mercoledì 13 settembre 2017

Gorizia si infuoca nel dibattito sulle installazioni artistiche di Koinè.

Una forte mobilitazione sui social sta esprimendo la contestazione dei goriziani alle scelte comunali che hanno portato all'annullamento della mostra LIMES. Oltre a protestare, abbiamo un'idea.


di Martina Luciani

Il senso di LIMES, così come ideata dal Gruppo Koinè di arte contemporanea, e sostenuta nell'avvio della fase progettuale dalle Biblioteche di Gorizia e Nova Gorica, la Statale Isontina e la Bevk, era di stimolare la gente a riflessioni, partendo dal linguaggio artistico delle installazioni di 35 artisti.
Le installazioni previste a Gorizia, oltre a quelle che avrebbero dovuto sorgere sul suolo  di competenza comunale, riguardavano il Kulturni Dom, la parrocchia di San Giuseppe a Straccis, l'Università di Trieste - polo di via Alviano, l'Università di Udine - chiostro del convento di Santa Chiara, la Biblioteca Statale Isontina e Palazzo Lantieri .
Questa dunque la mappa dei soggetti istituzionali e privati che avevano aderito al progetto a Gorizia, parallelamente alle iniziative a Nova Gorica che avrebbero nell'insieme costruito un percorso comune attorno allo stesso suggerimento artistico.
Che si fa, adesso? La mobilitazione dei cervelli pensanti è partita per individuare tre siti dove le opere siano collocate in modo da esprimere pienamente il loro significato esulando dalla necessità di avere il placet comunale. E recuperare l'occasione stimolante di osservazione e critica nell'ambito dell'arte contemporanea.

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