venerdì 6 novembre 2015

Sanità a Gorizia, di male in peggio



Locali assolutamente inadeguati accolgono pazienti e personale medico al Centro di salute mentale di via Vittorio Veneto a Gorizia


di Marilisa Bombi

La buona salute personale non può che accrescere il benessere generale della società. Si dice. Ma stando così le cose, com’è che – a livello nazionale e regionale – si ragiona all’incontrario? 208 esami diagnostici ritenuti «inutili», dando così dello sprecone al medico che fino ad oggi li ha prescritti, tickets più elevati rispetto il costo della prestazione e così via. L’elenco potrebbe, purtroppo, essere infinito. E’ capitato a me. Non parlo per sentito dire. Una panoramica dentale in un centro specializzato a Monfalcone costa meno di quanto avrei dovuto versare come contributo al servizio sanitario nazionale. Una visita oculistica in un poliambulatorio privato oltreconfine costa 25 euro, con tanto di ricevuta. I conti non tornano.
Ma se l’inefficienza del servizio, perché non può che essere considerato tale un sistema pubblico che costa più del privato ormai non fa nemmeno più notizia, ciò che è scandalosamente vergognoso è quando il paziente, ovvero colui il quale ha bisogno di aiuto, viene umiliato in quanto costretto a vivere, e non importa se per uno, due giorni o una settimana, in un luogo assolutamente inidoneo. Umiliazione o disinteresse cambia poco, ma non può che essere considerato indecoroso lo stato di degrado in cui versa l’immobile di via Vittorio Veneto ancora utilizzato dall’Azienda per i servizi sanitari per il Centro di salute mentale. Vetri delle porte rotti, reti poste a protezione divelte e pertanto pericolose, arredi fatiscenti. Insomma, nemmeno la più infima pensione potrebbe ragguagliare in squallore l’ambiente in cui sono costretti ad operare medici e personale sanitario addetti al centro e a permanere coloro i quali hanno bisogno di cure. Certamente non può essere considerata una giustificazione il fatto che sono in atto, ad un centinaio di metri, lavori di ristrutturazione di una palazzina, futura sede del CSM e che gli stessi dovrebbero essere ultimati entro marzo del prossimo anno. Ciò in quanto, seppur precaria, una struttura sanitaria dovrebbe comunque assicurare un livello minimo di decoro. Il diritto alla salute è un principio costituzionale ma a volte viene negato. E non è un caso se è stato proclamato uno sciopero generale di 24 ore di tutti i medici del servizio pubblico (ospedalieri e medici di famiglia) il prossimo 16 dicembre. A proclamarlo tutte le sigle sindacali del settore contro il "grave e perdurante disagio ai cittadini da politiche orientate esclusivamente ad una gestione contabile del SSN".

Meglio essere privi di un servizio ed essere indotti pertanto a rivolgersi altrove, piuttosto che disporre di un servizio inadeguato. Con la salute non si scherza.

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