giovedì 18 giugno 2015

#noBiomasseGo risponde a Gherghetta: non siamo stati ascoltati in Conferenza dei servizi perchè non è previsto dalle norme vigenti!



Il Coordinamento #noBiomasseGo non e’ intervenuto in conferenza dei servizi semplicemente perche’ non e’ previsto dalla legge: risponde pertanto al presidente della Provincia Gherghetta che sulla stampa ha dichiarato "Ai cittadini che contestano dico che avevano tutto il diritto di partecipare alla Conferenza dei servizi ma non ne hanno mai fatto richiesta."


Rinviando la confutazione giuridica relativa alle affermazioni del Presidente Gherghetta, a proposito della complessa vicenda dell’iniziativa imprenditoriale per il riciclo dell’alluminio che si avvarrà dell’impianto a biomasse, nelle sedi opportune, sono necessarie, comunque, alcune immediate precisazioni alla luce dell’articolo pubblicato ieri a proposito della mancata richiesta, da parte del Coordinamento, di partecipare alla Conferenza dei servizi indetta dalla provincia, propedeutica alla decisione della Giunta.
Il Coordinamento non è intervenuto in quella sede semplicemente perché non è previsto dalle norme vigenti!
Il responsabile del procedimento ha l’obbligo previsto dalla legge, art. 8 legge 241/1990, di comunicare ai controinteressati (soggetti portatori di interessi diffusi in primis) ogni elemento utile relativo alla domanda in modo che gli stessi possano fornire suggerimenti ed indicazioni da utilizzare nella ponderazione degli interessi contrapposti.
Nel caso specifico tale comunicazione non risulta sia stata inoltrata perlomeno alle associazioni nazionali poste a tutela dell’ambiente, presenti in provincia; né tantomeno al Coordinamento e alle associazioni ad esso partecipanti.
 Peraltro, suggerimenti, indicazioni ed anche preoccupazioni sono stati forniti dal Coordinamento #noBiomasseGO direttamente al Presidente Gherghetta che, evidentemente, non le ha tenute in alcuna considerazione. Silenzio c’è stato, infatti, anche per quanto riguarda la comunicazione scritta allo stesso inviata, nella quale sono stati riportati ampi stralci del documento del Ministero della Salute che invita a riconsiderare la pericolosa diffusione degli impianti a biomassa. Silenzio anche da parte dell’assessore regionale Sara Vito, invitata per iscritto a tener conto delle istanze della cittadinanza, inclusa quella relativa ad avviare uno studio approfondito sulla tipologia e quantità delle emissioni potenzialmente prodotte dal cumulo dell’attività dei tre  impianti  del progetto ““Three Shades of Green”, ognuno singolarmente classificato come industria insalubre.
Riguardo, nello specifico, la Conferenza di servizi, il funzionamento della stessa non è lasciato alla discrezionalità di chicchessia. Ma è espressamente regolamentato dalla legge.
La legge regionale 7/2000 prevede la possibilità di partecipare alla riunione soltanto del soggetto proponente (articolo 22 ter comma 1 ter) e non anche ai soggetti portatori di interessi diffusi.
Questi ultimi, comunque, possono richiedere di partecipare alla Conferenza di servizi indetta dal SUAP; e c’è da capire, a tale proposito, per quali preminenti ragioni (o interessi) il procedimento in questione non ha seguito il percorso previsto dalla direttiva comunitaria Servizi 2006/123/CE che individua lo sportello unico come interlocutore esclusivo del prestatore e che il decreto legislativo 59/2010 di recepimento di tale direttiva, ha individuato nel SUAP comunale.

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