lunedì 23 settembre 2019

Equinozio d'Autunno. Con Demetra, Prosperpina ed Ecate, e un po' di archetipi trascurati.


Equinozio d'Autunno. Tutti oggi lo spiegano scientificamente. La verità però potrebbe avere ben altra interpretazione, ed è più emozionante del solo fatto che il Sole appaia perpendicolare sull’Equatore.


di Martina Luciani
Quando Ade rapì Persefone e la portò negli inferi a fare la regina delle ombre eterne, Demetra ( la mamma di Persefone, divinità in cui si riconosce chiaramente la Grande Madre - Potna Teirion che regnava sul mondo almeno 4 mila anni prima di Cristo )si infuriò. Ma proprio tanto. E sparse ovunque la maledizione della sterilità: tutte le piante morirono e lo spettro della carestia si aggirò tra gli umani. L'unico aiuto concreto che Demetra ebbe nella sua disperata ricerca della figlia fu quello di Ecate, personaggio che oggi sottovalutiamo ma che aveva ruoli fondamentali ben prima dei suoi colleghi olimpici, nei primordiali e labili confini tra uomini e dei, dal Mar Nero alla  Caria, nella Frigia, nella Paphlagonia, nella Tracia, sulle  rive e nelle isole dell’Egeo, sugli altopiani dell’Anatolia, verso le sconfinate pianure del Tigri e dell’Eufrate, fino all’Oxus … probabilmente già migliaia di anni prima che gli Egizi si mettessero a tirar su Piramidi.

Ecate, mediatrice ( anzi, forse elemento determinante) delle relazioni tra umano e divino, per sempre ogni anno accompagnerà Proserpina nella discesa agli inferi dove sarà regina e per sei mesi ( tanti quanti i chicchi di melograno che lei ebbe l’avventatezza di mangiare) avrà ai suoi piedi i re con il manto di porpora e i più poveri tra gli uomini, resi uguali dalla morte, assistita dalle Parche condannerà gli empi e darà pace ai pii, ed ogni suo decreto diventerà destino.
Prosperpina dalla stessa Ecate verrà puntualmente riaccompagnata in superficie, e per i successivi sei mesi resterà con la madre (spesso chiamata con l'appellativo Legislatrice) a garanzia del germogliare e fruttificare della natura.
La trinità femminile – Prosperpina, Demetra, Ecate - la spunta su Ade, riafferma e ci garantisce la ciclicità delle stagioni e della vita naturale.Non solo. E' la vittoria della vita sulla morte senza resurrezione (Ade, il tempo lineare dell'oscurità eterna): ciò che appare, con l'Autunno, non è un morire definitivo, è uno stato necessario che prepara i semi alla rinascita. 
Tuttavia Prosperpina, se non avesse avuto una madre tenacissima e la sollecita ed autorevole Ecate, da sola non ce l'avrebbe fatta e sarebbe rimasta regina prigioniera.
Quindi, signore mie, in questo equinozio d'autunno, non immalinconite osservando le foglie che cadono, ricordate quanto è femminile e potente l’archetipo della trinità ( oggi evidentemente maschile, a parte la colomba che però si chiama Spirito Santo e grammaticalmente femmina non è di certo), datevi coraggio l’un l’altra, e non arrendetevi anche se pare che l’oscurità abbia la meglio. Ecate porta la fiaccola per tutte noi.  Anche San Martino porta una lanterna, ma da qua a novembre c’è tanto da aspettare e da riflettere.

PS 1: vorre tanto sapere perchè il nome scientifico della falena detta Sfinge dell'Epilobio è Proserpinus Proserpina. Forse per le macchie circolari di colore arancione sul corpo della larva, simili ai semi del melograno?
PS 2: dedicato alle mie figlie Lodovica e Angelica, per i momenti in cui siamo una e trina, che non dimenticherò mai dovessi vivere ancora 100 vite.


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