Cittadini sloveni e italiani si sono riuniti oggi pomeriggio a Villa Lasciac, poco lontana dal valico del Rafut, per protestare contro l'ipotesi di mettere all'asta immobile e parco da parte della pubblica amminsitrazione di Nova Gorica.
di Martina Luciani
Un bene culturale di grandissimo significato che dovrebbe restare in quanto tale a disposizione della collettività: questa la ragione della manifestazione, cui hanno partecipato anche molti Goriziani assieme ai numerosissimi Novogoričani.
L'iniziativa anticipa il consiglio comunale di Nova Gorica di giovedì prossimo, nel corso del quale si discuterà la messa all'asta della Villa, opera dell'architetto nato nel Borgo San Rocco nel 1856 e morto a Il Cairo nel 1946 ( a proposito, il Comune di Gorizia aveva stabilito la traslazione della salma dal cimitero egiziano al nostro cimitero centrale, che fine ha fatto questo progetto?)
Visto l'interesse comune nei confronti della figura di Antonio Lasciac, della villa e del giardino ricco di esemplari botanici, forse una cordata che attraverso il GECT si agganci agli opportuni finanziamenti europei potrebbe garantire il restauro del complesso e la sua destinazione e mantenimento alla fruizione pubblica. Quella fruizione ben rappresentata dal gesto dei cittadini che si sono presi per mano ed hanno circondato la Villa, simbolicamente a difenderne la conservazione e la destinazione futura, significativa anche nella prospettiva dello sviluppo del turismo culturale e storico delle nostre aree transfrontaliere.
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