martedì 20 novembre 2018

Due petizioni popolari al Comune di Gorizia, per costruire sviluppo e progresso nel rispetto e nella cura delle persone e del territorio.

Comincia mercoledì 21 novembre la raccolta delle firme alle due petizioni popolari nate in seguito all'ennesimo dibattito sulle criticità ambientali che ancora non trovano adeguato riscontro nell'agire della pubblica amministrazione. 
Una città accogliente e vivibile si realizza per mezzo di strumenti di pianificazione che  rispondano tanto alla necessità di crescita economica e alle istanze di lavoro della comunità quanto ai bisogni di salute, salubrità, qualità ambientale, cura dei quartieri e del territorio, qualità dei servizi, salvaguardia dei beni comuni e valorizzazione del paesaggio urbano e naturale.
Non si tratta di andare indietro, ma di andare avanti scegliendo come prioritaria e inequivocabile la cura delle persone e dei luoghi dove si vive e si lavora. Quindi le industrie insalubri e pericolose stiano lontane dalle abitazioni dei cittadini e si rendano operativi gli strumenti che garantiscono standard elevati di tutela ambientale e di contrasto all'inquinamento, quello acustico incluso.
Certamente intraprendere questo percorso è più impegnativo (soprattutto politicamente) che limitarsi a svendere
i beni comuni e sacrificare gli interessi collettivi alle speculazioni imprenditoriali, ma se è quello che vogliamo per il futuro della nostra comunità possiamo pretendere che si faccia.


COMUNICATO STAMPA
19 novembre 2018
La discussione sulla centrale termoelettrica a gas di Sant’Andrea è un NO alle industrie insalubri e all’inquinamento ambientale, incluso quello acustico: le petizioni popolari dei cittadini per  dire SI a strategie di sviluppo e norme di pianificazione territoriale che rispettino i bisogni di salute e salubrità della comunità.

Da diversi anni  a Gorizia si manifestano forti criticità che contrappongono i progetti di sviluppo economico alle esigenze e alle istanze dei cittadini sul piano della salubrità e della qualità ambientale.
La  ferma e corale opposizione del quartiere di Sant’Andrea  alla nuova centrale termoelettrica a gas ha determinato, unitamente ad una rinnovata coesione sociale sui temi della partecipazione e al riproporsi delle pregresse esperienze di protesta e di denuncia,  la convinzione che la questione vada inquadrata e risolta sul piano delle scelte politiche che diventano “pubblica amministrazione” e governo del territorio e della comunità locale.

Considerato quindi che gli strumenti di pianificazione esistenti  manifestano l’assenza di un costante aggiornamento  sulle crisi urbanistiche, sociali, ambientali e sui mutati bisogni della comunità , il comitato #NobiomasseGO e  i cittadini di Sant’Andrea hanno scritto due petizioni popolari al Comune di Gorizia per introdurre  e contribuire alla definizione  innovativa e partecipata della visione della città futura.

La prima petizione chiede di ridiscutere e riformulare il piano regolatore comunale, rendendo più restrittive  le norme che riguardano la realizzazione, dentro e fuori il perimetro della zona industriale, di industrie insalubri e impianti di trattamento rifiuti; la seconda, di completare l’approvazione del Piano comunale di classificazione acustica attivando tutti i meccanismi previsti dalla legge regionale, primi fra tutti quelli che assicurano il dibattito pubblico dei contenuti e la partecipazione dei cittadini al processo decisionale.

Le due petizioni saranno presentate mercoledì 21 novembre, alle 20.30, nella sede associazione Oton Župančič,  in via del Montello 9, a Gorizia.
Lo scopo dell’incontro, nella convinzione che i problemi e le relative soluzioni riguardano tutti, è quello di condividere con i cittadini di Gorizia le due petizioni  e coinvolgere nella raccolta di firme le associazioni, i partiti, i gruppi che operano nei diversi quartieri, 
Si vuole, insomma, allargare la paternità dell’iniziativa a  tutte le persone che mantengono vive esperienze di partecipazione democratica  alla vita della città, che animano il dibattito sulla necessità che lo sviluppo economico sia connesso tanto all’utilità sociale quanto alla salvaguardia ambientale e al rispetto dei diritti fondamentali, che credono che l’urbanistica non sia distribuzione di cemento e asfalto ma soprattutto  strumento per la cura e la crescita della comunità, che difendono l’identità dei quartieri dal rischio dell’anonimato e dell’abbandono delle periferie,  che ritengono il contesto urbano,  il paesaggio e le caratteristiche naturali del territorio elementi beni comuni da valorizzare e conservare.

Per promuovere e ottenere massima condivisione, i testi delle petizioni ( che e i moduli per la raccolta delle firme  saranno disponibili  ai gazebo che saranno appositamente allestiti; possono inoltre già essere scaricati dalla pagina Facebook Nobiomassego – Noindustrieinsalubri, oppure direttamente qui, o ancora richiesti scrivendo all’indirizzo e-mail 
nobiomassego@gmail.com
A metà dicembre, gli organizzatori raccoglieranno tutti i moduli compilati e provvederanno, ai sensi dello Statuto comunale, al deposito in Comune.

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