sabato 7 luglio 2018

GORIZIA, UNA PIAZZA PIENA DI MAGLIETTE ROSSE, IN RISPOSTA ALL'APPELLO NAZIONALE DI LIBERA, ANPI, ARCI, LEGAMBIENTE.


Senza un copione, con il solo evento FB e alcune notizie sui blog, due righe nascoste nella cronaca locale: eppure lo slancio, preso solo tre giorni prima, è andato ben oltre l'inevitabile improvvisazione! Eravamo tantissimi, anche a Gorizia, in #magliettarossa.



di Martina Luciani

Siamo partiti in pochi, a testa bassa, nella convinzione che sull'appello nazionale - che ha richiamato l'esigenza di equilibrare lo scompenso in atto tra la solidarietà e l'umanità e le decisioni assunte dal Governo in materia di sicurezza e di gestione dei migranti  - si dovesse scuotere questa città, stanca e intorpidita dalle vicende politiche prima locali, poi nazionali e infine regionali.

Personalmente mi sarei accontentata di un cenno di esistenza in vita delle coscienze: invece  ho visto arrivare tanti, goriziani e non, conosciuti e sconosciuti, adesioni ufficiali di associazioni e gruppi, cittadini senza tessera alcuna, volontari di strada, persone impegnate nel sociale e nelle comunità parrocchiali. Nonostante la scarsa informazione sull'evento, nostante il sabato mattina soleggiato, hanno scelto di  arrostirsi sulle pietre di piazza Vittoria in nome di #fermiamo l'emorragia di umanità.

Non c'era un copione, non ci interessava nemmeno ci fosse, nessun discorso ma tante persone che parlavano tra di loro, che avevano da dirsi cose. La Rai, al TG delle 14, ha detto che eravamo in 200. Il calore che sentivamo non era solo quello del sole, era quello ( ormai non lo sperimentiamo che di rado) dell'emozione di sentirsi in un gruppo eterogeneo ma radicato in maniera profonda  dentro l'humus dei diritti umani, dei valori costituzionali, della solidarietà che impregna l'idea stessa dell'Unione Europea, della giustizia verso tutti gli esseri umani che patiscano una qualche discriminazione e disuguaglianza.
Tra la criminalità che commercia vita umane e il razzismo che le fagocita per  alimentarsi non vedo nessuna differenza di sostanza. In mezzo alle due aberrazioni c'è il diritto dell'essere umano ad autodeterminarsi, a veder tutelata la propria aspirazione ad una vita migliore, libera, sicura, pacifica e dignitosa.
Io credo che questo diritto esiste, oltre i confini e oltre il tempo, non è un'invenzione o una convenzione, muove la storia dell'umanità. Purtroppo è a causa di cattive leggi e di legislatori che producono norme avariate per pagarsi il consenso che questo diritto si affievolisce: ma siccome è il diritto più collettivo che esiste, siccome è universale, se viene meno per alcuni, poi seppur con più lentezza, ma in maniera inarrestabile, viene meno anche per tutti gli altri.







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