sabato 9 settembre 2017

NOBIOMASSEGO: mozione in consiglio comunale. E parallelamente la Regione FVG si rivolge al Comune di Gorizia per chiarire se il progetto Three shades of green, autorizzato attraverso distinti procedimenti amministrativi, andava o meno sottoposto a valutazione ambientale.


Oggi, 9 settembre, conferenza stampa del comitato in vista della discussione sulla mozione in consiglio comunale. 

 

Aggiornamenti sulla petizione in corso e sulle
prossime iniziative.


Pubblichiamo il materiale che il comitato NoBiomasseGO consegnerà stamattina alla stampa e all'attenzione della cittadinanza.





( Martina Luciani per il comitato).
 La mozione che verrà presentata in consiglio comunale è scaricabile da https://drive.google.com/file/d/0B9HXLTLEHU_CWGpNS1hCbldRdlE/view
Il compito di presentarla è stato assunto dal consigliere Andrea Picco, del Forum Gorizia, che avrà modo di illustrare i sette punti che il comitato ha elaborato quale sintesi del lavoro di questi anni.
Oggi vorremmo chiarire che ci attendiamo il consiglio comunale non valuti la questione soltanto nei suoi aspetti tecnici e giuridici, quanto piuttosto decida da che parte sta l’organo di rappresentanza dei cittadini: dalla parte dei cittadini rappresentati, che ripetono da anni che quegli impianti industriali devono essere realizzati in una zona lontana dalle abitazioni e che non è ammissibile il sacrificio di una serie di diritti fondamentali, costituzionalmente garantiti,  per consentire un’operazione industriale che avrà inevitabilmente un serio impatto ambientale, senza benefici per la collettività o altra utilità sociale;
o dalla parte di chi amministra il territorio inserendo industrie insalubri all’interno del tessuto urbano,  secondo logiche totalmente configgenti con la tutela dell’ambiente e della salute, ponendo l’ente comunale agli antipodi  di quel metodo di progettualità politica che vede i cittadini ascoltati e soprattutto tutelati e protetti nella dimensione del loro vivere quotidiano.
 Non si tratta attraverso la mozione, di pretendere qualcosa di illegittimo, ma di avere un rendiconto chiaro della situazione, dei meccanismi non sempre comprensibili  dei vari passaggi della vicenda e di ottenere
l’assicurazione che il sindaco si farà promotore di iniziative dirette a risolvere il problema lamentato dei cittadini.
Il consiglio comunale questo è chiamato a fare: schierarsi votando a favore della mozione, e sarà uno schieramento sui principi di cui tanto abbiamo sentito parlare in campagna elettorale, periodo in cui il ruolo attivo e partecipe del cittadino nella gestione della cosa pubblica ha acquistato un eccezionale importanza ed è diventato la misura dei programmi e degli impegni politici.
Dunque verificheremo in questa circostanza  la coerenza tra quelle dichiarazioni politiche e l’assunzione di effettiva responsabilità attraverso l’appoggio alla richiesta al sindaco di impegnarsi per fare tutto il possibile affinchè  il progetto Three shades of green sia spostato in zona industriale.
 Si tratta semplicemente di esercitare il potere di pianificazione urbanistica in funzione dello sviluppo armonioso del territorio e sostenibile per tutti i cittadini.
Quello sulla mozione sarà un voto decisivo anche per introdurre nuove prospettive di lavoro e azione politica dell’ente esponenziale della comunità locale, tra cui, ad esempio, l’introduzione di un regolamento comunale che escluda la costruzione di industrie insalubri e impianti a biomasse entro i confini del centro abitato, e l’attenzione per ogni tipo di intervento sul piano regolatore,  a cominciare dalla variante 41.

Ricorderete la sfuriata del sindaco offeso perché, secondo lui,  il comitato non ritenne di fornirgli l’elenco delle criticità del progetto Three shades of green .
Offesosi per nulla, visto che un esaustivo documento è stato formalmente consegnato, attraverso la mozione di prossima discussione, a tutto il consiglio comunale, preferendo intraprendere la via formale e pubblica invece dell’informale deposito di memorie, su una scrivania piuttosto che un’altra del palazzo comunale, nel quale, peraltro, tutta la documentazione certamente già esiste, da qualche parte.
Bene, oltre a predisporre la mozione,  il comitato si è rivolto alla Prefettura, alla Commissione europea e al Mediatore europeo chiedendo perché non sia stata richiesta la Valutazione di impatto ambientale sull’intero progetto, segmentato in diversi percorsi amministrativi di autorizzazione e l’adozione di misure cautelari a tutela della salute e dell’ambiente.  

