sabato 22 novembre 2014

Latte in polvere per i bebè: un business enorme, al punto che i pediatri invece di favorire l'allattamento al seno pilotano la costosa scelta delle mamme.

E' scoppiato in Toscana il vergognoso caso dei pediatri che dirottano, in cambio di invitanti benefit, le mamme all'acquisto di latte artificiale. Dice Lorenzin, Ministro della salute : "Non bastano gli aggettivi per descrivere la gravità di questo genere di azioni e ringrazio i Nas di Livorno che, in collaborazione con la Procura di Pisa,  hanno eseguito 18 arresti tra cui due primari e 10 pediatri, dopo una lunga indagine che ha avuto il suo epicentro in Toscana”. L'immagine è tratta dal sito di Conciliatempo della Provincia di Gorizia.

di Martina Luciani

Il Ministro Lorenzin si chiede anche come sia possibile che medici pediatri vadano "contro l’etica della professione, contro unanimi pareri scientifici e contro le indicazioni del Ministero della Salute per convincere  le mamme ad usare latte artificiale in polvere al posto di quello materno."
In verità, quando 17 anni fa, all'ospedale civile di Gorizia è nata mia figlia, il primo approccio con il pediatra è stato l'omaggio di una valigetta colma di campioni di latte artificiale. Che ho rifiutato, protestando vivamente e manifestando tutta la mia disapprovazione, memore della stupenda esperienza al Burlo di Trieste, con la mia primogenita: la prima cosa che la stessa ostetrica mi ha fatto fare, ancora in sala parto, è imparare ad allattare al seno, quasi a creare immediatamente un imprinting favorevole a mantenere questo tipo di alimentazione. Ma torniamo in Toscana.

Grazie ad un’Operazione dei Carabinieri dei NAS di Livorno e dell'Arma territoriale sono state emesse 18 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione nei confronti di 12 pediatri, 5 informatori scientifici e un dirigente d'azienda di alimenti per l'infanzia. Sono partiti 26 decreti di perquisizioni in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria.
“Gli arresti dei pediatri – è la dichiarazione, su Regioni.it, di Enrico Rossi, presidente della regione Toscana – che avrebbero ricevuto benefit pilotando le madri all'acquisto di latte artificiale di certe ditte, così come le accuse rivolte ad alcuni cardiologi di ricevere anch'essi doni e favori in cambio di determinati dispositivi medici, al di là degli sviluppi giudiziari, che ci auguriamo siano tempestivi, rivelano un quadro di comportamenti inaccettabili e denunciano un costume civile e morale che deve essere censurato, contrastato e cambiato”.
 
“Ci aspettiamo - prosegue Rossi - che ognuno faccia la sua parte: i direttori generali delle Asl prendendo provvedimenti adeguati, e altrettanto ci aspettiamo anche da parte degli ordini professionali. I cittadini, soprattutto la parte più debole e sofferente e i giovani, aspettano provvedimenti adeguati, proporzionati e in tempi brevi. Senza dover necessariamente aspettare gli esiti dei procedimenti giudiziari. In conclusione, da queste vicende emerge è vero un quadro sconfortante, ma proprio per questo, senza scadere nel giustizialismo e nel moralismo, chiedo che vengano assunti provvedimenti amministrativi e precise sanzioni basate sul rispetto della legge e sui poteri attribuiti alla pubblica amministrazione”.

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