giovedì 5 settembre 2019

Nucleo concretezza: una legge dello Stato su cui riflettere per comprendere a che punto è arrivata la mistificazione della politica.


Quando si mettono in cantiere nuove norme credo negli uffici legislativi siano all’opera anche esperti di marketing (politico) e psicologi della persuasione ( più o meno occulta). Anche in questo caso: tanta fuffa dal punto di vista tecnico al livello di soluzione dei problemi di funzionamento degli apparati della Pubblica Amministrazione, accentuazione del sentimento di dicotomia tra Stato oppressivo e Governo salvifico, insinuazione del convincimento (errato)che al cittadino vengano dati strumenti di controllo.




di Martina Luciani

Invito a leggere sulla Gazzetta Ufficiale le poche norme di cui si compone la legge n.56 del 19 giugno 2019 Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
Bel titolo, vero (molto d’effetto a fini comunicativi, sulla falsariga del decreto dignità, della sicurezza che vi libera dalla paura,  o dello spazza corrotti o della buona scuola e via dicendo).
Solletica spudoratamente l’anelito del cittadino a colpire i fannulloni della Pubblica Amministrazione e, sulla base del ridicolo presupposto che le amministrazioni finora hanno operato nell’intangibile quarta dimensione, cioè fuori dalla concretezza, a trascinare nel mondo reale, fatto di carne, sangue e code agli sportelli, le schiere di impiegati pubblici di ogni settore e di ogni livello, gli infermieri e i medici,  gli insegnanti tutti, assieme ai presidi e ai bidelli, agli uscieri e ai dirigenti….
La legge è firmata da Giulia Bongiorno, ministro leghista della Funzione Pubblica ( mentre scrivo  sostituita nel nuovo governo Conte: chiunque sia non potrà esser peggio, anche se politicamente rappresenta il M5S, che questa stessa legge ha sostenuto fianco a fianco con il ministro Bongiorno).

La norma che ha dato il titolo a questo post  è l’art.1, che istituisce il Nucleo  delle  azioni  concrete  di  miglioramento dell'efficienza    amministrativa,    denominato    "Nucleo     della Concretezza".
Dove: nel Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza  del  Consiglio dei ministri.
Con chi: con cinquantatre' unita' di personale,  non una di più non una di meno, di cui una con qualifica dirigenziale di livello  generale e due con qualifica dirigenziale di livello non  generale.
Costoro ( che in effetti sono sempre più numerosi di un qualsiasi gruppo di giustizieri superdotati della Marvel)  a fronte delle migliaia di enti pubblici esistenti ( solo i Comuni sono 8000, immaginarsi il resto, regioni, scuole, province, aziende sanitarie…)  e senza pestare i piedi all’Ispettorato della Funzione Pubblica , dovranno sorvegliare l’applicazione del Piano triennale  delle  azioni  concrete  per   l'efficienza   delle pubbliche amministrazioni, predisposto annualmente  dal  Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei  ministri.
Tale Piano  ( altro capolavoro della comunicazione propagandistica) contiene ( ma non c'è):  
a) le azioni dirette a garantire la corretta  applicazione  delle disposizioni in materia di organizzazione, funzionamento, trasparenza e digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e  la  conformita' dell'attivita' amministrativa ai principi  di  imparzialita'  e  buon andamento;  
b) le azioni dirette a implementare l'efficienza delle  pubbliche amministrazioni, con indicazione dei tempi per la realizzazione delle azioni correttive;  
c) l'indicazione delle modalita' di svolgimento  delle  attivita' del Nucleo della Concretezza nei confronti delle regioni, degli  enti strumentali regionali, degli enti del Servizio sanitario regionale  e degli enti locali.

Come: i nostri 53 “concretizza tori”  effettueranno sopralluoghi e visite finalizzati a  rilevare  lo  stato  di attuazione   delle   disposizioni   da    parte    delle    pubbliche amministrazioni, nonche' le modalita' di organizzazione e di gestione dell'attivita' amministrativa. Non si precisa se con l’utilizzo di apparecchi per lo spostamento istanteo nello spazio e nel tempo, ma è presumibile debbano venir acquistati dal Ministero in numero congruo.

