Sul sito Gorizia Strategica la petizione e il problema delle industrie insalubri non ci sono. Anzi si, ma solo perchè un cittadino si è premurato di inserirle.
di Martina Luciani
Si chiama Gorizia Strategica, ed è il sito messo on line
dall’Isig, presentato come lo strumento per consentire la partecipazione dei
cittadini alla fase propedeutica della revisione del Piano regolatore.
Da alcuni giorni si sono chiusi i termini per commentare le strategie
individuate dal Comune di Gorizia e se non fosse stato per il contributo di un cittadino (per la
precisione il presentatore al Comune della petizione sulle industrie insalubri,
a gennaio 2019) della questione che per mesi ha mobilitato i cittadini in quel contesto non ci sarebbe stata alcuna
indicazione, figurarsi un capitolo di strategia.
In consiglio comunale, ieri sera, il consigliere Andrea Picco ha espresso il
suo stupore: l’Amministrazione comunale aveva promesso di inserire la
problematica della riconversione ecologica della zona industriale tra i temi del piano regolatore ed ora, tra
gli scenari di sviluppo illustrati, manca proprio quello che, condiviso da oltre
1650 cittadini firmatari della petizione, doveva attivare una fondamentale discussione sullo
sviluppo economico e sociale della città.
Picco ha precisato: “ Stupisce anche che - nonostante la petizione del 17
gennaio 2019, gli incontri in cui si è discusso di sviluppo sostenibile e
rispettoso dei diritti fondamentali dei cittadini, primo fra tutti la salute,
gli articoli sulla stampa e i servizi radiotelevisivi, i sit in fuori dal
Comune e dentro il consiglio comunale, le interrogazioni e sollecitazioni dei
consiglieri comunali, il grande corteo di protesta a Sant’Andrea – il portale
accenni solo alla promozione dell’eco innovazione e della green economy,
descrivendo asciuttamente una ipotetica economia integrata, con gli abusati classici(evergreen!)delle nuove imprese e
nuova occupazione nei settori dell’industria innovativa, dell’artigianato, del
turismo, del commercio e dell’agricoltura.”
Poco, anzi pochissimo, praticamente niente.
Eppure una petizione così
costituisce una indicazione molto forte, attinente ai bisogni dei cittadini e alla
conseguente esigenza di riformulazione del piano regolatore della città, imprescindibile rispetto
le scelte che vogliamo compiere per raggiungere il fine del benessere
collettivo.
Visto inoltre che il sindaco
e la giunta non avevano voluto coinvolgere il consiglio comunale per introdurre
una variante che stabilisse criteri localizzativi restrittivi per le industrie
insalubri e per gli impianti di trattamento di rifiuti speciali, pericolosi e
non pericolosi, se non si colloca la discussione specifica nei preliminari del futuro
piano regolatore quando preciseremo i termini della questione, quelli che
stanno nella vita reale delle persone?
Quelli della quotidianità, come quando improvvisamente, alla stregua del coniglio estratto dal cappello
a cilindro del prestigiatore, abbiamo scoperto che in zona industriale era stata autorizzata una
centrale termoelettrica a gas, cioè proprio una di quelle industrie che i
cittadini con la petizione avevano chiesto di escludere e che ora è in
funzione.
Allora non era urgente parlarne,se il futuro deve essere salubre oppure no, oggi non è strategico?
La visione strategica che traspare è sempre e solo quella ben espressa dal sindaco con la massima: chiunque
porti un euro a Gorizia è il benvenuto. Alla faccia del principio sacrosanto
che salute dei cittadini, salvaguardia del territorio, del patrimonio pubblico
e dei beni comuni sono sempre e comunque le priorità di un Comune.
Volete la risposta dell’assessore ai lavori pubblici Arianna Bellan all'interrogazione?
Eccola. Il sito Gorizia Stregica è lì per raccogliere le idee, gli interessi dei
cittadini, ma non è la base del lavoro futuro. Picco si rassicuri, la petizione “è già
attenzionata”.
Attenzionata cosa vuol dire? Che oltre alle strategie schematizzate sul sito ci
sono anche i post it appiccicati negli uffici comunali sulla bacheca “ Fastidi
da risolvere”?
Fatto sta che il silenzio di Gorizia Strategica sulla petizione delle industrie
insalubri è l’ennesimo affronto alle legittime aspettative della cittadinanza,
è il disvelamento dei limiti e delle preclusioni di fatto imposte alla
partecipazione ed è la solita occasione
sprecata per adempiere al ruolo istituzionale di gestione della comunità e del
territorio.
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