giovedì 5 dicembre 2013

Ridateci la Morra!

C'è gioco e gioco

di Marilisa Bombi

 E’ più salutare una partita a morra in compagnia o giocare in solitudine con una macchina mangiasoldi? Mentre si fa sempre più accesa la discussione sui danni alla salute (e al portafoglio) conseguente alla invasione sulla piazza dei giochi d’azzardo, leciti perché voluti dallo Stato, regioni e comuni sui quali si riversa il costo sociale della ludopatia, stanno correndo ai ripari per mettere i paletti, fino al punto di premiare con sconti sulle imposte i bar “no slot”. Insomma, un’evoluzione più pragmatica e meno ideologica della protesta “comune denuclearizzato” che nei decenni scorsi aveva indotto tanti comuni ad esporre il cartello sotto il nome della città o del paese all’entrata nel territorio comunale. Una crociata, quella che comuni e regioni stanno portando avanti, che non ha colore ma che vede, invece, contrapposti Stato e regioni. Da un lato lo Stato “biscazziere” che per far cassa aumenta l’offerta di gioco, dall’altro le regioni che cercano invece di porre un freno alla diffusione delle slot, perlomeno fisica, introducendo paletti di vario tipo. Ma al di là delle questioni finanziarie, l’aspetto più eclatante di questa storia infinita alla quale non c’è legge omnibus che non vi aggiunga un capitolo, è che oggi in bar o in osteria non è possibile fare una partita a carte o a morra perché lo vieta il testo unico di pubblica sicurezza. Insomma, non ci si può non chiedere, come sia possibile che lo Stato, quello del Leviatano di Hobbes per intenderci, agevoli il passatempo costoso ed alienante che intrattiene il giocatore davanti alla slot-machine, e contemporaneamente vieti una partita a carte ai quattro amici che si ritrovano al bar o la sfida a morra che molto probabilmente le nuove generazioni, ahimè, non sanno nemmeno di che si tratta, anche se l’origine del gioco si è persa nei tempi. Una incoerenza che, alla fin fine, è emblematica di un Paese, come ha ben descritto Rai Storia in uno speciale sui giochi della scorsa settimana, nello spiegare la differenza tra il totocalcio e lo slot machine: con il totocalcio la motivazione era la speranza, con le slot o vlt che dir si voglia, c’è solo la rassegnazione.


1 commento:

Anonimo ha detto...

O almeno, per par condicio, senza legalizzare morra e giochi simili che, per quanta storia possano portar con sé è bene lasciarli nel dimenticatoio, rendere illegali gli altri!