Nei giorni scorsi, la Regione FVG, Direzione Ambiente, su sollecitazione della Prefettura di Gorizia, si è rivolta al Comune di Gorizia, all’Arpa FVG, alla Direzione regionale energia e a quella rifiuti e siti inquinati chiedendo di fornire, entro 30 giorni,  le informazioni necessarie “a valutare le attività previste nel progetto industriale complessivo antecedente alle istanze autorizzative avanzate dal Proponente e verificare le interconnessioni tra le attività industriali previste nel medesimo progetto”
In sostanza, l’ipotesi di una elusione dei meccanismi di Valutazione impatto ambientale  che considerino assieme gli impianti del progetto è stata presa in considerazione quale eventualità meritevole di approfondimento.  
In realtà il comitato insiste su questo specifico aspetto dal 2015, rivolgendosi  con specifiche istanze sia alla Regione sia al Comune di Gorizia, senza ottenere altro che silenzi o malcelate dichiarazioni di disinteresse e di distanza.  
La sollecitazione alla Prefettura di Gorizia e la conseguente iniziativa firmata dal viceprefetto Gulletta finalmente ha ottenuto il risultato atteso e soprattutto propone un assetto del rapporto tra cittadini e amministrazione ispirato alla trasparenza, alla cura degli interessi  della comunità e  al superamento dell’agire pubblico come esclusiva espressione del potere autoritativo.
Ci auguriamo che i consiglieri comunali comprendano che la recente richiesta della Regione si pone su un piano parallelo a quello affrontato dalla mozione rivolta al consiglio comunale e ne rafforza lo scopo, e soprattutto  conferisce piena dignità e legittimità all’operato del comitato e alla protesta dei cittadini.

(Yana Carbone Carpets per il comitato)

Il comitato  ha lanciato una petizione attraverso Change org, che sta raccogliendo centinaia di adesioni, riproponendo via via i numeri della raccolta di firme realizzata nel 2013.
Oltre a firmare on line, i cittadini che non vogliono industrie insalubri tra le case possono firmare anche il formato cartaceo, ne avranno l’occasione a tutti i prossimi incontri pubblici organizzati dal comitato a supporto della mozione che verrà discussa in consiglio comunale il 18 settembre.
Queste firme hanno il peso che finora il Comune di Gorizia ha cercato in ogni modo di sottovalutare: l’espressione della volontà della gente, degli abitanti dei tre quartieri coinvolti, dei cittadini che vedono in questa battaglia  l’occasione per tirare una riga sotto un brutto elenco di scelte e progetti non condivisi e cambiare metodo e visione di una pianificazione urbanistica che a Gorizia non ha saputo negli anni valorizzare le zone residenziali e insinuando le zone produttive.
Va sottolineata la crescente partecipazione alle iniziative del comitato di moltissimi giovani, che condividono le preoccupazioni tanto per le industrie insalubri del progetto quanto per lo sviluppo sostenibile della loro città.
 

I prossimi appuntamenti del comitato.

Mercoledì’ 13 settembre, ore 20.30,  Oratorio parrocchia di Campagnuzza, via Pola 20: incontro pubblico cui sono invitati, oltre i cittadini, anche tutti i consiglieri comunali in prospettiva della discussione in aula e per consentire l’approfondimento dei temi e fornire eventuali chiarimenti.

Sabato 16 settembre,  ore 10.00 – 22.00, via Garibaldi, di fronte al Teatro Verdi: postazione informativa.

Lunedì 18 settembre, il comitato NoBiomasseGo assisterà ai lavori del Consiglio comunale e alla discussione della mozione presentata, tutti i cittadini interessati sono invitati a partecipare.

Le attività del comitato NoBiomasseGo sono rese pubbliche sulla pagina facebook
NoBiomasseGo Noindustrieinsalubri  ed attraverso il gruppo facebook
#NobiomasseGo

Richieste e osservazioni possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica nobiomassego@gmail.com






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