giovedì 19 novembre 2015

Pochi cuori battono per Villa Louise



Pubblicati i dati del censimento del FAI: un triste bilancio per il gioiello cittadino


di Marilisa Bombi

Villa Louise non ce l’ha fatta! Soli 2417 voti. Una distanza insormontabile al solo pensare che, al primo posto tra i luoghi del cuore, il convento dei frati cappuccini di Monterosso al mare, ne ha totalizzati più di 100 mila ed il decimo, comunque, di voti ne ha totalizzati quasi 23 mila. Perfino una villa a Premariacco ha superato in preferenza la signorile villa Louise, che di voti ne ha totalizzati più di 9 mila.
Il Fondo ambiente italiano, Fai, ha reso pubblica la classifica dei 23 'Luoghi del cuore'. La classifica è stata possibile grazie a 1 milione 600 mila votanti.
L’intento del Fai è sempre quello di promuovere, anche attraverso questi strumenti di coinvolgimento pubblico, la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale del nostro Paese. E’ un modo anche per far conoscere il nostro immenso patrimonio e per eseguire alcuni primi interventi su alcuni di essi.
Sono 23 i siti scelti per gli interventi della settima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal Fai. I progetti di restauro e valorizzazione - selezionati su 103 richieste di intervento da 15 regioni - potranno contare su 400 mila euro: 150 mila andranno ai primi 3 classificati e al vincitore della sezione 'Expo 2015 - Nutrire il pianeta', 250 mila agli altri progetti.
I primi tre luoghi classificati sono il Convento dei Frati Cappuccini a Monterosso al Mare, la Certosa di Calci e il Castello di Calatubo ad Alcamo. Lo stesso contributo va al vincitore della sezione 'Expo 2015 - Nutrire il pianeta' dedicata ai luoghi della produzione e della trasformazione alimentare: le Saline di Marsala e la laguna Lo Stagnone a Marsala. Poi saranno erogati altri 250 mila euro per gli altri progetti, che interessano beni naturalistici e beni di grande valore artistico in Liguria, Toscana, Sicilia, Piemonte, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Umbria e Veneto.
Ecco l'elenco completo dei 23 siti: Convento dei Frati Cappuccini a Monterosso al Mare (Sp); Certosa di Calci (Pi); Castello di Calatubo ad Alcamo (Tp); Saline di Marsala e laguna Lo Stagnone a Marsala (Tp); Convento Francescano a San Gennaro Vesuviano (Na); Piandarca della 'Predica agli uccelli' di San Francesco a Cannara (Pg); Santuario di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio a Cortona (Ar); Organo Antegnati nel Duomo Vecchio a Brescia; Basilica di Sant'Andrea a Vercelli; Scuola Elementare Aristide Gabelli a Belluno; Chiesa di Santa Croce della Foce a Gubbio (Pg); Certosa di Trisulti a Collepardo (Fr); Borgo e vigneti di Rolle a Cison di Valmarino (Tv); Tomba degli Scudi a Tarquinia (Vt); Museo Civico Gaetano Filangieri a Napoli; Altopiano dell'Alfina - Torre Alfina ad Acquapendente (Vt); Parco Archeologico Regionale della Città Romana di Suasa a Castelleone di Suasa (An); Circo glaciale del Pizzo d'Uccello e Solco di Equi a Casola in Lunigiana (Ms); Borgo di Bellissimi a Dolcedo (Im); Costa del Passetto, Grotte e Scogliere della Seggiola del Papa ad Ancona; Complesso di Villa Premoli a Massalengo (Lo); Santuario di Santa Lucia a Villanova Mondovì (Cn); Ex Manifattura Tabacchi a Firenze.
Il presidente del Fondo Ambiente Italiano, Andrea Carandini, ha sottolineato l'importanza dello "sviluppo della promozione culturale", più che mai nelle ore drammatiche degli attentati di Parigi e dell'allarme terrorismo. “Le leggi restano sulla carta se i popoli non le fanno proprie: ecco, il nostro tentativo è proprio 'stampare' la Costituzione sul cuore degli italiani, trasformandola in un elemento affettivo e identitario. Se i nostri connazionali, ma anche gli stranieri che vivono sul nostro territorio, saranno più consapevoli della bellezza e dell'importanza del nostro patrimonio, forse si riuscirà ad arginare anche la tragica indifferenza verso gli esseri umani”.
Alla luce di queste considerazioni l’interrogativo è d’obbligo, con il dovere ahimè, di doversi ripetere. Perché ai goriziani non importa nulla della Fondazione Coronini? La risposta, opportunamente, non può che pervenire dal Sindaco di Gorizia e presidente del curatorio, Ettore Romoli. Ma per quanto ci riguarda, la sensazione è che ai goriziani non importa nulla perché è stato smarrito il senso stesso della volontà che il conte Guglielmo aveva espresso. Perché se anche l’art..22 dello statuto, che ricalca le volontà testamentaria del conte Coronini, afferma: ”A tutta la cittadinanza goriziana, contemporanea e futura, è affidato l’avvenire della Fondazione, la  sua durata  e la sua indipendenza, la poesia del suo parco e il suo sviluppo come centro culturale goriziano” di fatto i goriziani ne sono rimasti esclusi.

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