Significativo incontro dei rappresentanti delle diverse identità che compongono il Coordinamento con il presidente Enrico Gherghetta: annunciato il corteo di protesta dei cittadini, sabato, con inizio alle 17.00, dall'ex mcDonald. Un dibattito è possibile, a patto che, secondo i cittadini, le valutazioni tecnico- scientifiche tengano conto degli interessi diffusi e dei valori prioritari da tutelare, che siano integrate dalla visione complessiva del progetto industriale, che siano predisposti subito opportuni monitoraggi sull'inquinamento atmosferico oggi esistente. Sopra tutto, il principio di precauzione e di prevenzione e il riconoscimento del diritto alla tutela della salute e all'ambiente quale limite ai principi di iniziativa privata.
Gli enti competenti ad esprimersi nella cornice della Conferenza dei servizi hanno preso in considerazione l’impatto
ambientale che deriva dalla somma dell’attività dei singoli impianti - riciclo alluminio e due centrali a biomasse –
che compongono l’unico progetto (seppur spacchettato, com’è uso in Italia
nonostante le sanzioni europee) chiamato Tre tonalità di verde, inserito come
un cuneo tra i quartieri cittadini di Sant’Andrea, Sant’Anna e Campagnuzza?
Esiste un monitoraggio sulla situazione attuale della
qualità dell’aria della città, rispetto il quale considerare il futuro
contributo dei tre impianti?
L’esercizio della discrezionalità della pubblica
amministrazione nel ponderare gli interessi contrapposti nei procedimenti
autorizzativi di questi impianti ha considerato le istanze della popolazione
coinvolta ed ha inserito il principio di precauzione e prevenzione quale
elemento ineludibile di valutazione? Cioè, esiste o è puramente teorica
l’assunzione di responsabilità amministrativa in ordine alla rappresentazione degli
interessi diffusi? Insomma, sappiamo ancora perseguire l’interesse generale e i precetti costituzionali nel
progettare lo sviluppo di un territorio?
Sono alcune delle domande che i rappresentanti dei cittadini
e delle associazioni goriziane riunite nel Coordinamento #noBiomasseGo hanno
posto al presidente della Provincia Enrico Gherghetta nel corso di un incontro che ha anticipato cronologicamente la seduta della Conferenza dei servizi sul tema, in programma per oggi.
Un passaggio importante del dibattito ha puntualizzato l’assenza di dati specifici sull’inquinamento dell’aria: le centraline, in quel
di Gorizia, di fatto non ci sono più. Ma anche partendo dall’assunto
confortante, ma su cui si attendono dati espliciti, che l’aria di Gorizia è buona, non si capisce come l’installazione nell’ambito
urbano di impianti industriali possa conservarne o migliorarne ( questo è
l’obiettivo ultimo delle politiche ambientali serie) la qualità. Il
Coordinamento, dunque, mentre per un verso sta effettuando le opportune
richieste di accesso agli atti, in Provincia e in Comune, ha diversi approcci con cui sostenere la contrarietà alla realizzazione
dell’impianto a biomasse Nord, per contestare l’intero progetto industriale
privo di ricadute positive per la collettività, per chiedere chiarezza su molti
aspetti tecnici, per ribadire che una generica “promessa” alla realizzazione di
un non meglio identificato teleriscaldamento non basta a
tacitare il dissenso dei cittadini che si troveranno i camini davanti alle finestre, l'aria inquinata
e si delizieranno al rumore incessante prodotto dai macchinari. Impossibile, se qualcuno avesse dei dubbi, considerare queste motivazioni come pressioni indebite, sono invece richieste di tutela ed esercizio dei propri diritti.
Il Coordinamento ha illustrato al presidente Gherghetta le
importanti sentenze che hanno giustificato e tutelato scelte amministrative
contrarie alla realizzazione di centrali a biomasse di dimensioni analoghe a
quelle del progetto in discussione, in assenza di valutazioni specificatamente
orientate e in sintonia con le direttive europee.
L’ente Provincia, ha assicurato il presidente, è totalmente disponibile a fornire ai
cittadini tutti i chiarimenti necessari e a tener conto di osservazioni e
obiezioni attraverso i propri uffici tecnici: certo, un piccolo handicap del
dibattito sul piano della politica -
nell’accezione nobilissima di momento centrale della socialità attraverso la
partecipazione dei cittadini al governo della comunità - risiede nel fatto che
il Presidente ha dichiarato di essere totalmente favorevole alle biomasse "buone", e
che metterebbe sotto casa propria una centrale alimentata a legna. Ma lo spazio
per una discussione che coinvolga i cittadini si dovrebbe essere aperto.
Sabato pomeriggio, 30 maggio, il Coordinamento ha organizzato un corteo, in partenza alle
17.00 dal parcheggio antistante l’ex McDonald: i cittadini chiedono
trasparenza, coinvolgimento nelle scelte pubbliche, risposte, tutela,
sicurezza, garanzie per la propria salute e per le proprie case. Parallelamente, nella zona pedonale di Corso Verdi, proseguirà la raccolta di firme, che si aggiungono via via alle 700 già raccolte e presentate al Comune di Gorizia in occasione del dibattito sul precedente progetto della centrale Nord.
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