lunedì 9 settembre 2019

Petizioni popolari, istanze al Comune di Gorizia e principio di legalità: lo Statuto comunale vale meno del regolamento di una bocciofila di quartiere ( con rispetto per le bocciofile).

Il 20 giugno scorso, i promotori della petizione popolare sulle industrie insalubri hanno presentato al sindaco di Gorizia una richiesta di accesso agli atti e una istanza. Quest'ultima strutturata e regolarmente firmata ai sensi dell'art. 76 dello Statuto comunale: sono però ampiamente scaduti i termini stabiliti per fornire risposta ai cittadini. 



di Martina Luciani

Quando si parla di Statuti comunali si parla anche degli articoli 114 comma 2 e 117 comma 6 della Costituzione. Cioè si definisce la potestà normativa degli enti locali, che è per l'appunto quella statutaria e quella regolamentare ( in armonia con la Costituzione e con le leggi dello Stato e della Regione, che nel nostro caso ha competenza primaria in materia di enti locali). Che lo Statuto debba prevedere le forme della partecipazione popolare è scritto, anche, nella legge 131 del 2003, all'art.4.
Insomma inutile discutere, lo Statuto fa parte del sistema delle fonti del diritto. Come tale va rispettato, perchè la legalità prescinde dall'esistenza di sanzioni: si deve fare e basta.
Ma non a Gorizia.

Promotori e firmatari della petizione sulle industrie insalubri hanno sottoscritto una missiva al sindaco di Gorizia, poco dopo il consiglio comunale del 3 giugno 2019, nel corso del quale l'assessore Del Sordi aveva dichiarato:


"Modificare un piano regolatore significa andare a modificare una legge che per essere modificata deve avere certi requisiti, per modificare una legge non si può, questo non perché non si vuole, ma perché purtroppo il nostro ordinamento non lo permette, non si può badare solo a quelle che sono le giuste e legittime richieste di chi ha firmato una petizione o quant'altro perché se da una parte ci sono le giuste e legittime richieste di chi firma una petizione per modificare questa legge, per modificare una legge bisogna avere anche un parere, questo ahimè purtroppo lo prevede la norma.

Il sindaco lo ha detto: è stata fatta un'istruttoria, istruttoria tecnica da parte dell'ufficio, il quale alla fine semplificando e banalizzando dice che quel tipo di modifica non poteva essere accolta."


Si, è un po' sconclusionato ma il significato è (banalmente)chiaro.
I cittadini sono rimasti molto sorpresi, perchè fino a quel momento, nel corso della procedura, nessuno li aveva informati dell'esistenza di ragioni tecniche che rendevano non accoglibile la petizione:inaudita trascuratezza, che ha impedito ai promotori della petizione di intervenire e rispondere in merito alle ragioni suddette.

Di  conseguenza hanno chiesto per iscritto al sindaco di poter leggere l'istruttoria tecnica sulla Petizione per una Variante al PRG del comune di Gorizia che inserisca norme più stringenti per la realizzazione di industrie insalubri e impianti gestione e trattamento dei rifiuti speciali.
Questa richiesta è stata presentata il 20 giugno scorso.


Assieme alla rappresentazione dell'esigenza di conoscere l'istruttoria tecnica che ha portato alle conclusioni illustrate dall'assessore Del Sordi, i firmatari hanno anche rivolto al sindaco Ziberna una istanza, che sarebbe una richiesta diretta a promuovere interventi per la tutela di interessi collettivi, firmata e corredata dalle generalità dei sottoscrittori.
E cioè: visto che è la Regione a confermare o meno l'esecutività di una revisione strutturale di un Piano Regolatore, il Comune chieda subito ai competenti uffici regionali un parere sull'ammissibilità tecnica di quanto chiesto dai cittadini con la petizione popolare. Ragionevole, vero?, trasparente, collaborativo e soprattutto semplicissimo.
L'art.76 dello Statuto comunale stabilisce che il sindaco deve dare risposta all'istanza entro due mesi dal ricevimento.

Ma come il torneo di bocce annuale può essere spostato in caso di impedimento, così anche le norme dello Statuto comunale possono essere adattate alle circostanze. Con il caldo che ha fatto, in questi mesi, non si poteva mica pretendere che si stesse lì a far richiesta di pareri alla Regione, suvvia.

Auspichiamo, noi firmatari, che durante il consiglio comunale di questa sera il sindaco ( magari anche scusandosi del ritardo) risponda, perlomeno a voce, alle richieste dei cittadini che amministra ( perchè amministra quelli che l'hanno votato e pure quelli che non l'hanno votato).

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