Il vecchio sistema del vuoto a rendere si è modernizzato. Proviamolo anche a Gorizia.
di Martina Luciani
Il risparmio ottenuto conferendo alle
isolette Conai carta plastica lattine e vetro è diventato irrisorio per gli
utenti, il costo a carico del
Comune è sicuramente superiore a quel
che rendono ai cittadini, se ci vai apposta consumi pure benzina e inquini
l’ambiente, sono incongrue perché si affiancano e non sostituiscono la raccolta
differenziata porta a porta.
E’ ormai necessaria un’evoluzione delle
isolette ecologiche. Il Comune se ne faccia promotore, così da non sprecare il
patrimonio di buone pratiche accumulato da tanti cittadini virtuosi e diligenti.
Basta fare copia incolla dai 40 Comuni (di cui 20 in Campania), 50 scuole e 160
supermercati della Penisola che hanno adottato gli eco-compattatori, cioè
raccoglitori di plastica e alluminio che rilasciano ai cittadini buoni sconto
da spendere negli esercizi locali. In cambio di 50 bottiglie viene emesso uno
sconto di due euro su una spesa da 20.
Oppure una riduzione del dieci per cento
sul menù al ristorante, il cibo al supermercato (o punti fedeltà), un servizio dall’estetista
o una bibita gratis al pub. Il volume del rifiuto è ridotto di venti volte e
consegnato direttamente alle aziende di riciclaggio senza passare dalla
discarica, per essere separato e compresso, né dai siti di stoccaggio.
Tantomeno finisce negli inceneritori.
Oltre a limitare l’impatto ambientale,
l’eco-compattatore garantisce un risparmio economico, soprattutto nel lungo
periodo: in 12 mesi ha contratto del dieci per cento il consumo di carburante
per il trasporto dei rifiuti e aumentato del 4,5 per cento la quantità di
plastica raccolta, sottraendola dalla immondizia indifferenziata, che
rappresenta un costo non indifferente per le amministrazioni cittadine (in
media 150 euro a tonnellata). Il sistema si chiama Garby e come leggiamo su
Rinnovabili.it contiene fino a mille bottiglie in plastica al giorno, pari a
500 litri. È dotato di tre bocche: una per la plastica Pet trasparente o
azzurrina (bottiglie di acqua), una per quella colorata, un’altra a scelta per
l’Hdpe (Polietilene ad alta densità), cioè i flaconi (di shampoo, detersivi,
creme), o le lattine di alluminio, oppure entrambi a seconda delle esigenze.
L’impianto è automatico e viene svuotato al massimo tre volte al giorno. In un
mese risucchia dagli 800 chili a una tonnellata di materiale riciclabile. Stessi
numeri per il supermercato, che induce alla buona pratica dai 90 ai 110 clienti
al giorno. Garby è ceduto in comodato d’uso a Comuni, scuole ed enti privati,
dai negozi ai centri commerciali, bar e perfino benzinai. Sul posto un
operatore concessionario si occupa della manutenzione e si mette in tasca l’80
per cento delle vendite dei rifiuti. Il resto va alla ditta produttrice
dell’eco-compattatore. Le attività coinvolte dagli eco-bonus devono pagare dai
30 ai 50 euro al concessionario per la pubblicità affissa sull’impianto,
stampata sullo scontrino e inserita sul portale web. Coperte in pile,
vestiario, giocattoli, carrelli per la spesa, occhiali da sole, cruscotti,
cassette per l’agricoltura, biciclette: sono le seconde vite dei materiali in
Pet, hdpe o alluminio.
Narni, 20mila abitanti in
provincia di Terni, è l’esempio più virtuoso: tre impianti, di cui due già
attivi da aprile 2013 vicino alle scuole, e uno nel centro storico che inizierà
a funzionare fra poco, 1200 chili di plastica ritirati in più al mese che si
traducono in un risparmio complessivo di 12 mila chili di spazzatura
indifferenziata all’anno. “I soldi messi da parte sono investiti in altre
pratiche eco-sostenibili, come la consegna gratuita di compostiere, la
riduzione della tassa sui rifiuti per chi usa l’eco-compattatore oppure
deposita i materiali ingombranti, come elettrodomestici, presso la nostra
piattaforma ecologica” spiega l’assessore all’Ambiente Alfonso Morelli.
Solo il cinque per cento dei Comuni dotati
di ecopoint però prevede uno sconto sulla Tares per i cittadini più attenti.
“Una miopia e un problema che deve essere superato” si augura Luca Beghetto,
uno dei responsabili del progetto Garby. Alla fine del 2014 le isole ecologiche
saranno 600. “Non c’è un target dell’utente – conclude Beghetto – tutti oggi si
vogliono mettere in riga. L’obiettivo dell’Italia dovrebbe essere ‘il vuoto a
rendere’, come accade in Germania e in Norvegia: su ogni bibita c’è una
cauzione di 20 centesimi, che il cittadino recupera se rende la bottiglia al
supermercato."
Ma la prassi esiste anche in Italia, seppur
di nicchia: nei negozi di prodotti alimentari biologici, le bottiglie vetro si restituiscono normalmente.
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