La portavoce Tiziana Vuotto: Tra le priorità indicate dal gruppo, che fa riferimento a Civati, anche la "necessità di avviare un costante tavolo di confronto con le amministrazioni dei comuni di Nova Gorica e di San Pietro, coinvolgendo i rispettivi consigli comunali e i cittadini per sviluppare in modo condiviso un'economia sostenibile per l'ambiente e per le persone che valorizzi le risorse naturali e la partecipazione attiva del territorio. Pianificazione territoriale, sanità, mobilità, gestione transfrontaliera dell'Isonzo, economia circolare, filiera corta di autoproduzione del fabbisogno alimentare comune e promozione turistica coinvolgente il comune patrimonio paesaggistico e le rispettive peculiarità storico-culturali.
Il comunicato stampa
Go Possibile appoggia il candidato Sindaco del Forum Andrea
Picco: ci sembra l'unica vera proposta
politica nuova, alternativa e, soprattutto, credibile.
Siamo ormai nel pieno della campagna elettorale per il
rinnovo dell'amministrazione comunale di Gorizia. Go Possibile, uno dei
duecento comitati locali di Possibile, movimento politico fondato da Giuseppe
Civati nel 2015, ha deciso di appoggiare il candidato Sindaco Andrea Picco. La
scelta non è casuale. Il progetto iniziato con il Forum ed ora allargato a
tantissime altre persone e realtà associative goriziane, ha come obiettivo non
quello di fare alleanze tra partiti ma di stabilire relazioni tra cittadini in
modo tale da costruire una comunità aperta e solidale, finalmente
"costituzionalmente orientata" che metta al centro del proprio
obiettivo l'ambiente e i diritti, senza retorica e con grande passione civile.
Sono questi i valori e i principi fondanti di Possibile che si riconosce in
queste realtà sociali locali e non in un'organizzazione partitica verticistica
e burocratica.
Purtroppo non possiamo fare a meno di osservare come, anche
questa campagna elettorale, si presenta sin dall'inizio tutta incentrata sui
giochi di potere, sugli accordi di
spartizione degli assessorati tra gli schieramenti tradizionali, quello del
centro destra e quello del centro sinistra,
con il solito unico e desolante obiettivo di "occupare" gli
spazi istituzionali per poi perpetrare il loro dominio sul territorio senza
idee e progettualità come si addice ad una classe politica vecchia e ormai
decaduta. Questa volta addirittura ci
viene da pensare che la trama della campagna elettorale sia in un certo senso
già scritta: ci riferiamo a quella "sconcertante" delibera del
Consiglio comunale dell'8 novembre 2016, votata trasversalmente da tutte le
forze politiche e di cui nessuno parla, che di fatto ha già ipotecato il futuro
prossimo di Gorizia. "Sconcertante", riteniamo sia per la tempistica,
sia per i contenuti e sia per la trasversalità politica. Un documento questo
che ci sembra la continuazione della politica urbanistica degli ultimi 30 anni
improntata sull'edificazione, sulla cementificazione e la grande distribuzione.
Non ci aspettiamo, infatti, che gli attuali schieramenti partitici di centro
destra e di centro sinistra possano improvvisamente "illuminarsi" e
dar vita ad una proposta politica
"di svolta" per questo territorio, basata sulla sua
"vocazione" europea, sul meraviglioso paesaggio che lo caratterizza e
sull'immenso suo patrimonio culturale. In questo momento di crisi profonda sul concetto di un'Europa unita, il comitato locale di Possibile pensa, invece, che questa idea debba riprendere vigore a partire proprio dai popoli e dalle realtà locali, dall'idea del rispetto e della valorizzazione del paesaggio e dalla priorità di ripristinare la tutela dei diritti delle persone con decise politiche sociali anche a livello locale. In particolare nel caso di Gorizia, siamo convinti che il Comune, quale ente locale di riferimento più vicino ai cittadini, debba farsi carico e promuovere ogni politica volta all'integrazione del territorio italiano con quello sloveno non più divisi, ormai dal 2004, da un confine ed entrambi parte dell'Unione europea. Ci riferiamo in primis alla necessità di avviare un costante tavolo di confronto con le amministrazioni dei comuni di Nova Gorica e di San Pietro, coinvolgendo i rispettivi consigli comunali e i cittadini per sviluppare in modo condiviso un'economia sostenibile per l'ambiente e per le persone che valorizzi le risorse naturali e la partecipazione attiva del territorio. Pianificazione territoriale, sanità, mobilità, gestione transfrontaliera dell'Isonzo, economia circolare, filiera corta di autoproduzione del fabbisogno alimentare comune e promozione turistica coinvolgente il comune patrimonio paesaggistico e le rispettive peculiarità storico-culturali: questi sono i principali temi sui quali bisogna incominciare a confrontarsi e progettare il futuro di questo territorio. Abbiamo uno strumento straordinario, il GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Transfrontaliera) che finora non è stato ancora utilizzato proprio perchè non si è mai lavorato sul confronto e sulla condivisione di politiche comuni: occorre superare l'idea di dover gestire solo le "aree di bordo" per pensare, invece, ad un'area vasta comune dove le esigenze primarie delle persone sono beni comuni da gestire e salvaguardare insieme per le attuali e future generazioni.
Nell'attuale e nelle precedenti amministrazioni, al di là di
tante parole e qualche discutibile iniziativa, questo "percorso"
transfrontaliero non è mai stato veramente intrapreso. Per questo riteniamo che i candidati dei partiti, anche
se mascherati da pseudo liste civiche, non siano più credibili.
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