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Filippo Spiezia, vicepresidente di Eurojust: non è solo una questione di sicurezza delle comunità, il rischio è la regressione dello stato di diritto. A Palermo, confronto delle Polizie e Agenzie specializzate europee.
di Lodovica Gaia Stasi
Il 7 e l’8 settembre scorsi si è svolta nell’aula bunker di Palermo la seconda riunione del progetto ONNET della Rete operativa antimafia @ON*: con la presidenza del direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Maurizio Vallone, e la partecipazione di magistrati e delle varie forze di polizia europea, è stato aggiornato il tema "Il contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e mafia-style. Sfide per le forze di polizia e le autorità giudiziarie".
Fra i diversi interventi colpiscono le parole del magistrato Filippo Spiezia, vicepresidente
dell’Agenzia europea Eurojust** e uno dei massimi esperti di criminalità
organizzata, mafiosa e terroristica nel contesto europeo: la criminalità
organizzata incide non solo sulla sicurezza delle diverse comunità ma anche
sullo stesso modello costituzionale dello stato di diritto perché influenza negativamente
gli elementi strutturali e funzionali delle democrazie moderne, minando i diritti
umani, la fiducia nelle autorità pubbliche e valori comuni su cui l’UE è
fondata.
Spiezia, ricordato che tra le priorità strategiche dell’UE c’è la lotta alla
criminalità organizzata, prevista dalla strategia per la sicurezza 2021/2025
della Commissione Europea, si è soffermato – in virtù dell’esperienza maturata
da Eurojust – sulla necessità di un aggiornamento normativo che renda più
efficaci le iniziative di contrasto verso le organizzazioni criminali. Queste
ormai agiscono come holding internazionali attraverso comparti distinti ma
funzionalmente collegati (c’è chi si occupa della produzione, chi della logistica,
chi della distribuzione dei prodotti illeciti) e spesso le operazioni di
polizia incidono soltanto su alcuni segmenti della catena criminale, rapidamente
sostituiti dai vertici delle organizzazioni.
Eurojust è pronta a sostenere la strategia di contrasto al crimine organizzato
messa punto dall’Unione Europea nel 2021: l’Agenzia ha conosciuto una crescita
esponenziale della propria attività trattando più di 6000 procedure operative, dimostrando
di aver guadagnato la fiducia delle autorità giudiziarie e di avere un ruolo
fondamentale nel coordinamento e nel supporto alle squadre, ma deve essere
predisposta una strategia di rafforzamento dell’esistente meccanismo di
cooperazione giudiziaria e di polizia.
Spiezia ha sottolineato il pericolo della regressione dello stato di diritto: vi
è la necessità di garantire l’indipendenza giudiziaria in settori chiave come
quelli della lotta alla corruzione, indipendenza che è fondamentale per il
corretto svolgimento della funzione giudiziaria e per l’effettiva efficacia del
contrasto alla criminalità organizzata.
Il magistrato ha quindi evidenziato l’esigenza di sollecitare il decisore
politico affinché appronti strumenti normativi
e operativi per rendere la risposta dello Stato all’altezza delle sfide
che ci attendono. Tra queste vi sono sicuramente quelle ripetutamente segnalate con crescente
preoccupazione in molteplici contesti: cioè sventare l’infiltrazione criminale nell’economia
legale e nella società civile indebolite dalla crisi sanitaria e il rischio che
i fondi del Recovery Plan finiscano nelle mani delle mafie.
*La Rete operativa antimafia @ON èstata costituita, su
impulso della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), dal Consiglio
dell’Unione Europea nel dicembre del 2014. La Rete @ON si propone (link), riunendo
27 Paesi europei ai quali intendono aggiungersi altri Paesi extra UE, di
rafforzare la collaborazione tra le forze di polizia nel contrasto della
criminalità organizzata transnazionale, potenziando lo scambio delle
informazioni tra gli stati e l’invio in loco di investigatori specializzati in
qualità di consulenti. I gruppi criminali monitorati sono principalmente
italiani, di etnia albanese, euroasiatici, ma anche quelli emergenti come le mafie
nigeriane, cinesi, turche, ecc. Per sostenere le attività di questa rete è stato realizzato il Grant Agreement di finanziamento diretto in favore delle Polizie aderenti al progetto ONNET.
** Eurojust dal 2002 si occupa del coordinamento e della collaborazione giudiziaria tra le amministrazioni nazionali nelle attività di contrasto del terrorismo e delle forme gravi di criminalità organizzata transnazionali. sia al livello delle indagini e i procedimenti giudiziari che interessano almeno 2 paesi, sia contribuendo a risolvere conflitti di giurisdizione, sia ancora agevolando la definizione e attuazione di strumenti giuridici dell'UE, come il mandato d'arresto europeo o i provvedimenti di confisca e congelamento. Collabora strettamente con Europol, Interpol, Procura Europea, Olaf e molte altre istituzioni della giustizia penale, ha sviluppato una rete internazionale coesa che garantisce ai pubblici ministeri di tutta l'Unione europea l'accesso a più di 50 giurisdizioni in tutto il mondo, ha firmato accordi di cooperazione con una dozzina di Stati non UE, molti dei quali hanno distaccato i procuratori di collegamento presso Eurojust per lavorare sui casi con le loro controparti nel Collegio.
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