lunedì 25 novembre 2019

Vi serve l'albero di Natale? Pigliatelo a km zero, in un giardino pubblico: è quello che fa anche il Comune di Gorizia

Inaudita operazione, una sorta di arbitraria appropriazione del Comune al patrimonio verde collettivo, quello di cui abbiamo tanto bisogno per vivere meglio vista la funzione ecologica di ogni esemplare arboreo, oltre che paesaggistica ed estetica: da un giardino pubblico di Sant'Anna a Piazza Vittoria, la triste fine di un bell'abete da 18 metri, destinato a fare l'albero di Natale e poi essere buttato.


di Martina Luciani

Questa sera in consiglio comunale il consigliere Emanuele Traini ha chiesto ragione all'assessore all'ambiente e verde cittadino  del taglio dell' abete che viveva da una cinquantina d'anni in un giardino pubblico di Sant'Anna, in via Max Fabiani.
Una iniziativa che ha sollevato un mare di proteste. Di nuovo tocca considerare quanto sia scriteriata in molte occasioni la cura del verde urbano, cui si aggiunge quella che definirei una sorta di brutalità gestionale nei confronti del bene comune e delle aspettative della gente.  
L'abete, bellissimo, è stato sottratto al quartiere ed ai suoi cittadini per finire a fare l'albero di Natale in piazza Vittoria.

Questa grosso modo la risposta dell'amministratore comunale, che non ha convinto il consigliere nè noi che ascoltavamo: ci serviva un albero, non abbiamo soldi, abbiamo fatto un giro, i cedri non vanno bene, altri alberi  in giardini privati non si riusciva a recuperarli, altri ancora erano troppo malridotti. (Evidentemente, ma questo lo dice Martina Luciani, serviva un abete bello e figuroso, quindi chi si sente proprietario degli alberi cittadini, che non ha capito che i proprietari siamo tutti quanti noi, lo sega e se lo piglia).
Su quello di Sant'Anna - ha continuato l'assessore- si vedono segni di sofferenza,  da qui a qualche anno avremmo dovuto tagliarlo, abbiamo in fondo solo anticipato i tempi, gli abeti bianchi vivono bene solo in montagna, non era nemmeno un albero monumentale di che sono protetti e tocca pure curarli e conservarli, una scelta a km 0 e pure ecologica perchè così non abbiamo portato via un albero da un bosco.

Ma certo, che sarà mai portar via un abete di quartiere, in periferia non ci tengono mica a queste cose, visto che il fucro del Natale è piazza Vittoria?  Che sarà mai un albero che aveva la fortuna di crescere esprimendo tutta l'armonia della sua forma naturale perchè piantato a sufficiente distanza da altri esemplari, resistendo alle ingiurie del clima e dell'inquinamento cittadino? Che sarà mai il rapporto che gli abitanti avevano da decenni con quell'albero? Che gioia per gli abitanti di Sant'Anna poter contribuire alla felicità del Natale in piazza Vittoria! Che figo è l'assessore che si fa fotografare dinnanzi l'abete installato in piazza! Magari il prossimo anno ne tagliamo uno ancora più grande!E chissenefrega del cambiamento climatico e delle teorie che dicono che dovremmo piantarne a milioni, di nuovi alberi, per salvarci tutti quanti, sono tutte balle degli ambientalisti.

Il consigliere Traini ha annunciato che prenderà visione dei documenti relativi a questa operazione. Gli chiediamo anche di verificare che numero di censimento avesse l'abete, e cosa indichi la relativa scheda descrittiva, nella quale dovrebbe esserci anche qualche indicazione sulle condizioni di salute della piante e delle conseguenti future cure colturali.  
Quanto al parere dei tecnici, che è uno degli ottusi tormentoni di questo assessorato, ricordo di aver letto la relazione su cui si è fondata la strage degli olmi in via Paolo Diacono:  il tecnico che ha svolto la perizia ha scritto nero su bianco che l'alternativa all'abbattimento del filare  era l'effettuazione della potatura a testa di salice. E non che non c'era alcuna alternativa.

Alessandra Vuga mi ha detto: perchè portare via un nostro albero da un nostro giardino pubblico? Non potevano farlo qua a Sant'Anna, l'addobbo di Natale? Sarebbe stato un gesto di cura del verde e soprattutto di attenzione per i cittadini. Certo, questo è semplicemente aver cura delle persone e degli alberi che vivono con noi: l'albero di Natale là dove la gente ha la fortuna di avere un bell'albero nel proprio quartiere. Anche più di uno, tanti alberi di Natale, lasciati sulle loro radici, a fare il loro servizio a beneficio di tutti. Giuro che la vigilia di Naatale vado a mettere le candeline sul ceppo nel giardino di Sant'Anna. 














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