9 maggio, Giornata d'Europa, convegno dell'Accademia europeista del FVG al Liceo Classico di Gorizia.
E con gli studenti liceali si discute del TTIP: lo spietato desiderio di profitto americano cosa c'entra con i principi e i valori dell'Unione Europea?
di Angelica Stasi
Al
Liceo Classico Dante Alighieri di Gorizia, in occasione della Giornata d’Europa,
l’Accademia Europeista del Friuli Venezia
Giulia ha organizzato un incontro con gli studenti dedicato alla riflessione
sul destino del nostro continente, conferendo particolare attenzione alla problematica dei fenomeni migratori.
Tuttavia, aperto il dibattito, si è iniziato a discutere anche in merito al TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), quell’accordo commerciale di libero scambio tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti a cui moltissimi, in tutte le nazioni europee, guardano con aperta ostilità o quantomeno forte perplessità.
A questo proposito particolarmente stimolante è stato l’intervento di Pasquale Antonio Baldocci, già ambasciatore d’Italia, relatore alla conferenza assieme al sociologo Marco Orioles.
Baldocci ha evidenziato quanto lontano sia il mero, spietato interesse economico, il divinizzato desiderio di profitto americano dai principi e dai valori dell’Unione Europea, che non guarda alla persona solamente come un consumatore ma come, prima di tutto, un cittadino, un suo cittadino, i cui diritti devono essere difesi.
Ben si comprendono le ragioni di Obama, ha continuato, giustificate dalla volontà di cancellare le fortissime ineguaglianze sociali ed economiche del suo Paese, ma l’U.E. deve presentarsi ai negoziati (in corso già dal 2013) con uno spirito nuovo, imponendosi e liberandosi da quel complesso di inferiorità nei confronti degli USA che, dal termine della Seconda Guerra Mondiale, tanto ha influenzato le decisioni politiche dell’Unione.
Sicuramente, ha concluso, se nel 1950 fosse nata la Comunità europea di difesa (CED) e oggi non ci fossero 28 singoli eserciti ma un’unica forza armata europea, se non dovessimo, quindi, accettare di essere un protettorato americano per garantire la sicurezza strategica, le cose sarebbero state diverse fin da subito.
Tuttavia, aperto il dibattito, si è iniziato a discutere anche in merito al TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), quell’accordo commerciale di libero scambio tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti a cui moltissimi, in tutte le nazioni europee, guardano con aperta ostilità o quantomeno forte perplessità.
A questo proposito particolarmente stimolante è stato l’intervento di Pasquale Antonio Baldocci, già ambasciatore d’Italia, relatore alla conferenza assieme al sociologo Marco Orioles.
Baldocci ha evidenziato quanto lontano sia il mero, spietato interesse economico, il divinizzato desiderio di profitto americano dai principi e dai valori dell’Unione Europea, che non guarda alla persona solamente come un consumatore ma come, prima di tutto, un cittadino, un suo cittadino, i cui diritti devono essere difesi.
Ben si comprendono le ragioni di Obama, ha continuato, giustificate dalla volontà di cancellare le fortissime ineguaglianze sociali ed economiche del suo Paese, ma l’U.E. deve presentarsi ai negoziati (in corso già dal 2013) con uno spirito nuovo, imponendosi e liberandosi da quel complesso di inferiorità nei confronti degli USA che, dal termine della Seconda Guerra Mondiale, tanto ha influenzato le decisioni politiche dell’Unione.
Sicuramente, ha concluso, se nel 1950 fosse nata la Comunità europea di difesa (CED) e oggi non ci fossero 28 singoli eserciti ma un’unica forza armata europea, se non dovessimo, quindi, accettare di essere un protettorato americano per garantire la sicurezza strategica, le cose sarebbero state diverse fin da subito.
Nessun commento:
Posta un commento