domenica 30 novembre 2014

Sinistra Ecologia Libertà: Gorizia e Monfalcone, i Circoli ribadiscono il no al rigassificatore Smart Gas

Riprendendo la posizione sul progetto del rigassificatore di Monfalcone, espressa dall'assemblea regionale, i Circoli SEL di Gorizia e Monfalcone in una nota esprimono e motivano il dissenso all'operazione imprenditoriale targata Smart Gas. Questo il comunicato stampa.



"Purtroppo anche nella nostra regione abbiamo a che fare con conseguenze evidentemente incontrollabili  del cambiamento climatico, il cui peso economico e sociale va ad aggiungersi a quello prodotto, sulla salute e sulla vita delle persone, dalle installazioni produttive inquinanti:  un impatto enorme, che il Friuli Venezia Giulia commisura direttamente sulla pelle dei cittadini  e paga con i soldi dei cittadini stessi.
 Non è possibile avallare operazioni imprenditoriali private come quella di Smart Gas,  inserita nel solco di politiche produttive ed energetiche che sono sconnesse tra di loro e  sono incoerenti rispetto gli urgenti obiettivi di riduzione dei gas serra e di autosufficienza energetica basata su fonti rinnovabili. Operazione imprenditoriale di cui oltretutto si discute la struttura finanziaria e gestionale  e che  non è incardinata in un meccanismo di pianificazione territoriali e di strategie di sviluppo mirate alla sostenibilità per l’ambiente e per le persone. Tutto ciò, inoltre, mentre sono sotto gli occhi di tutti le opportunità di utilizzare il potenziale di rigassificazione di altri impianti, ad esempio quello nel vicino Veneto.
L’assemblea regionale di Sinistra Ecologia Libertà ha preso  all’unanimità posizione contro il progetto del mini rigassificatore e terminal GNL nel porto di Monfalcone. Il parere negativo si sostanzia non solo in una puntuale valutazione degli elementi progettuali e dello scenario cui essi vanno collegati, in Regione e fuori, ma anche in  alcune specifiche richieste alla politica e alle amministrazioni:  a cominciare dalla  riprogettazione della politica industriale, anche attraverso partenariati pubblico/privati,  per creare lavoro pulito,duraturo e sostenibile rispetto le risorse disponibili e le esigenze delle comunità locali. Ulteriore fondamentale richiesta è  la riconversione della centrale A2A utilizzando approvvigionamenti meno impattanti del carbone e fornisca energia alla rete e non solo a soggetti privati industriali. E infine quella che è l’unica prospettiva per immaginare lo sviluppo  dell’intero litorale: è necessario attuare un unico coordinamento  tra  piano regionale dei porti, piano energetico regionale e progetti di sviluppo economico, armonizzando le singole progettualità industriali, turistiche, commerciali e nautiche con la necessità di tutela ambientale e di salvaguardia della bellezza delle nostre coste e del nostro patrimonio naturale, paesaggistico, artistico, culturale, sociale."

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