sabato 14 gennaio 2017

Cibernauta per necessità a Gorizia



PEC, SPID, CRS: nel terzo millennio l'informatica non può essere più un optional


di Marilisa Bombi

Anno nuova vita nuova. Si dice ancora così, credo. E allora, per mantenere i buoni propositi di fine anno decido di dotarmi, finalmente, della mia PEC (Posta elettronica certificata) che mi consentirà di evitare le file in posta per spedire una raccomandata. In pratica, per chi ancora non lo sapesse, la PEC ha l’efficacia di una raccomandata postale. Solo che, invece di viaggiare secondo i conosciuti e tradizionali sistemi, viaggia in Rete. Insomma, una raccomandata digitale. La posta elettronica certificata (PEC), ci informa il quasisemprepreciso Wikipedia,” è un tipo particolare di posta elettronica, utilizzato attualmente solo in Italia e Hong Kong (ma guarda tu!), che permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento tradizionale garantendo così la prova dell'invio e della consegna. Anche il contenuto può essere certificato e firmato elettronicamente oppure criptato garantendo quindi anche autenticazione, integrità dei dati e confidenzialità.”
Alla fin fine costa poco: soltanto 5 euro più IVA ed è sufficiente disporre già di una mail per ottenere la propria, semplice, PEC. nome.cognome@pec.it. Mi chiedo, tuttavia, come sarà risolto il problema nei casi di omonimia; e se il server suggerirà il classico mario.rossi1, mario.rossi2 ecc. ecc. e quali saranno i tempi per la pubblicazione di una rubrica completa dei soggetti privati che ce l'hanno. Ad oggi, infatti, soltanto le imprese sono obbligate a dotarsi e a rendere nota la propria PEC, il cui indirizzo, per coloro i quali ne avessero bisogno, possono facilmente reperirla alla Camera di commercio o anche direttamente dal pc inserendo nel motore di ricerca la chiave pec + nome dell’azienda.
Per mia fortuna il problema dell'omonimia personalmente non mi riguarda, ciò in quanto i miei genitori mi hanno dotata di un nome non molto frequente anche se, 66 anni fa, l’ufficiale di stato civile sbagliò di registrarlo ed ho dovuto compilare un paio di carte bollate per vedermi definitivamente assegnato il nome con il quale tutti oggi mi conoscono.

Lo SPID, (Sistema Pubblico di Identità Digitale) come informa il sito istituzionale, è la soluzione che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.
Sempre secondo le informazioni pubbliche dovrebbe essere possibile effettuare prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, accesso alla rete wi-fi pubblica, pratiche d'impresa... con un’unica password. Ma questo è ancora tutto da verificare, almeno per quanto mi riguarda. La procedura non sembrerebbe particolarmente complicata, essendo possibile rivolgersi ad uno di tre distinti operatori. Ma quello al quale mi sono rivolta e che avrebbe dovuto contattarmi entro cinque giorni per completare la procedura, non si è fatto ancora nè sentire né vedere, nonostante sia trascorso quasi un mese da allora. A dire il vero, ho cercato di mettermi in contatto con il sito governativo - per avere info a proposito e per segnalare il fatto - ma, pur facendo fatica a crederci, il mio Firefox mi ha negato la connessione, perchè il sito non sarebbe stato sicuro. Hacker russi in azione?
Dalle informazioni che, comunque, ho acquisito all’URP (Ufficio relazioni per il pubblico) della Regione in via Roma, lo SPID dovrebbe essere alternativo alla Carta dei servizi che, nella nostra regione, corrisponde alla tessera sanitaria che tutti noi possediamo.

La carta regionale dei servizi, (è la Regione che lo precisa) va “attivata” alle funzioni extra rispetto alla tessera sanitaria vera e propria. Per fare ciò ad ogni utente è inviato un PIN. Attivare la CRS è importante perché è il modo più veloce e facile per poter accedere a tutti i numerosi servizi on line messi a disposizione sia dalle pubbliche amministrazioni della Regione (Regione, province (laddove ancora ci sono), comuni, aziende sanitarie) che da altre pubbliche amministrazioni centrali (quali, ad es., l’Agenzia delle entrate e l’INPS)
Per l’utilizzo della tessera sanitaria come CRS è necessario un apposito lettore che viene consegnato dallo sportello URP della Regione di via Roma: uno per nucleo familiare. Ultimo passaggio per poter utilizzare la tessera sanitaria-CRS come identità digitale è quello di scaricare i driver per l’utilizzo del lettore. I driver sono disponibili nella apposita sezione del sito regionale, che – tra l’altro – indica anche in maniera molto semplice, con l’utilizzo di immagini/schermata – i diversi passaggi da seguire.
Insomma, se a prima vista sembra tutto complicato, basta invece solo un pochino di buona volontà. Nessuna capacità informatica da cibernauti e molto più semplice di qualsiasi manuale di istruzioni per il funzionamento della TV. Parola mia!

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