Una forte mobilitazione sui social sta esprimendo la contestazione dei goriziani alle scelte comunali che hanno portato all'annullamento della mostra LIMES. Oltre a protestare, abbiamo un'idea.
di Martina Luciani
Il senso di LIMES, così come ideata dal Gruppo Koinè di arte contemporanea, e sostenuta nell'avvio della fase progettuale dalle Biblioteche di Gorizia e Nova Gorica, la Statale Isontina e la Bevk, era di stimolare la gente a riflessioni, partendo dal linguaggio artistico delle installazioni di 35 artisti.
Le installazioni previste a Gorizia, oltre a quelle che avrebbero dovuto sorgere sul suolo di competenza comunale, riguardavano il Kulturni Dom, la parrocchia di San Giuseppe a Straccis, l'Università di Trieste - polo di via Alviano, l'Università di Udine - chiostro del convento di Santa Chiara, la Biblioteca Statale Isontina e Palazzo Lantieri .
Questa dunque la mappa dei soggetti istituzionali e privati che avevano aderito al progetto a Gorizia, parallelamente alle iniziative a Nova Gorica che avrebbero nell'insieme costruito un percorso comune attorno allo stesso suggerimento artistico.
Che si fa, adesso? La mobilitazione dei cervelli pensanti è partita per individuare tre siti dove le opere siano collocate in modo da esprimere pienamente il loro significato esulando dalla necessità di avere il placet comunale. E recuperare l'occasione stimolante di osservazione e critica nell'ambito dell'arte contemporanea.
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