giovedì 29 dicembre 2016

Prima i diritti e poi il pareggio di bilancio. Magnifica nuova pronuncia della Corte Costituzionale: impossibile non tenerne conto, a livello nazionale e sovranazionale.


Regalo di Natale della Corte Costituzionale ai sostenitori dello Stato sociale: nella sentenza 275/2016 si enuncia un concetto fondamentale.
La visione corretta del concetto di equilibrio del bilancio si fonda sul principio che è  "la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione."  A Gorizia, in tempo di elezioni, oltre alla numerologia e all'interpretazione dei sogni, i candidati sindaci cosa elaborano a proposito dell'art.81 della Costituzione  e del patto di stabilità interno? Dove sono le prese di posizione sui grandi temi di questo infuocato periodo: Gorizia sta in questo mondo o in un altro?


di Martina Luciani

Gli effetti di questa sentenza sono tutti ancora da analizzare. La pronuncia si incasella in una questione specifica: il fatto cioè che la Regione Abruzzo illegittimamente abbia previsto che il finanziamento per il trasporto degli studenti disabili sia 
erogato "nei limiti della disponibilità finanziaria determinata dalle annuali leggi di bilancio e iscritta sul pertinente capitolo di spesa", mentre

"il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il diritto allo studio e all'educazione degli alunni disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali".
Ma la Corte ha anche detto che è  "la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione.”
Il pareggio di bilancio ex art.81 Cost. non è quindi un cardine sui cui far girare tutto il resto, fenomeno che ha prodotto conseguenze enormi e devastanti. Prima fra tutti l'aver reso evanescente l'art. 3 Cost. seconda parte (E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese) con l'implicita  giustificazione che assicurarne l'applicazione rientri in una operazione contabile obbligata al pareggio di bilancio.
Un elenco ( approssimativo) dei diritti incomprimibili, oltre al diritto allo studio: diritto al lavoro, diritto ad avere una casa, diritto alla salute, diritto al rispetto della persona umana, diritto a vivere in condizioni di salubrità e sicurezza, diritto all'ambiente....dalle pensioni alla spesa sanitaria, dal dissesto idrogeologico alle "invenzioni" in materia giuslavoristica, dall' Ilva alla Ferriera di Trieste, dal reddito di cittadinanza al diritto d'asilo....ne avremo di occasioni per richiamare il dictat di questa sentenza.
Incluse le riflessioni sui richiami di JP Morgan a proposito della nostra Costituzione, sulle interferenze nel medesimo ambito della BCE, sulla visione di un' Europa di persone e non di banche finanziarie, sulla produzione legislativa che se ne frega dei referendum in materia di acqua pubblica e servizi pubblici, ed anche sul ruolo del presidente della Repubblica quale primo garante della Costituzione.




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