PER UNA NUOVA CITTÀ: PARTECIPATA, SOSTENIBILE,
TRANSFRONTALIERA.
Obiettivo generale del progetto Gorizia 2.0 è quello di
proporre un percorso di avvicinamento, consapevole e partecipato, verso la
definizione del nuovo Piano Regolatore Generale di Gorizia.
Questo è l’incipit della presentazione del progetto, articolato in una prima
sessione di tre incontri tra il 26 giugno e il 10 luglio prossimi.
E’ forse la prima volta da tantissimo tempo che si focalizza l’attenzione, da parte di un gruppo di soggetti espressione di molteplici livelli cittadini di rappresentanza e di azione, sul concetto della partecipazione e della consapevolezza in ordine a questioni di pianificazione e regolamentazione generale della città, intese come metodo di lavoro puro e semplice.
Nel passato più o meno recente, il concetto (che in realtà è un Principio) è stato invece percepito, di volta in volta, quale autentico cilicio sui fianchi dell’amministrazione in carica, pretesa esorbitante dei cittadini nei confronti dell’interlocutore pubblico, camuffamento di istanze NIMBY o ambientaliste radicali o anti progressiste con i panni degli interessi collettivi. Le reazioni dei soggetti pubblici coinvolti dai cittadini si sono sviluppate in conseguenza a questa percezione.
Negli ultimi anni, quando sono state evidenziate criticità, anche tali da comprimere e mettere a rischio diritti fondamentali, quante volte la controparte pubblica si è dimostrata diffidente, lontana se non irraggiungibile, magari pure palesemente infastidita da intromissioni nella gestione delle specifiche competenze istituzionali?
Quante volte il “pubblico” ha sprecato importanti occasioni per ascoltare e comprendere, per adempiere al meglio ai ruoli di governo attribuiti con i meccanismi del sistema democratico vigente?
Le faticose esperienze dei cosiddetti “comitatini” hanno dimostrato che non è sufficiente che le istanze si sviluppino legittimamente nelle modalità e forme previste, né che siano condivise da grandi numeri di persone o corrispondano a questioni che sempre più sono considerate prioritarie e che, purtroppo per noi tutti, dimostrano quanti e quanto gravi errori sono stati compiuti negli ultimi decenni nella gestione del territorio e delle comunità.
Gli spazi di effettiva partecipazione raramente sono stati offerti senza preclusioni, esplicite o meno. Qualche esempio qui, o qui o qui , ma gli esempi sono infiniti.
Avremo certamente occasione, visto l’ampio spazio che il progetto dedica al dibattito con il pubblico, di toccare anche le esperienze locali di cittadinanza attiva e di autentica espressione della sussidiarietà orizzontale ( meglio, circolare).
Cioè quella collaborazione operativa in materia di bisogni collettivi e interessi generali che coinvolge i cittadini ed è manifestazione di responsabilità condivisa relativamente ai beni comuni; e che la nostra stessa Costituzione considera strumento per rendere più efficaci gli interventi degli organi di governo a favore della comunità.
Questo il programma delle tre giornate.
Ogni incontro, introdotto da un rappresentante delle associazioni promotrici e moderato da due consiglieri comunali, avrà la durata di circa 2 ore, coinvolgerà 2 relatori, esperti nelle tematiche affrontate, con interventi di 20 minuti ciascuno, presentati a titolo personale e seguiti da un ampio spazio per domande, approfondimenti.
MERCOLEDÌ 26 GIUGNO, h 17.15-19
E’ forse la prima volta da tantissimo tempo che si focalizza l’attenzione, da parte di un gruppo di soggetti espressione di molteplici livelli cittadini di rappresentanza e di azione, sul concetto della partecipazione e della consapevolezza in ordine a questioni di pianificazione e regolamentazione generale della città, intese come metodo di lavoro puro e semplice.
