Rinnovata la Commissione paritetica
di Marilisa Bombi
Chissà se la nuova Commissione
paritetica riuscirà laddove le precedenti sono fallite? Domanda di
riserva: perché le regioni ordinarie hanno più competenze rispetto
al Friuli Venezia Giulia nonostante il fatto che quest’ultima sia a
“statuto speciale”.
E’ dal 1998 e, quindi, da ben
quindici anni che sto cercando di trovare una risposta alternativa ad un
interrogativo che risulta addirittura banale nella sua semplicità: i
suoi componenti che nel tempo si sono succeduti,evidentemente, sono disinteressati alla questione.
Sta di fatto che, come informa
l’Agenzia della Conferenza delle regioni “Il ministro per gli
Affari regionali e le Autonomie, Graziano Delrio, ha provveduto alla
nomina delle Commissioni paritetiche delle Regioni a statuto speciale
Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Fanno parte della
Commissione paritetica del Friuli Venezia Giulia: Riccardo Illy,
Elena D'Orlando, Luciano Vandelli nominati dal Governo e Leopoldo
Coen, Daniele Galasso, Ivano Strizzolo nominati dalla Regione Friuli
Venezia Giulia. […] Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, ha sottolineato che "Riccardo Illy darà alla
Commissione paritetica un importante contributo di concretezza ed
equilibrio". "Il profilo rigorosamente istituzionale e la
visione autenticamente federalista - prosegue Serracchiani - fanno di
Illy realmente la persona giusta al posto giusto. Abbiamo bisogno di
ridare autorevolezza a un organo cui e' demandata l'attuazione del
nostro Statuto di autonomia, e ne abbiamo particolare bisogno in
questo momento, nel quale la situazione emergenziale potrebbe indurre
i poteri centrali dello Stato a minimizzare ruolo e perimetro della
specialita' regionale. Illy, Vandelli e D'Orlando - conclude -
saranno ottimi interpreti di un corretto rapporto tra lo Stato e il
Friuli Venezia Giulia".
Nel 1977 e nel 1998 lo Stato ha
trasferito ai comuni diverse delle funzioni esercitate dallo stesso,
in forza del principio costituzionale di valorizzazione delle
autonomie e di sussidiarietà verticale. Le funzioni trasferite agli
enti locali con l’articolo 19 del decreto del Presidente della
Repubblica 616/1977 nel Friuli Venezia Giulia sono state attuate
soltanto con il dPR 15 gennaio 1987, n. 469 “ Norme integrative di
attuazione dello statuto speciale della regione Friuli-Venezia
Giulia.” In pratica con 10 anni di ritardo.
Successivamente, sempre nell’ottica
dei sopraindicati principi, un’ulteriore attribuzione di funzioni a
livello decentrato (sull’onda lunga del federalismo) è avvenuta
con il decreto legislativo 112/1998, ovvero quindici anni fa. Per
tutte le regioni ordinarie ciò è avvenuto immediatamente. Nel
Friuli Venezia Giulia è necessario che la Commissione paritetica
trovi un accordo per il trasferimento oltre che delle funzioni anche
delle risorse per esercitarle.
Ogni considerazione (mia) potrebbe
essere superflua ….. Ciò in quanto la notizia si commenta da sola.
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