
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