giovedì 16 settembre 2021

La criminalità organizzata è un pericolo globale per le democrazie moderne.

 

Dal sito: www.studiaresviluppo.it

Filippo Spiezia, vicepresidente di Eurojust: non è solo una questione di sicurezza delle comunità, il rischio è la regressione dello stato di diritto. A Palermo, confronto delle Polizie e Agenzie specializzate europee.  



di Lodovica Gaia Stasi

Il 7 e l’8 settembre scorsi si è svolta nell’aula bunker di Palermo la seconda riunione del progetto ONNET della  Rete operativa antimafia @ON*: con la presidenza del direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Maurizio Vallone, e la partecipazione di magistrati e delle varie forze di polizia europea,  è stato aggiornato il tema "Il contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e mafia-style. Sfide per le forze di polizia e le autorità giudiziarie". 

Fra i diversi interventi colpiscono le parole del magistrato Filippo Spiezia, vicepresidente dell’Agenzia europea Eurojust** e uno dei massimi esperti di criminalità organizzata, mafiosa e terroristica nel contesto europeo: la criminalità organizzata incide non solo sulla sicurezza delle diverse comunità ma anche sullo stesso modello costituzionale dello stato di diritto perché influenza negativamente gli elementi strutturali e funzionali delle democrazie moderne, minando i diritti umani, la fiducia nelle autorità pubbliche e valori comuni su cui l’UE è fondata.

Spiezia, ricordato che tra le priorità strategiche dell’UE c’è la lotta alla criminalità organizzata, prevista dalla strategia per la sicurezza 2021/2025 della Commissione Europea, si è soffermato – in virtù dell’esperienza maturata da Eurojust – sulla necessità di un aggiornamento normativo che renda più efficaci le iniziative di contrasto verso le organizzazioni criminali. Queste ormai agiscono come holding internazionali attraverso comparti distinti ma funzionalmente collegati (c’è chi si occupa della produzione, chi della logistica, chi della distribuzione dei prodotti illeciti) e spesso le operazioni di polizia incidono soltanto su alcuni segmenti della catena criminale, rapidamente sostituiti dai vertici delle organizzazioni.
Eurojust è pronta a sostenere la strategia di contrasto al crimine organizzato messa punto dall’Unione Europea nel 2021: l’Agenzia ha conosciuto una crescita esponenziale della propria attività trattando più di 6000 procedure operative, dimostrando di aver guadagnato la fiducia delle autorità giudiziarie e di avere un ruolo fondamentale nel coordinamento e nel supporto alle squadre, ma deve essere predisposta una strategia di rafforzamento dell’esistente meccanismo di cooperazione giudiziaria e di polizia.
Spiezia ha sottolineato il pericolo della regressione dello stato di diritto: vi è la necessità di garantire l’indipendenza giudiziaria in settori chiave come quelli della lotta alla corruzione, indipendenza che è fondamentale per il corretto svolgimento della funzione giudiziaria e per l’effettiva efficacia del contrasto alla criminalità organizzata.
Il magistrato ha quindi evidenziato l’esigenza di sollecitare il decisore politico affinché appronti strumenti normativi  e operativi per rendere la risposta dello Stato all’altezza delle sfide che ci attendono. Tra queste vi sono sicuramente quelle  ripetutamente segnalate con crescente preoccupazione in molteplici contesti: cioè sventare l’infiltrazione criminale nell’economia legale e nella società civile indebolite dalla crisi sanitaria e il rischio che i fondi del Recovery Plan finiscano nelle mani delle mafie.

*La Rete operativa antimafia @ON èstata costituita, su impulso della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), dal Consiglio dell’Unione Europea nel dicembre del 2014. La Rete @ON si propone (link), riunendo 27 Paesi europei ai quali intendono aggiungersi altri Paesi extra UE, di rafforzare la collaborazione tra le forze di polizia nel contrasto della criminalità organizzata transnazionale, potenziando lo scambio delle informazioni tra gli stati e l’invio in loco di investigatori specializzati in qualità di consulenti. I gruppi criminali monitorati sono principalmente italiani, di etnia albanese, euroasiatici, ma anche quelli emergenti come le mafie nigeriane, cinesi, turche, ecc. Per sostenere le attività di questa rete è stato realizzato il Grant Agreement di finanziamento diretto in favore delle Polizie aderenti al progetto ONNET.

** Eurojust dal 2002 si occupa del coordinamento e della collaborazione giudiziaria tra le amministrazioni nazionali nelle attività di contrasto del terrorismo e delle forme gravi di criminalità organizzata transnazionali. sia al livello delle indagini e i procedimenti giudiziari che interessano almeno 2 paesi,  sia contribuendo a risolvere conflitti di giurisdizione, sia ancora agevolando la definizione e attuazione di strumenti giuridici dell'UE, come il mandato d'arresto europeo o i provvedimenti di confisca e congelamento. Collabora strettamente con Europol, Interpol, Procura Europea, Olaf e molte altre istituzioni della giustizia penale, ha sviluppato una rete internazionale coesa che garantisce ai pubblici ministeri di tutta l'Unione europea l'accesso a più di 50 giurisdizioni in tutto il mondo, ha firmato accordi di cooperazione con una dozzina di Stati non UE, molti dei quali hanno distaccato i procuratori di collegamento presso Eurojust per lavorare sui casi con le loro controparti nel Collegio.

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