venerdì 4 luglio 2014

CIE di Gradisca d'isonzo: mistificazione e disinformazione.


Scrive  la Tenda per la Pace e i Diritti sulla pagina web di Progetto Melting Pot Europa : "Il ruolo dell’informazione nel giustificare le politiche securitarie degli ultimi governi in materia di immigrazione (alimentando un clima di disinformazione e paura assolutamente incomprensibile) è assolutamente primario, e pertanto sentiamo di dover proporre un’analisi ragionata di quanto letto nell’articolo de Il Piccolo."


Tra gli approfondimenti:  "Al CIE di Gradisca ci sono stati inoltre anche tentativi di suicidio, c’è chi ha provato ad impiccarsi, chi si è tagliato le vene e chi ha ingurgitato grandi quantità di psicofarmaci. La sofferenza portata dalla detenzione non può essere banalizzata o svilita a mera strategia di fuga. All’uscita da una visita il responsabile del Dipartimento di Salute Mentale ha dichiarato "Non vedevo persone ridotte in questo stato dall’ultima volta in cui sono entrato in un manicomio, è terribile".
Sulla posizione del Governo. "E’ curioso che Il Piccolo abbia riportato frasi che il Ministro Alfano non ha mai pronunciato, quando a chiunque era accessibile da subito il video della sua udienza presso il Comitato (e non Commissione) parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione da cui si evinceva chiaramente che quell’annuncio non era mai stato fatto.
Questa la dichiarazione di Alfano: “La struttura attualmente necessita di lavori per il ripristino della sua piena funzionalità a seguito degli episodi di danneggiamento connessi ai disordini registratisi al suo interno nell’ottobre e novembre scorsi. L’ipotesi di una riapertura del centro e di una sua possibile destinazione all’accoglienza dei richiedenti protezione, in considerazione del loro crescente numero, è oggetto di un’attenta riflessione da parte del Ministero dell’interno, che non mancherà di confrontarsi con gli organi di governo locale.”
E ancora: "
Il Piccolo non ricorda inoltre, o forse non ritiene rilevante, menzionare che durante i tre giorni di incendi che devastarono parte della struttura nel novembre 2013 non ci fu nessuna evacuazione: i detenuti rimasero a respirare il fumo, quella “nube tossica”, per tre giorni, prima che si decidesse di sgomberare il centro. "
Leggete da voi le ulteriori considerazioni su infermeria, autolesionismo, rivolte, persone aitanti, visite istituzionali.




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