domenica 1 dicembre 2019

La mistificazione quale arma politica a volte è un boomerang e ti colpisce in fronte. Ohi che botta!

Il sindaco di Gorizia attacca il consigliere Picco, dandogli dell’antisloveno ( e altre piacevolezze talmente paradossali che riescono ad indignarci per pochi secondi soltanto, poi parte la risata). Qui, sul blog del Forum Gorizia, tutta la storia e l’articolo che è uscito sulla stampa locale. Andrea Picco ha reagito egregiamente e se il sindaco pensava di spargere zizzania non ha ottenuto il risultato sperato.



di Martina Luciani


Non insisto pertanto a difendere Picco, perché tocca difendere quelli come me di fronte a questa ennesima mistificazione. C’è un passaggio decisivo a svelarla, sui cui meriterà chiedere conto, nel futuro .
Il sindaco, nuovo e agguerrito paladino dei cittadini che appartengono alla minoranza slovena afferma che: ho deciso di intervenire in prima persona denunciando questo atteggiamento fortemente antidemocratico o offensivo nei confronti dei cittadini sloveni cui manifesto la mia più convinta solidarietà che esprimerò anche con altre azioni.

Leggendo mi è sfuggito un grido di gioia! Quante azioni di protesta vedranno finalmente aprirsi le porte del Comune per una fattiva e leale collaborazione alla ricerca del bene collettivo.
Devo ringraziare il sindaco da parte dei cittadini di lingua madre slovena che hanno partecipato e partecipano alle campagne civili per impedire la realizzazione degli impianti a biomasse e dell’impianto di trattamento di rifiuti di alluminio a ridosso del loro quartiere;

che sono stati parte attiva nella predisposizione delle petizioni popolari, decisive per rideterminare le attuali pessime e invasive relazioni della zona industriale con l’abitato di Sant’Andrea;

che continuano a battersi, trattati più o meno come cittadini di serie B, per impedire la costruzione di una centrale termoelettrica che aggraverà ulteriormente la pesante, puzzolente e rumorosa convivenza con la pur scalcinata area industriale locale;

che chiedono dove diavolo sia finita la centralina di rilevamento dell’inquinamento atmosferico pagata e installata a cura del Consorzio per lo sviluppo economico di cui il Comune, socio di maggioranza, non riesce a saper nulla;

che espongono striscioni in consiglio comunale, che raccolgono firme e stampano volantini per convocare i concittadini alle riunioni;
che lamentano la mancanza di un centro civico nel quartiere, la chiusura della Posta, l’assenza di sistemi per rallentare il traffico veicolare;

che sono attivi in prima linea per la tutela dell’ambiente di tutti, della salute di tutti, del benessere di tutti.

Da oggi insomma vedremo cambiare le cose senza dover tanto battagliare, vedremo ascoltate le proteste e discusse le istanze dei cittadini, vedremo il quartiere di Sant’Andrea riconsiderato in termini urbanistici e ambientali: e chissà in quanti altri modi – utili, lungimiranti e rivolti alla coesione sociale e alla tutela dei diritti – il sindaco esprimerà la sua solidarietà nei confronti dei cittadini sloveni di Gorizia.
Ne beneficerò grandemente anche io,che purtroppo non parlo che poche parole di sloveno,e svariate migliaia di cittadini come me.
L’ha detto, e lo farà. E se non lo facesse, gli ricorderemo la promessa, promettere a vuoto e solo perché serve un bello spunto retorico in un comunicato stampa non è onesto e nemmeno furbo.

Vorrei precisare una cosa. Ne avrei fin sopra i capelli dell’utilizzo della categoria “minoranza slovena”, usata anche stavolta per segnare un confine tra cittadini, in una città, tra l’altro, la cui cultura originaria è unitaria per stratificazione secolare delle sue diverse componenti etniche e plurilingue. Resti in consiglio comunale, se serve per capire dinamiche e inghippi, fuori non ne abbiamo bisogno.

L’intervento strappalacrime contro il consigliere Picco ha il risultato di delimitare un contesto antropologico che necessiterebbe delle azioni di solidarietà del sindaco, come se fosse area disagiata, depressa e contraddistinta da minori quantità di diritti e da difettosa rappresentanza: c’è,tocca ammetterlo, ma non sta solo a Sant'Andrea, ci stiamo dentro in così tanti, italiano parlanti e sloveno parlanti, che siamo una "minoranza" ormai davvero ingombrante.
I diritti dei cittadini che protestano per le derive nazionalistiche e neofasciste di questa amministrazione, per la  piratesca gestione dei beni comuni  e per la primitiva applicazione, in ogni contesto, della regola del più forte, sono uguali, che vengano rivendicati  in italiano, in sloveno, in friulano, in dialetto goriziano.


Le leggi a tutela della comunità di cittadini italiani che parlano sloveno esistono già: e chi se ne fa beffe, transitando dai banchi dalla maggioranza verso l’uscita del consiglio comunale quando un consigliere sloveno interviene nella sua lingua, dovrebbe essere redarguito e represso in primis dal sindaco. In realtà questo tipo di insofferenza verso la rappresentanza consigliare slovena dovrebbe determinare la reazione degli stessi consiglieri offesi, che evidentemente hanno le loro ragioni per essere infinitamente pazienti.

2 commenti:

Fedora Rigotti ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
ahjonction ha detto...

Great rreading your post