Difficile trattenersi dal desiderio di voler condividere le letture predilette, sopratutto quando le stesse raramente sono già presenti nelle biblioteche di amici e conoscenti.
di Marilisa Bombi
Strana cosa quella di consigliare libri……. Ciascuno ha i
suoi gusti e sceglie di conseguenza ciò che rientra nei suoi interessi o le
opere dell’autore preferito. Anche se, per quanto mi riguarda, ed in tutta
sincerità, i libri che di più mi hanno appassionato sono stati scelti d’istinto:
ovvero sono stati loro a scegliere me, sentendomi talmente attratta da non
poter sottrarmi al loro acquisto. Si tratta di Bomarzo e le vie dei canti di
Bruce Cathwin. Bomarzo, di Manuel Mujica Lainez , 600 pagine o giù di lì, è uno
di quei libri che se regali a qualcuno non dovrai mai chiedere se gli è
piaciuto. Ciò in quanto, con grande probabilità, non è riuscito a superare le
prime 100 pagine. Eppure, per chi riesce a farsi catturare, come è stato per me,
rimane uno dei più bei libri mai letti. Romanzo storico, narra la storia di
Vicino Orsini, uomo del Rinascimento, il quale volle la realizzazione del Parco dei Mostri, visitabile ancora oggi, senza particolari difficoltà, perchè in prossimità dell'uscita dell'autostrada poco prima prima di arrivare al GRA di Roma.
Le vie dei canti, di Bruce Chatwin, opera indispensabile per chiunque ha in programma un viaggio in Australia, è contemporaneamente un romanzo, un saggio, e un diario di viaggio. Racconta la tradizione aborigena dei canti rituali, tramandati di generazione in generazione come conoscenza iniziatica e segreta e sviluppa la tesi secondo cui i canti aborigeni sono contemporaneamente rappresentazione di miti della creazione, narrazione degli eventi dell'epoca ancestrale del "dreamtime", da cui tutto discende, e mappe del territorio. Insomma una mappa geografica accompagnata dalla musica.
Le vie dei canti, di Bruce Chatwin, opera indispensabile per chiunque ha in programma un viaggio in Australia, è contemporaneamente un romanzo, un saggio, e un diario di viaggio. Racconta la tradizione aborigena dei canti rituali, tramandati di generazione in generazione come conoscenza iniziatica e segreta e sviluppa la tesi secondo cui i canti aborigeni sono contemporaneamente rappresentazione di miti della creazione, narrazione degli eventi dell'epoca ancestrale del "dreamtime", da cui tutto discende, e mappe del territorio. Insomma una mappa geografica accompagnata dalla musica.
Più recentemente, mi è capitato sottomano e ne sono rimasta soggiogata, “Il potere della kabbalah. Una tecnologia per l'anima” L’autore, Yehuda Berg, Rabbino americano,
spiega il complesso delle dottrine esoteriche e mistiche della cabala, e può essere considerato, a ragion veduta, l'argomento
più trendy nel campo della spiritualità e dell'autoaiuto. Da sempre considerato
di difficile comprensione, il sapere della cabala, in questo libro, è reso
accessibile a tutti per il linguaggio semplice utilizzato. Secondo l'autore
questa misteriosa e antica saggezza, che fonda le sue radici nella tradizione
ebraica, può svelare i segreti dell'universo, dare una risposta a ogni domanda
del lettore, risolvere ogni dilemma. A me è piaciuto molto o, per essere più
precisi, per me è stato illuminante.
Un po’ come, sotto un altro punto di
vista, ho trovato illuminante il docu-film “Olos l’anima della terra” ed in
cuor mio ringrazio ancora oggi chi, a suo tempo, me ne aveva vivamente
consigliato la visione. Questo docu-film, attraverso un mosaico di interviste,
testimonianze e racconti di un gruppo di scienziati, medici, filosofi,
ricercatori e preziosi contributi di grandi personalità quali il Dalai Lama,
pone in evidenza lo spirito che accomuna tutte le persone, associazioni e
movimenti che con amore, sensibilità e consapevolezza vivono e si impegnano per
un mondo migliore per il benessere dell’uomo e del pianeta.
Più recentemente, analoghe emozioni ho provato dalla visione di “Connected, ogni vita è connessa” scritto e diretto da Tiffany Shlain. Anche questo un docu-film è un viaggio emozionante nella vita moderna e nel futuro interconnesso, ma anche il toccante racconto di un anno di vita della regista e di suo padre: un anno in cui la tecnologia e la scienza sono state letteralmente una questione di vita o di morte per lei e per la sua famiglia. La regista svela i legami sorprendenti che ci legano non solo alle persone che amiamo, ma anche al resto del mondo che ci circonda, portando alla luce cosa significhi essere connessi nel XXI secolo. Insomma, se gli animali sono connessi con eccezione dell’uomo; oggi Internet ha superato questa carenza umana rendendo possibile ciò che fino a ieri ci era precluso. Insomma la connessione esiste per tutto il mondo naturale e dedicare un po’ di tempo ad approfondire la questione non sarà è tempo sprecato. Buona lettura e buona visione, dunque.
Più recentemente, analoghe emozioni ho provato dalla visione di “Connected, ogni vita è connessa” scritto e diretto da Tiffany Shlain. Anche questo un docu-film è un viaggio emozionante nella vita moderna e nel futuro interconnesso, ma anche il toccante racconto di un anno di vita della regista e di suo padre: un anno in cui la tecnologia e la scienza sono state letteralmente una questione di vita o di morte per lei e per la sua famiglia. La regista svela i legami sorprendenti che ci legano non solo alle persone che amiamo, ma anche al resto del mondo che ci circonda, portando alla luce cosa significhi essere connessi nel XXI secolo. Insomma, se gli animali sono connessi con eccezione dell’uomo; oggi Internet ha superato questa carenza umana rendendo possibile ciò che fino a ieri ci era precluso. Insomma la connessione esiste per tutto il mondo naturale e dedicare un po’ di tempo ad approfondire la questione non sarà è tempo sprecato. Buona lettura e buona visione, dunque.
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