Nel passato più o meno recente, il concetto (che in realtà è un Principio) è stato invece percepito, di volta in volta, quale autentico cilicio sui fianchi dell’amministrazione in carica, pretesa esorbitante dei cittadini nei confronti dell’interlocutore pubblico, camuffamento di istanze NIMBY o ambientaliste radicali o anti progressiste con i panni degli interessi collettivi. Le reazioni dei soggetti pubblici coinvolti dai cittadini si sono sviluppate in conseguenza a questa percezione.
Negli ultimi anni, quando sono state evidenziate criticità, anche tali da comprimere e mettere a rischio diritti fondamentali, quante volte la controparte pubblica si è dimostrata diffidente, lontana se non irraggiungibile, magari pure palesemente infastidita da intromissioni nella gestione delle specifiche competenze istituzionali?
Quante volte il “pubblico” ha sprecato importanti occasioni per ascoltare e comprendere, per adempiere al meglio ai ruoli di governo attribuiti con i meccanismi del sistema democratico vigente?
Le faticose esperienze dei cosiddetti “comitatini” hanno dimostrato che non è sufficiente che le istanze si sviluppino legittimamente nelle modalità e forme previste, né che siano condivise da grandi numeri di persone o corrispondano a questioni che sempre più sono considerate prioritarie e che, purtroppo per noi tutti, dimostrano quanti e quanto gravi errori sono stati compiuti negli ultimi decenni nella gestione del territorio e delle comunità.
Gli spazi di effettiva partecipazione raramente sono stati offerti senza preclusioni, esplicite o meno. Qualche esempio qui, o qui o qui , ma gli esempi sono infiniti.
Avremo certamente occasione, visto l’ampio spazio che il progetto dedica al dibattito con il pubblico, di toccare anche le esperienze locali di cittadinanza attiva e di autentica espressione della sussidiarietà orizzontale ( meglio, circolare).
Cioè quella collaborazione operativa in materia di bisogni collettivi e interessi generali che coinvolge i cittadini ed è manifestazione di responsabilità condivisa relativamente ai beni comuni; e che la nostra stessa Costituzione considera strumento per rendere più efficaci gli interventi degli organi di governo a favore della comunità.
Questo il programma delle tre giornate.
Ogni incontro, introdotto da un rappresentante delle associazioni promotrici e moderato da due consiglieri comunali, avrà la durata di circa 2 ore, coinvolgerà 2 relatori, esperti nelle tematiche affrontate, con interventi di 20 minuti ciascuno, presentati a titolo personale e seguiti da un ampio spazio per domande, approfondimenti.
MERCOLEDÌ 26 GIUGNO, h 17.15-19
1_ questioni di metodo
_ arch. Paola Cigalotto
_ arch. Elena Marchigiani
MERCOLEDÌ 3 LUGLIO, h 17.15-19
2_ smart cities e sviluppo sostenibile
_ dott. Luca Cadez
_ arch. Claudia Marcon
MERCOLEDÌ 10 LUGLIO, h 17.15-19
3_ per una nuova città transfrontaliera
_ arch. Alessandra Marin
_ arch. Aleksandra Torbica
Dopo l’estate (a partire da settembre ed entro la fine
dell’anno) sarà sviluppato un altro percorso, che prevede la realizzazione di
una serie di incontri informativi presso i diversi quartieri di Gorizia,
peraltro già in parte avviato.
Allo stesso tempo, sempre in questa fase preliminare, verranno raccolti e presentati in una mostra diffusa i contributi di idee che in questi ultimi anni sono stati sviluppati da associazioni e cittadini.
Allo stesso tempo, sempre in questa fase preliminare, verranno raccolti e presentati in una mostra diffusa i contributi di idee che in questi ultimi anni sono stati sviluppati da associazioni e cittadini.
Alla conclusione di questo secondo percorso sarà organizzato
un laboratorio partecipativo, da tenersi
nell’arco di un’unica giornata, con il metodo dell’open space
technology, per l’individuazione delle tematiche più sentite dalla cittadinanza
e per sviluppare collettivamente le relative proposte.
BUON LAVORO GORIZIA!
BUON LAVORO GORIZIA!
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