domenica 24 ottobre 2021

Gorizia, tavola rotonda di Libera: la mafia continuerà ad esistere fintanto che la società manterrà relazioni con il mondo mafioso.

Importanti sollecitazioni sull'antimafia sociale e molti aggiornamenti dalla prima linea della lotta contro la criminalità organizzata.


di Lodovica Gaia Stasi

La diffidenza è un'arma fondamentale per cogliere nelle dinamiche attorno a noi, nelle attività lavorative o nei momenti di difficoltà personale, fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata o delle mafie. Le forze di polizia sono il primo riferimento quando una situazione ci appare sospetta. Ognuno di noi deve sentirsi un avamposto della lotta alla criminalità organizzata, deve essere parte di questa lotta.
E' uno dei molti stimoli rivolti alla platea del Kulturni dom, domenica mattina, dal Procuratore della Repubblica al Tribunale di Trieste, Antonio De Nicolo, durante il dibattito intitolato Mafia e criminalità nell'Isontino,organizzato da Libera Gorizia, cui hanno partecipato Daniela Moreale, referente del Centro di Azione Giuridica di Legambiente operante da tre anni FVG, Roberto Declich, segretario regionale del SIULP, e la giornalista Luana de Francisco.
Certamente i cittadini comuni, soprattutto quando siano imprenditori in difficoltà economiche, sono attratti dalle offerte con cui la criminalità propone servizi a prezzi di gran lunga inferiori a quelli delle procedure legali.
Ad esempio, alla classica modalità dell'usura, si sostituisce oggi il meccanismo dell'acquisto di quote di società in crisi, con imprenditori ben felici di aver trovato un socio disponibile ad aiutarli e a salvare l'attività, ignari dei pericolosi legami che vanno stringendo e dell'area grigia in cui legalità e illegalità si confondono.


E' comprensibile quanto sia forte la tentazione di risolvere i propri problemi in maniera semplice e conveniente. Ma tutti i contributi dei relatori hanno focalizzato che a questa tentazione si resiste tanto più facilmente quanto più è radicata l'educazione alla legalità , la convinzione che la sicurezza è un bene comune, l'attitudine alla cittadinanza attiva e solidale, la percezione che le forze dell'ordine sono esse stesse parte attiva della società che vuole difendersi contro il crimine organizzato.
Sempre che ovviamento lo Stato concretamente sia a fianco dei cittadini, in particolare fornendo loro gli aiuti necessari, come l'accesso agli investimenti, sventando così le tecniche di infiltrazione mafiosa. Ma anche tenendo altissima l'attenzione del sistema di controllo e prevenzione, sia nei settori economici coinvolti nell'emergenza sanitaria sia nella gestione dei fondi europei per la ripresa economica.
Quanto alle ecomafie, tutte le persone che vivono sulla propria pelle le problematiche ambientali devono cercare di essere delle vere e proprie sentinelle contro la criminalità che sfrutta l'ambiente per i propri illeciti profitti.
Bisogna però diventare sentinelle qualificate,  grazie ad attività di formazione come quelle organizzate da Legambiente, attiva a spiegare  soprattutto ai comitati di cittadini sorti in modo spontaneo come fare una denuncia, una querela, un accesso agli atti, per evitare che erronee procedure invalidino le azioni contro i reati ambientali.
 

L'evento è stato promosso da Libera. Coordinamento provinciale di Gorizia; Legambiente Gorizia; ANPI VZPI Gorizia-Gorica; SIULP Gorizia;FILT CGIL provinciale di Gorizia; Pax Christi Punto Pace Gorizia; Circolo ARCI GONG; agorè; Unione delle chiese metodiste e valdesi, Gorizia; Benkadì; Kulturni Dom Gorizia.



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