venerdì 24 aprile 2015

Immigrazione: l’Italia, le sue politiche ottuse, il suo opportunismo etico e la sua vocazione alla mala gestione.



Pubblichiamo una nota di Corrado Altran, dell’Associazione Adriatic GreeNet, network nato nel 2000 da una rete internazionale di associazioni, che persegue finalità di solidarietà sociale e si pone come obiettivo la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente.



di Corrado Altran 

E’ evidente che emergenza immigrazione è strutturale e che l'Italia ora si trova a dover pagare il conto per vent'anni di totale incapacità e mala gestione.  Abbiamo appena letto che Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni , richiama gli enti territoriali alle proprie responsabilità, rispetto a quel che si fa e pure a quel che si dice; parla di fenomeno epocale; e esplicitamente afferma che il fenomeno immigrazione può essere per l’Europa un’occasione di crescita. A patto lo si sappia governare.
Il problema è che in Italia ignoranti sempre più ignoranti hanno stabilmente occupato quei posti chiave nei quali si sarebbe dovuto studiare a fondo la cospicua quantità di segnali, evidenti su scala globale,  che prevedevano gli attuali esodi "biblici", sempre più inarrestabili.
Quando a centinaia di migliaia scappavano usando le rotte "terrestri" e in tutto il centro e nord Europa venivano accolti decine milioni di profughi, di rifugiati, di disperati, da tutta l'Asia e dai Balcani, in Italia si speculava su qualche migliaio di migranti all'anno e comunque si cercava di scaricar-barili sui Comuni più piccoli e lontani o sul volontariato spontaneo.
Poi si è capito che grazie ai contributi europei i flussi migratori potevano far comodo per arricchire soggetti imprenditoriali vari, "Mafia Capitale" è solo l'ultimo "e- scempio" lampante.
Eravamo "invasi" a Lampedusa già 10 anni fa quando sbarcavano forse 5-10.000 persone all'anno; allora le cronache estive titolavano nè più nè meno come in questi giorni, di fronte ad arrivi pari (forse) a 10000 persone al mese. Per non parlare della dis-integrazione di tantissimi non italofoni che da decine di anni mantengono in vita il sistema pensionistico ed economico d'Italia, e non solo, a fronte di servizi tutt'altro che degni di un Paese civile.
Insieme a gran parte dell’Europa, l’Italia è  responsabile di aver creato con il colonialismo il "Terzo Mondo" , per costruire il proprio opulento sistema di sviluppo e di sfruttamento.  Arrivato il momento di  rispondere del disastro, il nostro Paese  boccheggia, rispolvera razzistiche paure, dimostra pienamente totale incapacità:  non solo non abbiamo  saputo costruire la cultura/coscienza/consapevolezza necessarie ad affrontare la riconfigurazione geopolitica del mondo ( l’Altromondo così vicino da essere sulle porte di casa) ed il fisiologico formarsi e affermarsi  di una comunità sovranazionale,  ma non abbiamo nemmeno la dignità e l’etica di riconoscere le nostre responsabilità storiche e politiche e fare ciò che le nostre stesse leggi ci impongono. Così saremo travolti! L'egoismo, le armi, i muri e le paure non ci salveranno. Ernesto Balducci scrisse che l'Uomo di oggi o sarà Planetario o Non-sarà. " Evidentemente un altro profeta inascoltato: l'homo insapiens di oggi preferisce ascoltare i "borghezi"...e "noi non ci saremo" come cantavano i Nomadi (nome profetico anch'esso...!)

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