Caritas diocesana e volontari inventano il super panino, per continuare a garantire un minimo di assistenza nel periodo di sospensione dell'attività della mensa dei Cappuccini.
di Martina Luciani
Da alcuni giorni la mensa dei frati Cappuccini è chiusa: sospesa come da tradizione estiva ( ma d'estate non c'è fame?) il servizio di erogazione dei pasti nel refettorio di piazza San Francesco.
La Caritas di Gorizia ha ritenuto di dover sopperire ed ha organizzato, appoggiandosi ai volontari che sono impegnati con l'assistenza ai richiedenti asilo, una alternativa per tutti coloro (cittadini italiani, stranieri e richiedenti asilo) che normalmente ricevono il pasto del mezzogiorno tra le mura francescane.
Ogni mattina, di buon ora, un gruppo di persone si riunisce e vengono preparati dei cospicui panini, che si differenziano per contenuto ( nel senso che ce ne sono di assolutamente vegetariani) e sono ricchi a sufficienza per assicurare un adeguato sostentamento. Vengono impacchettati accuratamente uno per uno e trasferiti alla sede del dormitorio Faidutti. Lì i volontari provvedono alla distribuzione, insieme ad un frutto, mediamente ad una ottantina di persone. Per ora, tutti soddisfatti della proposta, che riempie la pancia vuota nel rispetto delle tradizioni alimentari e con una certa attenzione alla gradevolezza dell'associazione di sapori ed ingredienti. Una maratona che richiede un notevole coordinamento, tra acquisti e lavoro di preparazione) e che si prolungherà fino alla riapertura del refettorio dei Cappuccini, dopo Ferragosto.
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