… e quindi uscimmo a riveder le stelle
di Nevio Polli
Bisognerebbe farlo spesso se non sempre, ma almeno una volta
l’anno sì. Ci siamo persi per le nostre strade piene di luce e paure uno degli
spettacoli più straordinari che per milioni d’anni hanno accompagnato ovunque
l’uomo nel suo cammino: il firmamento, il cielo di stelle, “il cielo stellato
sopra di noi…” E secondo Kant metà strada sarebbe già fatta; l’altra metà
invece è un po’ più complicata da percorrere, riguarda la legge morale… Ma
lasciamo in pace il filosofo tedesco e stasera occupiamoci solo di astri, di
stelle, di meteore. Arrivano in sciame le Perseidi, pioggia di scintille, gocce
di luce, piccoli sorrisi nell’immenso buio che ci circonda. Desideri che
saranno appagati, almeno fino al riapparire dei primi chiarori portati da Eos.
Da sempre e secondo tradizione, tutti le aspettiamo nella notte di San Lorenzo,
ma è già da tempo che loro hanno deciso di aspettare ancora un po’ per
manifestarsi al meglio tra il 12 e il 13 agosto: lo spettacolo di gala è
proprio questa notte. Dunque lasciamo perdere tutto. Stasera niente tv, libri,
coccole, cinema, sagre e tombole varie: stasera prendiamo la bicicletta,
cerchiamo un posto buio, lontano da noi, una coperta buttata là, lo sguardo
verso Trieste (più o meno) un po’di pazienza (vietato arrendersi o peggio
addormentarsi) e che lo spettacolo di magìa celeste abbia inizio.
Sì, stasera usciamo a riveder le stelle.
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