sabato 19 novembre 2016

Dal 24 novembre al 18 dicembre Laura Grusovin espone al Kulturni dom



Giovedì 24 novembre, alle 18, al Kulturni dom di via Brass, inaugurazione della personale di Laura Grusovin


Non credo che la goriziana Laura Grusovin ami molto essere paragonata a qualche altro artista, anche se la sua pittura surreale renderebbe il connubio estremamente facile. Pertanto, meglio lasciare parlare direttamente lei, perché la sua affermazione: “Un quadro non si guarda, si legge” – che spicca nella sua homepage sotto l’opera utilizzata per presentare la prossima mostra - è quanto di più audace un pittore possa affermare (e questo fatto mi piace molto). Spendo alcune parole soltanto per chiarire, nel caso in cui ci fosse ancora bisogno, che il surrealismo come espressione artistica, in senso lato, si ispira alle teorie di Freud. Fu lui, infatti, che teorizzò la necessità di giungere a una realtà superiore, una surrealtà, in cui conciliare i due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno; il Surrealismo è il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà. E guai all’uomo incapace di sognare.

[… ] Sarà bello quando la maestra, domani, darà come compito: “Un quadro da leggere e da valutare”. E’ un quadro di sensazioni? Oppure è un saggio critico concettuale? E’ una semplice fiaba? E’ un violento manifesto politico? E poi: il quadro ha centrato il suo obiettivo? Pienamente? Poco? Voto:…
Solo allora, grazie ad una nuova generazione di "lettori" sarà possibile un enorme autodafè davanti allo studio di ogni pittore, per bruciare i "calcoli" sbagliati, e, come lo scienziato, poter così presentare al pubblico solo i risultati corretti: l'arte.
In più di 20 anni di pittura ho voluto capire, per accertarmi di non aver buttato via tutte le ore della mia giovinezza nell'inseguire qualcosa che non esiste. Inseguo semplicemente la forma di comunicazione che ci viene dalle grotte di Altamira e di Lascaux, la scienza che ha fatto nascere la geometria.
Per fortuna, nell'epoca del riscaldamento e della televisione, l'Arte della consolazione, della religione e dei grandi conflitti esistenziali non è più necessaria, e, nell'attuale contesto, può essere percepita come sovrabbondante: il Requiem di Mozart lo puoi ascoltare solo dimenticando il comfort ergonomico del tuo divano, per uscire nel buio infinito che ci sovrasta.
[…]
Basta per ora, sono un operaio dell'arte. Le mie otto ore mi attendono. Anche questa sera sarò stanca quando andrò a lavare i pennelli. Anche questa sera continuerò a vedermi invecchiare nello specchio del bagno, alla luce quaresimale del suo neon.
Ma ora sono serena, ho capito che questa missione non richiesta, il grande sacrificio di vivere senza testimoni per la propria esistenza ha un significato. Ho scritto "saggi" nel decennio surreale, ho scritto algoritmi nel periodo delle composizioni modulari e ora, per essere più vicina agli altri, sto scrivendo romanzi. Ho capito che ogni pagina di questo mio libro è un'impronta del mio cammino, l'istante importante rapito all'oblio.  Peccato che le mostre non siano che libri strappati.

La presentazione della mostra sarà a cura del prof. Josko Vetrih e rimarrà aperta nei giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18. Sarà inoltre visitabile anche in occasione di tutti gli eventi in calendario nel complesso del Kulturni dom.

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