Da un comunicato ufficiale della Giunta regionale, riportato dall'Ansa, la preoccupazione: chiude lo stabilimento di Sant'Andrea dove vengono stampati il Piccolo ed il Messaggero Veneto?
La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, ha ricevuto a Trieste i rappresentanti sindacali della stamperia
Finegil di Gorizia che hanno illustrato la loro preoccupazione per l'ipotesi
che nell'ambito di una riorganizzazione territoriale il Gruppo editoriale
l'Espresso possa optare per la chiusura dello stabilimento isontino. Si tratta,
al momento - riferisce la Giunta regionale con un comunicato - di un'idea che
non trova conferme ufficiali, ma di fronte alla quale i 14 lavoratori del centro
stampa goriziano non hanno ricevuto le auspicate rassicurazioni. Serracchiani -
riferisce la Giunta - ha offerto il suo impegno affinché sia fatta chiarezza e,
nel caso in cui l'apprensione risultasse fondata, ha assicurato di adoperarsi
per una risoluzione positiva della vicenda. I rappresentanti dei lavoratori
hanno spiegato che con le rotative di Finegil Gorizia, vengono prodotte circa
80mila copie al giorno del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, dopo che nel
2010, grazie all'impegno della Regione e del Comune di Gorizia, è stato trovato
un accordo per il mantenimento e rafforzamento sul territorio delle attività
industriali dell'editore dei due storici quotidiani del Friuli Venezia Giulia.
All'interno dello stesso accordo, inoltre, è stato deciso di provvedere alla
distribuzione di circa 2.000 copie per la comunità italiana in Slovenia e
Croazia. Pertanto, qualora l'unico centro stampa del Gruppo Espresso in regione
venisse dismesso, si pone anche il problema del rispetto di questo impegno.
Gorizia, è stato anche ricordato, ha una posizione baricentrica rispetto a
Trieste e Udine, le due città di maggiore diffusione del Piccolo e del
Messaggero. Il trasferimento delle rotative in una località fuori regione
comporterebbe, dunque, anche dei problemi logistici e l'effettivo rischio che
il trasporto e la distribuzione dei giornali possano avvenire in maniera non
uniforme o ritardata.
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