La proliferazione del crimine organizzato sull'epidemia Covid-19:i danni economici e la devastazione sociale.
di Lodovica Gaia Stasi
A luglio 2020, Forum Gorizia aveva organizzato E(c)co Mafie,convegno in cui era parlato di traffico illecito di rifiuti, di confini
attraverso cui i rifiuti spariscono e si avviano a percorsi di smaltimento
illeciti pure quelli, di mafie, corruzione, di antimafia sociale.
Al preoccupante quadro già tracciato, oggi si affiancano le informazioni
relative ad un incremento delle attività illecite della criminalità organizzata,
mafiosa e non mafiosa, legate all’emergenza sanitaria COVID-19: ciò che risalta
è l’agilità ad adattarsi e capitalizzare i cambiamenti dell’ambiente in cui
operano i criminali, ben attrezzati grazie alla rete di collusione e corruzione,
oltre al coinvolgimento nell’impresa criminale di operatori legali, consulenti
finanziari, riciclatori di denaro, esperti tecnici, truffatori esperti nella
falsificazione di documenti e i vari soggetti che si muovono nella zona grigia
che sta tra legalità e illegalità.
Le prime impressionanti segnalazioni sono avvenute nell’ambito
dell’attività della Commissione parlamentare per il traffico illecito dei
rifiuti, l’anno scorso. Dalle parole dei
magistrati impegnati in prima linea sul fronte delle ecomafie, Alessandra Dolci
, Giovanni Salvi e Pasquale Fimiani, è emerso in tutta la sua gravità il particolare interesse delle organizzazioni criminali per i
rifiuti Covid.
L’attività criminale apparentemente più facile da descrivere è quella del traffico
illecito di rifiuti, che durante l’emergenza
sanitaria si è collegata non solo alla gestione dei rifiuti sanitari ma anche
alle deroghe concesse dalle Regioni ai gestori di impianti di trattamento e stoccaggio
per aumentare i quantitativi di rifiuti urbani nei depositi. Questo
sovraccarico di rifiuti nei siti, qualora l’impresa sia in crisi e in
situazione di insolvenza, comporta la possibilità che si cerchi un modo di
disfarsene illecitamente, evitando di sostenere i costi delle corrette
procedure previste dalle norme.
La criminalità
organizzata è pronta ad offrire i suoi servizi per il loro smaltimento,
provocando gravi danni all’ambiente e alla salute umana a causa degli scorretti
metodi utilizzati.
Europol nel Rapporto 2021 “European Union serious and organised crime threat
assessment” sul crimine organizzato in Europa, ha messo in evidenza che gli
ecocriminali del settore dei rifiuti che hanno maggior successo sono quelli che
controllano l'intero ciclo di lavorazione, dal paese di produzione del rifiuto al
paese di destinazione. Altra caratteristica rilevante è la capacità del crimine
organizzato di utilizzare in via prioritaria strutture e procedure legali per
orchestrare i reati. Inoltre l’imprenditore criminale che opera nelle diverse
fasi del ciclo dei rifiuti è implicato fortemente in altri reati, come frode
documentale, frode economica, evasione fiscale, corruzione, riciclaggio di
denaro, scarico di rifiuti, etc.
Più complesso è comprendere e bloccare i meccanismi di infiltrazione criminale in
società che sono in possesso di un regolare titolo autorizzativo per la
gestione dei rifiuti, meglio se titolari del diritto agli interventi economici
di sostegno dello Stato previsti a causa del Covid. L’acquisizione di aziende
in crisi, favorita dalla disponibilità di enormi liquidità illegali, porta non
solo a considerevoli guadagni ma ad allargare la rete relazionale con il mondo
imprenditoriale e la rete di servizi ad esso collegata.
Sempre l’anno scorso, durante Forum Internazionale promosso dal Consorzio
nazionale per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene ( Polieco), i
magistrati che operano nella Direzione nazionale Antimafia e nelle Procure
distrettuali antimafia hanno spiegato che la criminalità organizzata, anche
terminato il lockdown, ha dimostrato una notevole capacità infiltrante nel
settore del reperimento dei dispositivi di protezione individuale, con canali
del tutto clandestini, dalle mascherine agli igienizzanti, persino convertendo strutture
societarie di comodo in fornitrici di servizi di sanificazione.
L’ aggravarsi dell’ infiltrazione criminale nel tessuto economico è stata quest’anno
analizzata dalla XX Commissione parlamentare per la prevenzione e la repressione
delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza
sanitaria. Molti aspetti sono stati approfonditi durante le audizioni: dal
rischio di abusi collegati ai
provvedimenti di emergenza dello Stato, immediati e straordinari, all’esposizione del comparto della sanità a
frodi, corruzione e speculazioni, dal pericolo di truffe telematiche e reati
informatici al rischio di contraffazioni e frodi nella produzione e
distribuzione di generi medicali.
La Commissione ha evidenziato anche un aspetto forse ancora più drammatico: la metodica, quasi scientifica aggressione criminale,
riguarda oltre che le imprese e i settori in difficoltà economica, anche il
tessuto sociale del Paese, destabilizzato nei suoi assetti e diritti fondamentali,
lacerato da nuove disparità e solitudini sociali.
Si comincia a paventare, sulla base di analisi preoccupanti, una specie di
consenso sociale per l’illegalità.
Si comincia a parlare di sostituzione della mafia al welfare pubblico, con
attività che offrono ai cittadini in difficoltà servizi, assistenza, denaro,
approfittando dell’impoverimento di ampie fasce di popolazione per “agganciare”
persone vulnerabili, anche coinvolgendole nelle proprie attività illecite.
Proprio per gli evidenti riscontri di queste criticità, tra la grande varietà
di strumenti e azioni pubbliche per contrastare i nuovi fenomeni di
penetrazione dell’illegalità, la XX Commissione ha dato molto risalto alla
cosiddetta antimafia sociale. E’ stato esplicitamente raccomandato il
potenziamento e la valorizzazione della
società civile organizzata, quella che non ha mai smesso di lottare, di contrastare
le mafie, di realizzare presidi informativi e di sensibilizzazione e che, anche
nell’attuale complessa situazione di crisi, contribuisce a riparare il tessuto sociale
danneggiato dall’ espansione della criminalità.
https://uif.bancaditalia.it/homepage/index.html?com.dotmarketing.htmlpage.language=102
https://www.dire.it/26-03-2021/615989-attacco-allo-stato-indagine-del-comitato-antimafia/
https://www.interno.gov.it/it/stampa-e-comunicazione/dati-e-statistiche/rischio-infiltrazione-criminalita-organizzata-nelleconomia
European Union serious and organised crime threat assessment | Europol (europa.eu)
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