giovedì 5 dicembre 2019

Aeroporto Duca d'Aosta e il rilancio che non viene mai: e adesso c'è anche un vincolo di tutela della Sopraintendenza.

Ogni intervento sull'area dell'aeroporto deve essere preventivamente autorizzato dalla Sopraintentenza in base alle norme del Codice dei beni culturali e del paesaggio.


di Martina Luciani


Comune di Gorizia, Comune di Savogna, Società ADA, ENAC, Demanio, Mibact, insomma tutti quanti, hanno ricevuto in queste ore una nota della Soprantendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia che precisa, in soldoni: nell'area dell'aeroporto di Gorizia non si può fare quel che vi pare.Ogni intervento è soggetto ad autorizzazione della Sopraintendenza.
Perchè l'area, in gran parte di proprietà del Demanio dello Stato - Ramo Aviazione Aeronautica, è storica, anzi è essa stessa un monumento a memoria della storia dell'aviazione italiana a partire dal 2011.
L'aeroporto ( esclusa la statua ad Amedeo d'Aosta) è stata concesso all'ENAC, che a sua volta ha nominato affidataria la Società consortile: proprietario e affidatari sono soggetti pubblici, il bene ha più di 70 anni, quindi l'aeroporto è soggetto alle tutele previste dalla Parte seconda del Codice dei beni culturali.

Dell'importanza di utilizzare al meglio e amplificare i contenuti storici e culturali dell'aeroporto di Gorizia, di rilevanza ben più che solo locale, aveva parlato anche questo blog. Nel 2015, a Milano, su iniziativa delll’Associazione culturale Fratelli Rusjan, era stato presentato il progetto “Leali della storia. Il Museo dell’aria”, diretto a costituire nell’aeroporto Duca D’Aosta una triplice articolazione museale dedicata alla storia dell’aviazione militare e civile; alla storia del nostro aeroporto, dei fratelli Rusjan, dell’aeronautica austro ungarica che qui aveva una scuola di volo, della Regia Aeronautica e così via;all’ampliamento culturale dell’intero Museo  attraverso una sezione didattica, multimediale ed interattiva.

La Sopraintendenza ha reso noto quanto sopra, preannunciando anche azioni e provvedimenti che siano necessarie ai fini della tutela dell'area, dopo un sopralluogo effettuato recentemente, a novembre scorso. La comunicazione giunge praticamente all'indomani della delibera del consiglio comunale che ha approvato il piano industriale dell'aeroporto e salvato la Società consortile.
I contenuti del discusso piano industriale, approvato da una altrettanto discussa e stranamente assimetrica maggioranza,sono consoni a quanto previsto a tutela dei beni culturali?
E l'annunciato ma non svelato progetto milionario dell'anglomaericana Turin aviation suona o no intonato con il Codice dei beni culturali(semprechè ci si riesca, a conoscere e approfondire qualcosa che pare infastidire il nostro sindaco, invece che perlomeno incuriosirlo, analogamente a quanto accaduto con il progetto Civiesco, da due anni chiuso in un cassetto)?
Per tutti, ecco cosa recita l'art.21 del Codice:  I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione.



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