mercoledì 18 gennaio 2017

M5S: paladini di che?



A Roma, il M5S si fa promotore della disciplina per gli home restaurant ed esulta per la proroga alle concessioni per gli ambulanti. In regione si fa paladino del piccolo dettaglio (vedi chiusure obbligatorie festive e contratti nei centri commerciali) mentre a Gorizia si attende febbraio per conoscere il nome del candidato sindaco. Eppure ....


di Marilisa Bombi

Difficile trovare coerenza nel M5S. E se avesse ragione la voce che circola nel web la quale sostiene che la Casaleggio associati ed il suo sogno di portare la democrazia digitale al cuore del funzionamento delle istituzioni sia lo specchio per le allodole? Ciò in quanto il vero obiettivo è stato ed è quello di poter utilizzare in Parlamento, e nelle altre sedi istituzionali, un numero rilevante di cittadini: ovvero soggetti del tutto impreparati a gestire la cosa pubblica. Soggetti che, pertanto, seguono le indicazioni del Guru che valuta, propone e fa votare. Del resto, l’automatico subentro di Casaleggio junior nella gestione della piattaforma, la dice lunga  a proposito.
Ma perché parlo oggi di M5S? L’opportunità nasce dal fatto che sempre più spesso il Movimento interviene su questioni a carattere nazionale ma senza una reale coerenza di fondo, né, ahimè una preparazione di fondo.
Insomma, quasi ci fosse un suggeritore occulto che, di volta in volta, valuta, propone e fa votare. Mentre nelle esternazioni emerge l’assoluta ignoranza politica che si potrebbe giustificare in un semplice cittadino che chiacchera in bar con gli amici, mentre diventa nefasta se il ruolo è pubblico.
E’ notizia di oggi che la Camera ha votato la legge sugli home restaurant. Che, per chi non lo sapesse, è cucinare in casa propria non soltanto per gli amici ma per ospiti a pagamento.
Questa notizia mi ha ricordato un commento, letto una vita fa, nella quale si sostenva che in tempo di crisi gli italiani dimostrano di essere non sono soltanto un popolo di poeti, santi e navigatori. Ma anche un popolo che ha nel proprio DNA l’arte della sopravvivenza e che, pertanto, se ha bisogno di guadagnare, troverà mille risorse per far fronte alle proprie necessità.
L’home restaurant si inserisce evidentemente in questo solco. Perché se non fosse per ragioni di necessità non credo che i proponenti questo servizio, aprirebbero la propria casa a degli estranei. Ma tant’è. Sta di fatto che l’on. Cancellieri, M5S, ed altri parlamentari UDC, PD e SEL, (il disegno di legge di Cancellieri è stato unificato con quelli degli altri) evidentemente sensibili al fatto che “l'universo degli home restaurant, solo nel 2014, ha fatturato 7,2 milioni di euro in Italia, con ben 7.000 cuochi «social» attivi nel Paese nel 2014 e con una tendenza prevista di ulteriore crescita per il 2015. Si stima che lo scorso anno siano stati organizzati ben 37.000 eventi di social eating andati a buon fine, con una partecipazione di circa 300.000 persone e con un incasso medio stimato, per singola serata, pari a 194 euro” han ben pensato necessario porre dei paletti all’esercizio di questa attività. Cui prodest i nuovi vincoli?
Sul piano goriziano, e a proposito di coerenza locale, la consigliera Manuela Botteghi, nell’approvare la variante n. 40 al PRG, lo scorso 7 novembre 2016, che prevede la realizzazione, nella zona di via Montesanto di un impianto di irrigazione da parte del Consorzio di bonifica della pianura isontina, ha espresso preoccupazione per la scarsità d’acqua in tempo di magra dell'Isonzo. Ma, allora, perché votare a favore del prelievo funzionale all'impianto di irrigazione?

Nessun commento: