Carlo Giovanella, editore di MGS Press di Trieste, risponde all'assessore regionale alla cultura Gibelli e fa una proposta concreta al presidente Fedriga: andare al Salone del libro di Torino (pagando 100 euro) per presentare 2 soli libri nello stand regionale serve a poco. Anzi, serve a niente, in particolare ai piccoli editori che si ostinano a mantenere alti i livelli qualitativi della loro produzione, a resistere sul mercato nel duplice ruolo di operatori in ambito culturale ed imprenditori. Si dia un supporto concreto all'editoria di qualità.
“La Regione investe decine di migliaia di euro per
supportare i propri editori e fornire loro una grande vetrina come il Salone
del libro di Torino”.
Ma quale opportunità, assessore Tiziana Gibelli? Ad ogni editore si chiedono 2 – dico 2 – libri da esporre esclusivamente in visione nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia (dal 2016 al 2018 i libri richiesti erano 2, quest’anno non so).
Ma quale opportunità, assessore Tiziana Gibelli? Ad ogni editore si chiedono 2 – dico 2 – libri da esporre esclusivamente in visione nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia (dal 2016 al 2018 i libri richiesti erano 2, quest’anno non so).
Dal 2016 e fino allo scorso anno ho ricevuto dalla Regione, tramite la Fondazione Pordenonelegge, l’invito a partecipare gratuitamente alla rassegna torinese che però ho declinato ritenendo inutile la mera esposizione.
Quest’anno poi non mi hanno nemmeno invitato e ho saputo da “Il Piccolo” che hanno chiesto un contributo di 100,00 euro a ciascun partecipante.
Non è una questione di soldi sia chiaro. Il piccolo-medio
editore regionale se va a Torino deve avere la possibilità di presentare almeno
la sua ultima produzione e, soprattutto, di poter vendere.
Cosa che non è prevista dall’offerta regionale.
Cosa che non è prevista dall’offerta regionale.
Da anni ormai i piccoli e medi editori non hanno alcun aiuto dalla Regione. Una volta, parlo di molti anni fa, c’era nel bilancio regionale un capitolo di spesa che prevedeva l’acquisto di libri, capitolo che negli anni è sempre diminuito fino a scomparire. Purtroppo la legge dice che la Casa editrice è un’azienda con fini di lucro e quindi deve arrangiarsi da sola.
Ma chi produce cultura, si sa, non naviga nell’oro e in molti casi si sostituisce all’ente pubblico proponendo libri poco commerciali, ma di alto spessore culturale.
Colgo l’occasione per chiedere al governatore Massimiliano Fedriga di prendere in considerazione la possibilità di inserire nuovamente nel bilancio regionale una voce “acquisto libri” per dare effettivamente una mano ai piccoli e medi editori della regione. Ovviamente solo per libri di qualità.
Carlo Giovanella
Editore della Mgs Press di Trieste
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