venerdì 16 febbraio 2018

Per una rilettura dei numeri della gestione migranti a Gorizia: non sono semplici cifre, sono persone.


La nota inviata alla stampa il 15 febbraio 2018: i volontari che fanno riferimento al gruppo informale Gorizia Solidale e all’associazione Insieme con Voi esprimono perplessità sulle modalità con cui viene descritta e “rendicontata” la situazione dei migranti a Gorizia: la crisi umanitaria è uguale che riguardi una o cento persone,  non va disgiunta dal calcolo numerico nella gestione dell' afflusso di profughi.  



 (Nella foto, il frontespizio del rapporto pubblicato da Amnesty International nel 2012 sulla situazione delle Federally Administered Tribal Areas in Pakistan)

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Mentre si enumerano le iniziative dirette a scoraggiare l’arrivo dei profughi in città si evita di guardare in faccia la realtà: la gestione pubblica delle presenze è assolutamente insufficiente perché stabilire a tavolino una strategia e degli obiettivi risulta sistematicamente disconnesso dallo svolgersi degli eventi nella vita reale. Se i progetti annunciati siano potenzialmente in grado di produrre i risultati attesi, in particolare l'effetto deterrenza che dovrebbe modificare  dinamiche di proporzioni enormi, questo non riusciremo a verificarlo stanotte e nemmeno nelle prossime notti dell’inverno 2018, quando ci saranno decine e decine di persone che non avranno un testo sulla testa se non attraverso l'operato del volontariato locale.

Visto che si parla di numeri e di percentuali, questi sono i numeri con cui  i volontari si trovano quotidianamente a confrontarsi: la tenda che dà accoglienza a 60 persone, non è una struttura governativa, e il risultato di un’operazione congiunta di Diocesi e Medici senza Frontiere, che è stata opportunamente tollerata da chi ha disposto la chiusura di Galleria Bombi senza individuare alcuna alternativa ; ed oltre a questa struttura si contano fino a 70/80 persone che per giorni e giorni sono affidate esclusivamente all’iniziativa del volontariato, sia tramite la disponibilità della sede Caritas di Piazza San Francesco, sia di quella di sedi di partiti e associazioni. I periodici trasferimenti disposti dalla Prefettura alleggeriscono  momentaneamente la situazione dell'accoglienza che strutturalmente rimane concepita solo in termini emergenziali.
 Il fatto che ci siano esseri umani la cui dignità e sicurezza personale non hanno considerazione non è un problema di destra o di sinistra,  non è una questione da ascrivere semplicemente al potenziamento della gestione dell’Unità Dublino e nemmeno un inevitabile danno collaterale delle politiche di asilo europee o nazionali: è una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo e del rispetto delle regole fondamentali delle relazioni umane, che investe ogni cittadino, che riguarda tutta la comunità. "

Gorizia Solidale -  Associazione Insieme con Voi

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