domenica 17 gennaio 2016

Basta contante! Da luglio cappuccino e brioche si paga con il bancomat


Novità in materia di pagamenti elettronici. La soglia scende da 30 a 5 euro. Prevista l’introduzione di sanzioni per i commercianti che non si adeguano.


di Claudio Venturi

Abolizione della soglia dei 30 euro sotto la quale commercianti e professionisti potevano rifiutarsi di accettare pagamenti tramite POS, taglio delle commissioni sulle transazioni sotto 5 euro e previsione di sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici. Dal 1° luglio 2016 i pagamenti elettronici si applicheranno anche per il pagamento delle somme da riscuotere mediante i dispositivi di controllo di durata della sosta.
Sono queste le novità introdotte dalla L. n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016), ai commi 900 e 901, in materia di pagamenti elettronici.
Il comma 900 prevede, con l’aggiunta di due nuovi commi (4-bis e 4-ter) all’art. 15 del D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012, ha, infatti, previsto:
a) la diminuzione del valore dei pagamenti al di sopra dei quali il consumatore può richiedere all’esercente di pagare tramite carte di debito o di credito dagli attuali 30 a 5 euro;
b) l’introduzione di una disposizione volta a contenere i costi di utilizzo dei POS, con la previsione che gli stessi non possano essere superiori a quelli che il beneficiario avrebbe sostenuto per l’accettazione di analoghi pagamenti in contanti, e
c) l’introduzione di disposizioni sanzionatorie per i soggetti che non rispettano la norma.
Nel successivo comma 901 si stabilisce che, a decorrere dal 1º luglio 2016, i pagamenti elettronici si applicheranno anche per i pagamenti delle somme da riscuotere mediante i dispositivi dì controllo di durata della sosta, previsti dalla lett. f), comma 1, art. 7, del D.Lgs. n. 285/1992 (Codice della strada). I Comuni dovranno pertanto rendere i dispositivi per la gestione delle aree di parcheggio idonei alla ricezione del pagamento tramite carte di debito e di credito.
Ricordiamo che, a decorrere dal 30 giugno 2014, trova applicazione per i consumatori la possibilità - introdotta dal citato art. 15, D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012 - di richiedere, al momento del pagamento di una prestazione o dell’acquisto di un bene, di effettuare il pagamento tramite strumenti elettronici, ovverosia carte di credito ovvero di debito.
L’ambito di applicazione di tale possibilità è stato successivamente definito dal Ministero dello Sviluppo economico con D.M. 24 gennaio 2014, in forza del quale vige l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito per tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro, disposti a favore dei soggetti (imprese e professionisti), per l'acquisto di prodotti o la prestazione di servizi. Tuttavia, nonostante l’imposizione, chiunque violava la suddetta normativa, ad oggi non andava incontro ad alcuna sanzione.
Lo scopo della misura, anche in questo caso, era di spingere gli italiani a utilizzare maggiormente il digitale e in minor misura il contante, tentando di contrastare l’evasione fiscale.
Ricordiamo, infine, che nel frattempo, il 9 dicembre 2015, è entrata in vigore la normativa europea sul tetto unico alle commissioni interbancarie (Regolamento UE n. 751 del 2015) che impone il tetto unico alle commissioni interbancarie.
Il tetto è fissato allo 0,3% del valore dell'operazione per le transazioni con carta di credito e allo 0,2% per i pagamenti per le carte di debito (bancomat) e prepagate.
La normativa si applica però solo ai circuiti Visa, Mastercard e PagoBancomat. Sono esclusi American Express e Diners che continueranno ad applicare le proprie commissioni, generalmente più alte.
In precedenza, chiunque utilizzava le transazioni elettroniche era costretto a versare alla banche “un canone” oscillante tra lo 0,5% e l’1% per le operazioni con Bancomat e soprattutto tra l’1 e il 2,5% per le operazioni con carta di credito.
Secondo Bruxelles con questo provvedimento si incentiva l'uso della moneta elettronica e le transazioni con le carte diventano più trasparenti, facendo risparmiare a tutti (commercianti, professionisti e cittadini) grandi somme.

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