martedì 16 giugno 2015

#noBiomasseGo. Teleriscaldamento: basta parlarne per rendere sostenibile per l'ambiente e la comunità il progetto centrale a biomasse?




La Conferenza dei servizi del 28 maggio scorso ha espresso parere favorevole al progetto della centrale a biomasse Nord, prendendo atto del parere negativo del Comune e prendendo atto anche il proponente ha presentato 3 progetti di teleriscaldamento, impegnandosi a realizzarne almeno 2. Alcune precisazioni su questi  fondamentali dettagli.

a cura del Coordinamento #noBiomasseGO


A Gorizia non si sta parlando in alcun modo serio di teleriscaldamento. Finora pare uno specchietto per allodole per far sorbire alla popolazione le emissioni atmosferiche ed acustiche del progetto della "Three Shades of Green". Si è cominciato a parlare di teleriscaldamento solo quando qualcuno ha cominciato ad opporsi, ad alzare la testa.
Informateci, mostrateci gli accordi con l'imprenditore che si impegnerebbe a predisporre (perchè da parte sua al limite si potrebbe chiedere una predisposizione al teleriscaldamento, non di certo un investimento maggiore) l'allaccio per il telersicaldamento, mostrateci l'impegno di spesa da parte del Comune o della Provincia per la realizzazione del suddetto impianto di teleriscaldamento (che non sarebbero quattro soldi), mostrateci un progetto ed un cronoprogramma dell'opera.
Non da ultimo dateci una garanzia che queste centrali non smetteranno di funzionare il prossimo anno o tra due o tre anni (vedi quelle già inattive in zona artigianale) perchè per l'imprenditore non sarà più conveniente proseguire con quell'attività.
Infine, l'esempio di Vienna e della sua centrale termica è assolutamente inopportuno.

A Vienna, capitale europea che conta quasi 1 milione e 800 mila abitanti, l'impianto in questione è alimentato da rifiuti, combustibile ahimè sempre disponibile, derivanti da un processo di raccolta differenziata iper efficiente ed iper consolidato (in particolare nella coscienza civica delle persone).
Tale impianto si trova in zona residenziale in quanto ammodernamento di un impianto risalente al 1971, mentre ora sarebbe impensabile (anche per gli austriaci) la realizzazione di un impianto del genere in aree residenziali.
Voi direte chiaramente che le centrali di cui si sta parlando a Gorizia sono meno potenti ed a biomasse legnose (diciamo legno). Già, ma sono due appunto e non una sola, a minima distanza una dall'altra, che si inseriscono in un'area già provata dal traffico automobilistico (che a Vienna viene disincentivato massicciamente) e dalle altre emissioni derivanti dall'adiacente area artigianale, in una città di 35 mila abitanti. Volete dirmi come fate a confrontare le due cose?
Cerchiamo di ragionare qui, con questa realtà ambientale residenziale e sociale e con questi due impianti, le cui emissioni vanno cumulate. Soprattutto vanno considerate le istanze della popolazione, senza liquidare ogni opposizione con un semplice "sono arretrati, sono contro il progresso".
E se parliamo di progresso, poi, anche qui ci sarebbe da discutere, visto che ormai questa parola viene tirata in ballo dagli amministratori locali solo quando si tratta di trovare un bel pretesto per depauperare o degradare il territorio e l'ambiente, che sono beni comuni e nemmeno nostri, qui ed ora, ma anche delle generazioni future.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

1) Vienna serve da paragone, a testimoniare che molte delle argomentazioni terroristiche su distanze e sostanze vanno ridimensionate. Quel che interessa è che lì il teleriscaldamento lo fanno. Come in tanti altri posti del mondo "sviluppato".
2) il teleriscaldamento a GO è una conquista. E se si farà è grazie all'imprenditore. Che sembra aver capito che era l'unica condizione per poter superare il niet dell'azienda sanitaria. Con teleriscaldamento in funzione, ed il parallelo spegnimento delle caldaie oggi in funzione, l'ambiente avrà vantaggi (non svantaggi)
3) la cogenerazione (che all'inizio non c'era, prima di prevedere l'aggiunta del teleriscaldamento...) è l'unico modo intelligente di utilizzare il potenziale termico di una biomassa.
4) la gassificazione di un pezzo di legno produce meno impatti della combustione dello stesso in un caminetto di casa.

firmato - ingegnere Laicus

boris ha detto...

Ing Portelli,
Come mai non vengono date risposte ai molteplici interrogativi posti?
Quale sarà a lungo termine la REALE provenienza delle biomasse e il reale impatto ambientale per il relativo trasporto?
Per quale astruso motivo, vista la geniale idea, proprio a Gorizia vi sono impianti simili che si sono dimostrati completamente fallimentari? Sarà anche progredita la tecnologia ma allora perché non adeguare gli esistenti anziché crearne di nuovi da zero??
Non sono provocazioni, lo ignoro sul serio e ringrazio anticipatamente per la sua eventuale gentile risposta

Piazza Traunik blog ha detto...

Il teleriscaldamento è un progetto valutato tecnicamente dagli organi competenti e integrante il progetto Centrale, o è una dichiarazione d'intenti? Il teleriscaldamento ha effetti di mitigazione verificati? Il teleriscaldamento costituisce una misura compensativa misurabile per la collettività e per l'ambiente? Martina

boris ha detto...

Ma soprattutto... ammettiamo anche per assurdo che il teleriscaldamento sia una genialata, sareste disposti a dismettere la propria caldaia per allacciarvi al sistema rendendovi di conseguenza completamente dipendenti termicamente da una società che potenzialmente può fallire, chiudere, subire guasti/arresti temporanei oppure preferireste continuare a riscaldarvi come avete sempre fatto?