mercoledì 15 aprile 2015

Giovanni Fierro, poeta goriziano



Pubblicata l'antologia delle poesie di Giovanni Fierro 2004-2015


di Roberto Dobran

Oggi come oggi - per determinati aspetti come ieri - lo scrivere si traduce nell'urgenza di percorrere il tempo corrente che si fa sempre più frazionato e sempre più esposto alle incertezze del divenire, rispetto al passato. O forse no. 
Nel caso del poeta goriziano Giovanni Fierro, classe 1968, a prima vista certamente sì. Lo si vede dai tratti distintivi della sua scrittura, ch'é frantumata e procede, come afferma il poeta Francesco Marotta,  a scatti: Onora sempre le bolle di sapone // come l’uomo sono fatte di fiato / provengono da un respiro // come il corpo umano sono una tessitura di acqua // con trasparenza mostrano il silenzio. // Un soffio le fa volare nell’aria e vanno / si rincorrono come baci // come la vita non ritornano. 
La  poesia di Fierro ha per lo più a che fare con la sfera personale e familiare, mentre i luoghi non si distanziano di molto - al massimo di qualche centinaio di chilometri circonferenziali - dal territorio di appartenenza eppure, sia le situazioni sia i luoghi, posseggono entro di sé una tale carica significativa da mettere a nudo l'universale fragilità dell’esistenza.
L'antologia ripercorre l'esperienza poetica di Fierro dagli esordi di Lasciami così (2004) alla plaquette Oleandro e garaža (2015), passando naturalmente per Il riparo che non ho (2011) che gli valse il premio “Ultima Frontiera” di Volterra, Pisa, edizione 2012. Non lasciartela scappare.

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