venerdì 27 aprile 2018

Tra le rovine della sinistra,cosa scrivere sulla scheda elettorale?

Chi da anni ha vissuto la vita grama delle barricate sul fronte enorme dell'ambiente, dei diritti dei cittadini, della salvaguardia della salute, dell'uguaglianza, della solidarietà, della trasparenza, della pratica quotidiana della Costituzione, convinto che questi sono i  capisaldi del vivere civile, si muove oggi osservando con amarezza e con buona memoria i ruderi della politica della sinistra, regionale e nazionale. Una riflessione, questa di Stefano Cosolo, che esprime un paradosso: l' auspicata decrescita non riguarda l'uso oculato delle risorse ambientali e la riconversione dell'economia e della società, riguarda la classe politica e relativa dirigenza, che ricicla se stessa all'infinito, eccellendo nell'arte di rimpastare quel che resta dei banchetti precedenti. E' il rischio delle polpette, lo sappiamo, quando addirittura non siano avvelenate: come quella delle passate elezioni regionali, quando molti ancora rimpiangono amaramente il voto che consacrò l'uscente amministrazione regionale.


di Stefano Cosolo

È possibile votare a sinistra per le regionali FVG? 
Non essendosi presentato alle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia nemmeno un partito o lista dichiaratamente di sinistra, mi chiedo se è possibile un voto, almeno in lontananza,  “di sinistra”.
Dopo la rinuncia di Debora Serracchiani a ricandidarsi (chissà mai perché) per il centro sinistra ci pensa Bolzonello (Vice presidente e assessore alle attività produttive, turismo e cooperazione uscente nominato dalla Presidente Serracchiani), candidato presidente,  a riproporre la famigerata, fallimentare e neo liberista politica regionale di questi ultimi 5 anni, sostenuto da una coalizione cui fanno parte il PD, Open Sinistra FVG, Slovenska Skupnost e Cittadini per Bolzonello Presidente.
Già il centro sinistra, ovvero in sostanza il PD,  quel partito che ha fatto “tanto bene”  tanto da consegnare, molto probabilmente, la Regione alla Lega, ma soprattutto gettando tutto il territorio nel caos amministrativo (UTI) e consegnandolo ai grandi gruppi privati (servizi idrici, energia, cementificazione, centri commerciali) con sistemi, tra l’altro tutt’altro che democratici, come quello di impedire i referendum sulla riforma dei servizi idrici e su quelle delle UTI. Ma la lista dei danni, soprattutto per il nostro territorio, sarebbe lunga, basti pensare alla vicenda del Tribunale di Gorizia e quella dell’Ospedale e di tutta la sanità isontina tanto per citare due esempi noti a tutti (spero).
Prendiamo una lista a caso, tra quelle che sostengono il candidato Bolzonello,  OPEN FVG. Tra i fondatori della lista: Giulio Lauri.
Ma, penso, Lauri non è quello che è stato sfiduciato dal suo stesso partito, SEL, e invitato a dimettersi da capogruppo in consiglio regionale? Forse perché partecipò alla campagna referendaria sulla riforma costituzionale dalla parte del SI con il motto “All’Italia serve modernità”?
E non è forse anche  il consigliere regionale che poi ha sostenuto la presidente Serracchiani nella riforma sanitaria, nella riforma dei servizi idrici (privatizzazione dell’acqua facendo infuriare decine e decine di sindaci friulani e non solo) e la legge sulle UTI?
E ancora, Lauri, non è colui che nel 2016 ha negato ai suoi concittadini di esprimersi attraverso i referendum  popolari richiesti sulle riforme dei servizi idrici e sulle UTI?
Resto basito come le persone si dimentichino presto di tutto questo e altro in campagna elettorale!
Sempre restando in Open Fvg mi ha sorpreso  la candidatura a livello locale di Igor Komel, proprio con la lista OPEN Fvg, persona che conosco come imprenditore non come politico ma che ora, appunto, scopro, appoggiare Bolzonello e la politica del centro sinistra.  Questa collocazione politica, tra l’altro, spiega perché non ho mai avuto l’occasione di condurre alcuna battaglia politica assieme a lui e nemmeno la passata campagna elettorale con il Forum per le comunali a Gorizia, lista civica evidentemente lontana anni luce (così almeno credo e spero, ma potrei anche sbagliarmi) dalle politiche neo liberiste  del PD e dei relativi “affiliati”.
E, allora, torniamo alla domanda iniziale: è possibile votare a sinistra a queste elezioni?  La mia risposta è scontata: NO. Ma il dibattito, ovviamente, è aperto: buon voto a tutti!

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