Giovedì 24 novembre, alle 18, al Kulturni dom di via Brass, inaugurazione della personale di Laura Grusovin
Non credo che la goriziana Laura Grusovin ami molto essere paragonata a qualche
altro artista, anche se la sua pittura surreale renderebbe il connubio
estremamente facile. Pertanto, meglio lasciare parlare direttamente lei, perché
la sua affermazione: “Un quadro non si guarda, si legge” – che spicca nella sua
homepage sotto l’opera utilizzata per presentare la prossima mostra - è quanto
di più audace un pittore possa affermare (e questo fatto mi piace molto).
Spendo alcune parole soltanto per chiarire, nel caso in cui ci fosse ancora
bisogno, che il surrealismo come espressione artistica, in senso lato, si
ispira alle teorie di Freud. Fu lui, infatti, che teorizzò la necessità di giungere
a una realtà superiore, una surrealtà, in cui conciliare i due momenti
fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno; il
Surrealismo è il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà. E
guai all’uomo incapace di sognare.
[… ] Sarà bello quando la maestra, domani, darà come
compito: “Un quadro da leggere e da valutare”. E’ un quadro di sensazioni?
Oppure è un saggio critico concettuale? E’ una semplice fiaba? E’ un violento
manifesto politico? E poi: il quadro ha centrato il suo obiettivo? Pienamente?
Poco? Voto:…
Solo allora, grazie ad una nuova generazione di
"lettori" sarà possibile un enorme autodafè davanti allo studio di
ogni pittore, per bruciare i "calcoli" sbagliati, e, come lo
scienziato, poter così presentare al pubblico solo i risultati corretti:
l'arte.
In più di 20 anni di pittura ho voluto capire, per accertarmi
di non aver buttato via tutte le ore della mia giovinezza nell'inseguire
qualcosa che non esiste. Inseguo semplicemente la forma di comunicazione che ci
viene dalle grotte di Altamira e di Lascaux, la scienza che ha fatto nascere la
geometria.
Per fortuna, nell'epoca del riscaldamento e della
televisione, l'Arte della consolazione, della religione e dei grandi conflitti
esistenziali non è più necessaria, e, nell'attuale contesto, può essere
percepita come sovrabbondante: il Requiem di Mozart lo puoi ascoltare solo
dimenticando il comfort ergonomico del tuo divano, per uscire nel buio infinito
che ci sovrasta.
[…]
Basta per ora, sono un operaio dell'arte. Le mie otto ore mi
attendono. Anche questa sera sarò stanca quando andrò a lavare i pennelli.
Anche questa sera continuerò a vedermi invecchiare nello specchio del bagno,
alla luce quaresimale del suo neon.
Ma ora sono serena, ho capito che questa missione non
richiesta, il grande sacrificio di vivere senza testimoni per la propria
esistenza ha un significato. Ho scritto "saggi" nel decennio
surreale, ho scritto algoritmi nel periodo delle composizioni modulari e ora,
per essere più vicina agli altri, sto scrivendo romanzi. Ho capito che ogni
pagina di questo mio libro è un'impronta del mio cammino, l'istante importante
rapito all'oblio. Peccato che le mostre
non siano che libri strappati.
La presentazione della mostra sarà a cura del prof. Josko Vetrih e rimarrà aperta nei giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle
16 alle 18. Sarà inoltre visitabile anche in occasione di tutti gli eventi in
calendario nel complesso del Kulturni dom.
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