Corrado Altran di AGNet condivide le notizie da Petrinja, Glina e gli altri villaggi devastati dal sisma.
di Martina Luciani
Adriatic Green Net onlus è attualmente impegnata nel progetto European citizens United in FREEdom and human rights, insieme ai partner OGBH (Obrazovanje gradi Bosnu i Hercegovinu, associazione fondata nel 1994,durante il terribile assedio di Sarajevo) "Women in Black" (Donne in Nero di Belgrado), il Dipartimento degli Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali e Umanistiche e la IKS (Inicijativa Kulturalnih Studija) di Rijeka, l'associazione "Kinoatelje" di Nova Gorica e l’ ANPI di Monfalcone.
Visti gli anni di esperienze e presenza nell’Euroregione adriatica e nei paesi balcanici, Adriatic Green Net può contare su una vasta rete di contatti grazie ai quali riceve aggiornamenti da un proprio corrispondente immediatamente dopo il sisma che ha devastato i Comuni croati di Petrinja, Glina e dintorni, luoghi e comunità che sono passati attraverso l’inferno durante la guerra in Yugoslavia degli anni 90.
Racconta Corrado Altran, presidente di AGNet: “ Da Glina ci
fornisce notizie Mirko S., che in zona sta coordinando soccorsi e volontari
arrivati da tutta la Croazia, ad oggi ancora in maniera spontanea. Gli aiuti
internazionali arrivano a Zagabria da dove esercito e Croce Rossa nazionale
stanno gestendo questa fase di prima emergenza.
Dalla sua testimonianza risulta che tutte le case di Petrinja, Glina e dintorni
abbiano subito danni e non sia affatto sicuro rientrarci, anche se non
lesionate in maniera grave, vista l'intensità delle scosse, che per tre giorni
filati e per ben 4 volte sono andate oltre il 5° Richter. Gli sforzi delle
autorità croate sono dirette in questa direzione, cercando di offrire alloggi
di fortuna per superare l'inverno a tutti quelli che non potendo rientrare a
casa non hanno parenti o amici in grado di ospitarli.”
Mirko ha raggiunto i villaggi circostanti Glina e le fattorie singole dove, in
generale, abitano adulti anziani, spesso del tutto soli, che non vogliono
allontanarsi soprattutto per continuare a prendersi cura del bestiame. Così al
momento dormono in macchina o ripari di fortuna, in condizioni climatiche
pessime.
I volontari, grazie agli aiuti già raccolti e arrivati a Glina, stanno cercando
di distribuire ai contadini coperte e generi alimentari: la situazione rimane precaria
e sono attesi con preoccupazionepersonale
governativo, generatori e container per una sistemazione
meno precaria.
Prosegue Altran : “ Abbiamo chiesto di fare una lista delle eventuali necessità
per persone o nuclei familiari residenti nei villaggi, in modo da raccogliere
cose che servano effettivamente e concentrare eventuali donazioni a famiglie e
singoli abitanti dei centri più lontani dalle città principali, che sono e saranno oggetto di aiuti massicci
internazionali. L’auspicio è che in questa emergenza le autorità dirottino le
forze concentrate nell’opera di spietata sorveglianza sulla rotta balcanica
alle drammatiche urgenze post sisma della popolazione”.
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