domenica 20 ottobre 2024

Gorizia odia i suoi grandi alberi. Incuria ed efferatezza sono le regole della gestione del verde urbano.



Perché un cantiere cittadino a Gorizia è più importante di un eroico e bellissimo pioppo? Perché chi ha redatto la gara di appalto non ha sancito che debba essere realizzata un’area di rispetto della pianta, adeguata alle sue dimensioni? Perché chi dirige i lavori non coglie l’efferato trattamento che riceve l’albero all’inizio di via Manzoni?

di Martina Luciani



Perché non c’è un controllo e un’azione che garantiscano la tutela di un bene pubblico, del verde urbano di proprietà comune? Perché non cacciamo l’assessore competente, che già ne ha permesse e combinate a decine, una peggio dell’altra ad offendere, deturpare, distruggere il verde pubblico? Perché, questa è la risposta che vale per tutte le domande, i primi ai quali non gliene frega niente sono i cittadini della disgraziata ex città giardino: quella di cui, molto tempo fa, Biagio Marin decantava il verde, le estati trascorse all'ombra delle grandi chiome, dicendo che gli uomini a Gorizia si sono dati spazio e alberi, fiori e canti d'uccelli, come se tutti fossero poeti o signori. 

Il mio primo allarme è del 20 ottobre 2023, su FB ((2) Martina Luciani | Facebook)
Scrivevo: Ma il pioppo cipressino, bello bello, anche a lui lo vogliamo ferire e torturare come tanti alberi cittadini, così che deperisca e muoia un po' alla volta, magari sulla testa di qualcuno? INDECENTE cantiere a ridosso della pianta, radici strappate e messe a nudo. Ci si prenda la responsabilità e lo si seghi via subito,  invece di fingere di tenerlo in vita, povero cristo di un pioppo! Città che si merita piantagioni di broccoli e cipolle, altro che grandi alberi. Incapaci, inetti, deficienti, tronfi, malfidenti, stupidi all' ennesima potenza e ipocriti: una bella masnada, da decenni, a governare in Comune.

Ottobre 2023
 A ottobre 2023, insomma si poteva ammirare l'iniziale, ipocrita e inadeguato, allestimento di una protezione, così la forma del nascente cantiere è a posto, chi deve controllare assente e si compiace. E le prime tracce dell'infierire sulle radici. 

 A luglio 2024 la situazione era già evoluta secondo i meccanismi tipici di questa gretta e incivile città.
La fasulla recinzione era già sparita, macerie e robacce di cantiere cominciavano ad accumularsi ai piedi del pioppo, insieme alle prime radici estirpate.
Nel frattempo, il pioppo continuava a resistere a tempeste e ingiurie climatiche, con volontà ferrea di resistere e sopravvivere, continuando a donare servizi eco sistemici e bellezza ( quelli che nessuno vede e comprende).

A settembre 2024, il ciarpame era aumentato, nel mucchio si vedevano materiali di ogni genere e rami e ulteriori radici, evidentemente estirpate nel corso degli scavi.



Ie
ri, 19 ottobre 2024: mucchi di terra addossati al tronco, blocchi di cemento, ancora radici E attorno, terra compressa e ben battuta dai mezzi pesanti di cantiere. Esattamente e doviziosamente tutto ciò che non si deve fare nella gestione delle piante coinvolte in un cantiere in città. 


luglio 2024
In un anno di tormenti, quali possibilità di capacità vegetative, di stabilità, di banale voglia di vivere sono rimaste al pioppo cipressino d
i via Manzoni?
Ma soprattutto, perché l’amministrazione non l’ha fatto abbattere fin dall’inizio del cantiere? Unica risposta possibile: per non attirarsi critiche. 
Bene, adesso quell’albero ha smesso di essere compatibile con gli umani che lo circondano.
Con quel che ha passato, come non immaginare che il suo sistema immunitario sia collassato? 
Quindi? O lo si abbatte o prima o poi, sfinito e malato, si schianterà.
I responsabili una giustificazione la troveranno, non ho dubbi, e i cittadini se la berranno senza obiettare. 
Quanto scrivo serve a ben poco, lo so bene, ma forse qualcuno, il giorno in cui il pioppo verrà giù, per una tempesta cui non sarà più in grado di resistere o perchè abbattuto dalle seghe a motore, ricorderà l'inizio della storia. Che vale, con poche varianti, per decine e decine e decine dei nostri grandi alberi cittadini, già eliminati o prossimi a morire.





Settembre 2024



Ottobre 2024