I commi successivi dell’art.1 spiegano nel dettaglio il bizantinissimo meccanismo che deve seguire ai sopralluoghi, fino al climax procedurale: cosa avviene all’ente che sia stato oggetto di una verbalizzazione negativa ( che è stata trasmessa anche al Prefetto, eh…) e non abbia attuato le “misure correttive” indicate dal Nucleo concretezza? Succede che l’inosservanza  rileva  ai   fini   della responsabilita' dirigenziale e disciplinare e determina  l'iscrizione della pubblica amministrazione inadempiente in un  elenco  pubblicato nel sito del Dipartimento della funzione  pubblica  della  Presidenza del Consiglio dei ministri.
I casi di mancato adeguamento saranno poi sottoposti al Ministro per la pubblica  amministrazione, al Ministro dell'interno e alla Corte dei conti, e saranno anche oggetto di una relazione Camere,  ai fini del deferimento alle competenti Commissioni parlamentari.
Voilà, risolti tutti i problemi.
( Preciso che gli altri articoli di questa legge omnibus spaziano dai buoni-pasto, alla rilevazione delle presenze, dal turn over alle modalità concorsuali di assunzione)

Insomma, in pochi commi la genesi e la filosofia di scopo del nucleo concretezza, che brillerà di luce propria al centro dell’infinita nube galattica delle amministrazioni pubbliche.

Dove stanno i cittadini, gli utenti? Non certo dentro questa legge ( siamo solo spettatori, è ovvio, a meno che non abbiamo la tempra o i soldi per essere formalmente ricorrenti, gerarchicamente o al TAR).
Dove stanno i diritti dei cittadini, i problemi dei cittadini, la difficoltà costante di smantellare le corazze ipocrite della legalità con cui si evita il confronto con la società e si evita di dare risposta alle criticità delle comunità)?  
Ricordo, nell’ambito di procedimenti autorizzatori e nel nostro piccolo mondo goriziano,  le strenue  battaglie dei cittadini per il diritto alla salute e per la tutela dell’ambiente,che non  hanno ottenuto un intervento limitativo della libertà di  iniziativa  economica  privata  semplicemente perché sulla carta sussisteva il teorico rispetto  dei  limiti  di emissione degli impianti contestati, e la PA di turno riteneva la propria discrezionalità inadeguata ad attivare il principio di precauzione, vincolata dal meccanismo autorizzatorio o – mille volte peggio – adeguata ad intervenire a livello costituzionale  sui preminenti diritti della cittadinanza, stabilendo che siano comprimibili dal diritto alla libertà di iniziativa economica privata ).  Non so che dire, la concretezza del legislatore  della legge 56/ 2019 non è la mia, non è la nostra.
Ancora: dove stanno i lavoratori? I dipendenti delle pubbliche amministrazioni? Non so, nel nucleo concretezza non si intravvedono, nemmeno attraverso i sindacati.
In questo contesto cosa significano parole come trasparenza, tempestività, imparzialità, digitalizzazione? Niente.

A me pare emerga, dalla lettura del solo primo articolo, che lo scopo del legislatore in questo caso è la ricerca del consenso per la propria parte politica, anche a costo di produrre soltanto una retorica ( slogan sempre più assonanti a quelli della rivoluzione culturale cinese) che illuda il popolo di avere dalla sua un Governo che lo tutela contro la prevaricazione che esso stesso produce. Che faccia credere esista un controllo, e che questo controllo – in totale assenza di sostanza e di concrete soluzioni ai concreti problemi – basti per vivere meglio di quanto oggi accade.
( PS: la conoscenza di questa legge è richiesta nei concorsi pubblici per le assunzioni nei Comuni).

1 commento:

Marilisa Bombi ha detto...

Io ho avuto la fortuna di essermene andata dl Comune nel 2010, quando l'enfatizzazione delle norme pro trasparenza, controllo ecc. erano ancora al di là di venire. Oggi, mi dicono amici medici ed ex colleghi, si perde più tempo a dare riscontro agli adempimenti previsti da queste leggi inutili che il tempo necessario a dare risposta ai cittadini e alle loro istanze. Se avrò tempo andrò a leggere la relazione di accompagnamento al disegno di legge. E' utile per capire il senso di ciò che è stato fatto. per il resto, vorrei ricordare il filosofo del dirito Bruno Leoni il quale, raccogliendo le sue lezioni nel volume La libertà e le leggi, ha cercato di dimostrare come l'incrementare del numero delle leggi, difatto limiti la libertà dei cittadini. In questo caso sono glòi operatori della PA. E non è un caso se c'è un fuggi fuggi e soltanto la crisi occupazionale fa ancora vedere il posto fisso nella PA come la meta da perseguire, alla maniera dell'insuperabile Checco Zalone.