mercoledì 7 settembre 2016

SEL - SI: l’amministrazione comunale di Gorizia si aggiorni: per il consumo di suolo e la cementificazione siamo fuori tempo massimo.



Lo afferma, a proposito del centro commerciale di via Terza Armata, Paolo Del Ponte, componente del Coordinamento regionale SEL- Sinistra Italiana: inutile discutere con l'attuale amministrazione, classifichiamo questo progetto nell'elenco dei pessimi investimenti di questa Giunta.



Comunicato stampa 2 settembre 2016
A Gorizia  da tempo ogni questione diventa contrapposizione e semplicemente si gioca a chi vince, senza che il dissenso sia recepito, discusso, valorizzato  per realizzare quanto la comunità vuole e di cui ha effettivamente bisogno.
Anche il progetto del centro commerciale di via Terza Armata è una partita tra interessi speculativi evidenti,  da una parte, e dall’altra le legittime e condivisibili istanze corali nel richiedere una diversa programmazione  dello sviluppo economico, urbanistico, sociale, di eco sostenibilità e di valorizzazione delle risorse effettivamente disponibili in questa città.
Condividiamo ognuna delle ragioni ostative al centro commerciale, ma ci pare tuttavia probabile che averle elencate e manifestate sia del tutto inutile ad attivare una dialettica effettiva con l’amministrazione comunale.  La quale procede con così tanta fretta da non avere  nemmeno il tempo di rassicurarci se questa iniziativa risulti coerente con la legge regionale del 2015 in materia di Varianti Urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo di suolo, in particolare con le norme che richiedono il recupero delle aree industriali e commerciali non utilizzate, il riuso del patrimonio edilizio esistente e la tutela dei suoi agricoli e naturali dall’espansione di attività industriali, commerciali e artigianali; né, tantomeno, si pone il problema del consumo zero di suolo stabilito dall’Unione Europea per il 2050; né, infine, pare essere al corrente che persino la nostra Regione, nei fatti tutt’altro che ostile alle lobby dei consumatori di suolo e dei  beni comuni,  ha riconosciuto che le pianificazioni edificatorie redatte nel passato sono, oltre che pessime, anche assolutamente superate dalla necessità di invertire la rotta della cementificazione selvaggia di cui tutta il territorio regionale porta le penose piaghe.
Questa è la ragione principale per cui SEL  - SINISTRA ITALIANA  non ci prova nemmeno a cercare un confronto con l’assessore all’urbanistica promotore e con la giunta comunale.  Il margine concesso, anche questa volta, è solo quello dell’aut - aut: procedere nell’esecuzione del progetto deve essere considerato una assunzione di responsabilità politica, personale e collettiva, di questa giunta comunale, e ne va valutata la coerenza all’interno delle scelte complessive compiute a casaccio per la città. E’ un ulteriore pessimo  investimento che l’amministrazione fa sulla propria sempre più incerta credibilità: peggio di questo forse non poteva fare.
Invece di temerli, bisogna avere il coraggio di fare i funerali e questo, in particolare, alla comunità costerà nulla.
Ben altri saranno i costi necessari per il funerale all’ascensore del Castello, che va sepolto sotto una colata di buona terra adatta a ripiantare alberi e arbusti, ripristinare il colle ed evitare per un tempo infinito i costi di gestione e la vergogna di un’opera tanto dispendiosa quanto devastante e inutile.



 Paolo Del Ponte - Coordinamento regionale SEL - SI

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